Confcommercio: a luglio Pil -0,6% su mese, variazione nulla su anno
Bollettino Congiuntura di luglio
di Redazione Soldionline 19 lug 2022 ore 14:33A cura di LABITALIA
Il Pil a luglio dovrebbe registrare una riduzione dello 0,6% sul dato di giugno e una variazione nulla rispetto a luglio 2021. E' quanto stima l'Ufficio Studi Confcommercio nel bollettino Congiuntura di luglio, dove si spiega che "il quadro di riferimento si conferma quanto mai incerto, con una crescita che nel secondo trimestre è stata determinata esclusivamente dall’eredità lasciata dal primo quarto dell’anno. Il dato - si sottolinea - rafforza i timori di una seconda parte dell’anno contraddistinta da una sostanziale stagnazione, anche al netto di effetti peggiorativi derivanti da impulsi avversi provenienti dall’estero".
L’economia italiana, che pure ha mostrato nella prima parte dell’anno grande vivacità, ha cominciato a evidenziare segnali di un possibile forte rallentamento. A maggio, sia la produzione industriale sia l’occupazione sono tornate a registrare una riduzione su base congiunturale; a giugno la fiducia delle famiglie si è collocata al minimo da novembre 2020. "Questi elementi si sono tradotti, secondo le nostre stime, in una progressiva riduzione del Pil in termini congiunturali" commenta l'Ufficio studi. I consumi, misurati nella metrica dell’Icc (l'Indicatore Consumi Confcommercio), seppure in crescita tendenziale +0,7% su giugno del 2021, in netto ridimensionamento rispetto alle variazioni registrate nei mesi precedenti (a maggio segnava +6,5%). Non vanno trascurati alcuni elementi che potrebbero rappresentare il primo segnale di un atteggiamento più attento delle famiglie.
E' il quadro delineato dall'Ufficio studi di Confcommercio nel bollettino Congiuntura di luglio. Anche a giugno 2022 la domanda si è concentrata verso il recupero della componente relativa ai servizi (+11,9% nel confronto annuo) soprattutto quelli legati al turismo e al tempo libero. Per i beni (-3,3% su giugno 2021) la situazione si conferma articolata. Se per l’automotive il dato dell’ultimo mese consolida una crisi che si protrae ormai da un anno per altri, come l’abbigliamento e le calzature e alcuni non durevoli per la casa, il calo dell’ultimo mese conferma le difficoltà che la domanda di questi beni ancora incontra. Se la stagione dei saldi appare moderatamente favorevole, per gli alimentari si sono consolidati i segnali di ridimensionamento della domanda; non si tratta più solo di una sostituzione a favore dei consumi fuori casa: è presente anche un effetto prezzo decisamente negativo.
Le famiglie, in un contesto in cui la progressiva crescita dell’inflazione rende sempre più complicato il ritorno agli stili di vita pre pandemici, continuano ad orientare le risorse disponibili verso i servizi legati al turismo e alla fruizione del tempo libero. In molti casi i livelli di consumo sono ancora distanti dai valori dello stesso mese del 2019, con punte particolarmente elevate per i servizi ricreativi (-46,2% su giugno 2019), e gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-13,4%).