Confcommercio, -50% immatricolazioni in 2020. Automotive a rischio
Il comparto dell'automotive rischia di subire un pesantissimo contraccolpo per il lockdown di questi mesi con la perdita, nel periodo marzo-maggio, di quasi 300.000 vendite di vetture nuove ed almeno altrettante usate.
di Redazione Soldionline 22 mag 2020 ore 09:07A cura di Labitalia/Adnkronos
Il comparto dell'automotive rischia di subire un pesantissimo contraccolpo per il lockdown di questi mesi con la perdita, nel periodo marzo-maggio, di quasi 300.000 vendite di vetture nuove ed almeno altrettante usate. E' quanto si legge in una nota di Confcommercio Mobilità. Nei primi giorni di riapertura del settore, rileva la federazione, le vendite si stanno concentrando sulla fascia bassa di prezzo e in molti casi i rivenditori ed alcune case stanno praticando offerte di vendita dilazionate, a tasso molto contenuto se non nullo e con differimento nel pagamento delle prime rate.
Iniziative, purtroppo, che non sono ancora sufficienti a dare ossigeno al mercato. In mancanza di interventi di sostegno pubblico, infatti, per il 2020 si prevede un calo del 45% sulle immatricolazioni rispetto al 2019 che passerebbero così da 1,9 mln a poco più di 1 milione. Un vero e proprio crollo che metterebbe a rischio la sopravvivenza del settore con inevitabili conseguenze anche sull'occupazione.
"Si tratta di una situazione insostenibile che sta minando i conti e la tenuta delle nostre aziende in difficoltà da anni. Già la crisi economica del 2007/2009 aveva determinato la perdita del 35% del mercato delle nuove immatricolazioni di autovetture con inevitabili e drammatiche ripercussioni sulle imprese del comparto, in particolare i concessionari, con la chiusura di circa 1.400 realtà", sottolinea il presidente della federazione Simonpaolo Buongiardino.
Per questo Confcommercio Mobilità chiede incentivi straordinari e immediati a beneficio dei clienti privati ed un quadro di riferimento migliore per l'utenza aziendale e partite Iva. Tra le proposte, un contributo all'acquisto di auto nuove, non solo elettriche, da articolare come bonus rottamazione per favorire il ricambio del parco circolante, tra i più vetusti d'Europa; la definitiva eliminazione del superbollo, una tassa ingiusta e non più sostenibile; la forfettizzazione dell'Ipt ai livelli minimi e uguali su tutto il territorio. Per le utenze aziendali, infine, portare la detraibilità dell'Iva, oggi al 40% salvo alcune eccezioni, fino al 100%, come peraltro avviene negli altri paesi europei.