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Cosa prevede Merrill Lynch per il 2011

La banca d’affari preferisce azioni e materie prime a obbligazioni societarie e governative. Preferenze per il settore energetico e per le telecomunicazioni

di Edoardo Fagnani 7 feb 2011 ore 16:46
Merrill Lynch, come ogni anno, ha fornito le proprie indicazioni sullo scenario economico internazionale e sulle strategie di investimento da adottare nei prossimi mesi. Il colosso finanziario statunitense era rappresentato da Bill O’Neill, a capo della divisione investimenti per l’area europea del gruppo.

Merrill Lynch prevede una crescita sostenuta del’economia nel 2011. Il gestore della banca d’affari stima un tasso di crescita dell’economia globale nell’ordine del 4,5%, anche se in contrazione rispetto al 4,9% dello scorso anno. O’Neill segnala che nel biennio 2010/2011, l’economia degli Stati Uniti crescerà del 2,8%.
La maggiore preoccupazione è quello di una crescita squilibrata tra mondo di sviluppato e in via di sviluppo. Merrill Lynch stima, infatti, per la Cina una crescita del Pil del 10,3% per il 2010, mentre il tasso di crescita dovrebbe “scendere” al 9,1% nell’esercizio in corso. L’India dovrebbe crescere tra l’8% e il 9% nel biennio in esame.

O’Neill ha evidenziato che nella zona euro rimangono le pressioni sui paesi periferici. Di conseguenza, è probabile che la debolezza dell’euro persista anche durante il corso del prossimo anno. Inoltre, il rischio legato a una parte del debito sovrano e degli istituti finanziari rimane una minaccia per il sistema bancario. In particolare, Merrill Lynch ricorda che a dicembre del 2010 le banche di Germania e Francia erano esposte sui PIGS per un ammontare rispettivamente di 210 miliardi e di 162,2 miliardi di euro. Più limitata, invece, l’esposizione italiana (22,3 miliardi).
Da monitorare anche le tensioni sui prezzi, in conseguenza della corsa dei prezzi delle materie prime. Secondo Merrill Lynch l’aumento dell’inflazione è il principale fattore di vulnerabilità per le economie emergenti. O’Neill prevede un incremento, anche se contenuto, dell’inflazione in Cina.
Secondo il gestore dal 2011 l’economia italiana dovrebbe tornare su un sentiero di crescita più sostenuta, grazie a un miglioramento delle esportazioni. Merrill Lynch stima una crescita del Pil dell’1,1%, mentre nel 2011, il tasso dovrebbe essere dell’1,3%. Secondo O’Neill, l’Italia non si trova a livello della Grecia. Tuttavia, l’alto livello di debito continuerà a gravare sul Pil, nonostante il calo del disavanzo pubblico.

Sulla base di queste indicazioni macroeconomiche, Merrill Lynch ritiene che gli investitori debbano focalizzarsi su investimenti di qualità e non lasciarsi attrarre dalle mode del momento. O’Neill ha ricordato che dall’inizio della crisi finanziaria i rendimenti di tutte le asset class sono scesi, mentre la volatilità è rimasta elevata. Il gestore ha segnalato che dal livello record del 2008 i tassi di fallimento delle obbligazioni ad alto rendimento sono calati.
Nel dettaglio, la banca d’affari statunitense preferisce azioni e materie prime a obbligazioni societarie e governative, anche se alcuni investimenti nel mercato obbligazionario – escluso il debito pubblico – sono ancora interessanti. Merrill Lynch prevede per l’esercizio in corso un aumento dell’utile per azione per le società dell’S&P500 e delle aziende europee.
In particolare, a livello geografico il gestore consiglia di focalizzarsi sui mercati emergenti, il cui trend positivo dovrebbe continuare anche nell’esercizio in corso. A livello settoriale le preferenze sono per il settore energetico (grazie all’aumento del prezzo del petrolio) e per le telecomunicazioni.
A livello valutario, O’Neill prevede una debolezza dell’euro nei confronti del dollaro nei prossimi mesi, mentre la moneta unica potrebbe tornare a rafforzarsi nel secondo semestre del 2011. Al contrario, la sterlina potrebbe rispondere bene a un eventuale aumento dei tassi di interesse.
Con riferimento alle materie prime, Merrill Lynch ritiene che la corsa dell’oro sia arrivata al capolinea, mentre prevede un rialzo del metalli industriali. A questo proposito O’Neill segnala di osservare con attenzione le quotazioni del rame, che entro la fine del 2011 potrebbe raggiungere i 12mila dollari alla tonnellata, dagli attuali 10mila dollari.

Secondo Merrill Lynch saranno tre i temi che attireranno l’attenzione degli investitori: mantenimento di un portafoglio diversificato, ricerca dei rendimenti e protezione contro l’inflazione. A questo proposito, O’Neill ritiene che la diversificazione degli investimenti, inclusi i titoli azionari, rappresenta un importante strumento di protezione contro un eventuale ritorno delle pressioni inflazionistiche. Inoltre, secondo il gestore, i titolo del tesoro USA indicizzati all’inflazione sembrano rappresentare un’alternativa a prezzi attraenti e rischio contenuto.


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