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Consulta Caf, posticipare Imu al 16 dicembre con unico versamento

I contribuenti lamentano difficoltà economiche e forte apprensione (per le possibili conseguenze anche di ordine sanitario), nell’adempiere al versamento della prima rata Imu per il 2020, la cui scadenza è prevista per il prossimo 16 giugno.

di Redazione Soldionline 10 giu 2020 ore 17:52

A cura di Labitalia/Adnkronos

investire-risparmiDifficoltà economiche e forte apprensione (per le possibili conseguenze anche di ordine sanitario), nell’adempiere al versamento per il prossimo 16 giugno. La Consulta nazionale dei caf ha raccolto nelle ultime settimane lo smarrimento e il disagio di una larga platea di contribuenti, che lamentano difficoltà economiche e forte apprensione (per le possibili conseguenze anche di ordine sanitario), nell’adempiere al versamento della prima rata Imu per il 2020, la cui scadenza è prevista per il prossimo 16 giugno.

A questo proposito, già lo scorso 25 maggio la Consulta ha inviato al ministro dell’Economia e delle finanze Roberto Gualtieri e all’Anci, l’Associazione dei comuni italiani una lettera in cui, nel rappresentare questa problematicità generalizzata, invitava a valutare la possibilità di sospendere la scadenza di giugno e a prevedere, per il 2020, un unico versamento entro il prossimo 16 dicembre.
"Purtroppo - dichiarano Massimo Bagnoli e Mauro Soldini, coordinatori della Consulta nazionale dei caf - le nostre richieste non hanno trovato attenzione, anzi, con la risoluzione del dipartimento Finanze di soli due giorni fa viene affermato che è di competenza dei Comuni la gestione delle proprie entrate tributarie e quindi la disciplina delle modalità di riscossione, ivi comprese quelle relative al differimento dei termini di versamento. Tale differimento deve essere dunque deliberato dal consiglio comunale e, soprattutto, non può riguardare la quota Imu di competenza statale relativa agli immobili a destinazione produttiva".

"Pur rendendoci conto - proseguono i due coordinatori - della delicatezza della questione e delle necessità relative all’ambito finanziario delle amministrazioni comunali abbiamo deciso di scrivere nuovamente sia al Mef che all’Anci, l’Associazione dei comuni italiani".
La proposta contenuta in questa seconda missiva è quella di prevedere in ogni caso la non applicazione ope legis delle sanzioni per i versamenti eseguiti entro il 30 settembre e, nel caso di delibere con differimento dei termini, che queste fossero obbligatoriamente pubblicate sul sito istituzionale del dipartimento Finanze del Mef, per permettere ai contribuenti e agli operatori dei caf di attingere a tali informazioni utili, in un unico contenitore, al fine di semplificare l’attività e casomai evitare loro inutili prolungate permanenze nelle sedi.

"I centri di assistenza fiscale rappresentati dalla Consulta nazionale dei caf - spiegano Massimo Bagnoli e Mauro Soldini - hanno un punto di osservazione privilegiato e non possono nascondere le preoccupazioni legate a una tale frammentazione di trattamenti nei confronti dei cittadini, che si stanno rivolgendo ai nostri uffici, peraltro, in condizioni di disagio psicologico, dovuto al sottostare alle necessarie misure di protezione sanitaria".

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