NAVIGA IL SITO

Crescente effetto contagio nell'area euro - Consob

di Edoardo Fagnani 18 dic 2012 ore 16:48 Le news sul tuo Smartphone
Nel semestrale "Risk outlook" elaborato dalla Consob, la commissione ha evidenziato che nel corso del 2012 l’inasprirsi della crisi del debito sovrano nell’Area euro ha alimentato un effetto contagio crescente, che si è riflesso nel ridimensionamento della componente dei rendimenti dei titoli di Stato spiegata dai fondamentali economici e fiscali. Secondo la Consob, per l’Italia, in particolare, le stime sulle determinanti dello spread rispetto ai titoli tedeschi mostrano che in media nel 2012 circa 200 punti base sono riconducibili al contagio.
Nella seconda metà dell’anno, tuttavia, i premi per il rischio sovrano dei paesi periferici dell’Area euro sono calati, a fronte delle iniziative delle istituzioni europee volte a scongiurare il rischio di disintegrazione della moneta unica, tra le quali l’adozione da parte della BCE di un piano di acquisti sul mercato secondario dei titoli di Stato dei paesi più vulnerabili e l’approvazione del piano di assistenza finanziaria al sistema bancario spagnolo.

Tuttavia, secondo la Consob, permangono numerose fonti di incertezza, riconducibili essenzialmente alla divaricazione del ciclo economico tra paesi core, per i quali si prevede una crescita positiva ancorché debole, e paesi periferici, che già sperimentano una fase recessiva, caratterizzata da una significativa contrazione degli impieghi bancari al settore privato, e una spesa per interessi sul debito pubblico in aumento. In questo contesto, in costanza degli attuali livelli di avanzo/disavanzo primario, la sostenibilità del debito pubblico può diventare un obiettivo a rischio anche in uno scenario positivo di inversione della fase ciclica, fintanto che i tassi di interesse rimangono superiori al tasso di crescita del PIL.
Ad esempio, ipotizzando tassi d’interesse costanti ai valori attuali e una crescita del PIL pari all’1%, il rapporto debito/PIL aumenterebbe nei paesi caratterizzati da disavanzi primari (in particolare, Francia e Spagna), mentre potrebbe ridursi o stabilizzarsi nei paesi caratterizzati da un avanzo primario (in particolare, Italia e Portogallo).
Quindi, anche in uno scenario di crescita moderata e tassi costanti, la stabilizzazione dei conti pubblici potrebbe richiedere ulteriori misure di consolidamento fiscale: ad esempio, esercizi di simulazione indicano che per portare il rapporto debito/PIL al 60% in 20 anni sarebbe necessario un incremento dell’avanzo primario stimabile attorno al 2% del PIL per l’Italia, che ha già avviato importanti riforme strutturali, attorno al 4% per Francia e Portogallo e al 6% per la Spagna.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
Tutte le ultime su: consob