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Cresce l'occupazione nel quarto trimestre del 2021

Nota trimestrale redatta da Istat, ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal

di Redazione Soldionline 22 mar 2022 ore 14:32

A cura di LABITALIA

occupazione-disoccupazione-italia-2020Nel quarto trimestre 2021 l’input di lavoro, misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno), è aumentato sia in termini congiunturali (+0,3% rispetto al terzo trimestre 2021) sia su base annua (+6,0% rispetto al quarto trimestre 2020); lo stesso andamento si osserva per il Pil, in aumento rispettivamente di +0,6% e +6,2%. E' quanto emerge dalla Nota trimestrale sulle tendenze dell'occupazione redatta da Istat, ministero del lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal. L’occupazione, a sua volta, presenta una rilevante crescita congiunturale e tendenziale, si legge nella nota congiunta. Su base congiunturale, la crescita dei dipendenti si osserva in termini sia di occupati (+0,4%, Istat) sia di posizioni lavorative del settore privato extra-agricolo (+0,6%, Istat, Rilevazione Oros), che aumentano moderatamente nell’industria in senso stretto (+0,3%) e nei servizi (+0,4%) e più marcatamente nelle costruzioni (+3,2%). La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti trova conferma nei dati del ministero del Lavoro che evidenziano un aumento di 229 mila posizioni negli ultimi tre mesi, a tempo indeterminato (+68 mila rispetto al terzo trimestre 2021) e soprattutto a tempo determinato (+160 mila).

Nel quarto trimestre 2021 le attivazioni di rapporti di lavoro alle dipendenze sono state 2 milioni 619 mila (+1,5% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 390 mila (-1,3%). Anche su base tendenziale, l’occupazione dipendente è in aumento in termini sia di occupati (+3,3% in un anno, Istat-Rfl) sia di posizioni lavorative dei settori dell’industria e dei servizi (+4,9%, Istat-Oros). I dati delle CO mostrano, analogamente, una crescita delle posizioni lavorative (+618 mila rispetto al quarto trimestre del 2020), che interessa tutti i settori di attività economica a eccezione di quello agricolo; la dinamica positiva trova conferma nei dati Inps-Uniemens (+692 mila posizioni in un anno), con le differenze sostanzialmente imputabili al diverso perimetro di osservazione. Su base annua, prosegue la crescita delle posizioni lavorative a tempo indeterminato, seppur in rallentamento, sia nei dati delle Co (+297 mila in un anno; era +308 mila nel terzo trimestre 2021, +367 mila nel secondo e +394 nel primo) sia in quelli Inps- Uniemens (+140 mila, +182 mila, +184 mila e +207 mila, rispettivamente).

Positiva e più marcata la dinamica delle posizioni a tempo determinato tanto nei dati delle CO (+321 mila posizioni) quanto in quelli di Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+552 mila unità), che comprendono anche il lavoro in somministrazione e a chiamata. La crescita congiunturale dell’occupazione (+80 mila, +0,4%) si associa al lieve aumento dei disoccupati e al forte calo degli inattivi di 15-64 anni; su base tendenziale l’aumento degli occupati (+571 mila unità, +2,6%) si accompagna invece al calo sia delle persone in cerca di occupazione (-130 mila, -5,4%) sia degli inattivi 15-64enni (-728 mila, -5,4% rispetto al quarto trimestre 2020). Gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all’Inail, nel quarto trimestre del 2021 sono stati 134 mila (112 mila in occasione di lavoro e 22 mila in itinere), oltre 41 mila denunce in meno (-23,6%) rispetto all'analogo trimestre del 2020. Gli esiti mortali denunciati sono stati 190 (137 in occasione di lavoro e 53 in itinere), 33 in meno rispetto al quarto trimestre del 2020 (-14,8%).

Il confronto tendenziale del quarto trimestre, a differenza di quanto osservato sul terzo, è fortemente condizionato dalla pandemia da nuovo Coronavirus: mentre gli ultimi tre mesi del 2020 sono stati caratterizzati dalla “seconda ondata” dei contagi professionali, con il picco di denunce di infortunio, l’ultimo trimestre del 2021 conta un decimo degli infortuni da Covid-19 di un anno prima. Escludendo dall’analisi le denunce da nuovo Coronavirus, si registra un forte aumento nel quarto trimestre del 2021 (intorno al +25%), motivato dalla generale ripresa delle attività lavorative rispetto al 2020, ma con valori ancora inferiori a quanto rilevato nel quarto trimestre del 2019.

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