BCE: cosa potrebbe dire Draghi sul quantitative easing
Cresce l'attesa per la riunione di oggi del Consiglio Direttivo della BCE a margine del quale il governatore Mario Draghi dovrebbe svelare i dettagli del quantitative easing
di Mauro Introzzi 5 mar 2015 ore 10:06Cresce l'attesa per la riunione di oggi del Consiglio Direttivo della BCE a margine del quale il governatore Mario Draghi dovrebbe svelare i dettagli del quantitative easing. Nell'incontro di oggi, che si terrà a Cipro in una delle due riunioni al di fuori di Francoforte (l’altra si terrà a ottobre a Malta, non ci saranno variazioni sui tassi d’interesse.
Secondo Filippo A. Diodovich, Market Strategist di IG, l’interesse della comunità finanziaria è rivolto principalmente verso i dettagli del piano di quantitative easing ma anche sulle nuove stime su inflazione e crescita nella Eurozona. Diodovich mette in evidenza che il primo punto da svelare sarà quello sulle tempistiche:
crediamo che sia molto probabile che il piano possa partire già da lunedì 9 marzo. Lo stesso membro dell’Executive Board Benoît Cœuré aveva affermato nei giorni scorsi che il piano sarebbe partito nelle prime due settimane di marzo. Sarà interessante anche sapere fino a quando la BCE comprerà titoli. Riteniamo che Draghi possa lasciare un po’ di flessibilità riguardo a questo aspetto, continuando ad affermare che il ritmo di acquisto e il piano non terminerà fino a che le aspettative di inflazione di medio termine non siano tornate ampiamente ancorate al 2%.
Altro punto non chiaro riguarda quali titoli saranno effettivamente comprati:
Non pensiamo che Draghi possa svelare ulteriori dettagli rispetto a quelli già espressi a gennaio. Sappiamo, infatti, che saranno acquistati 60 mld di titoli pubblici e privati. Tenendo conto delle medie di acquisti di ABS e covered bond negli scorsi mesi pensiamo che la suddivisione possa essere un 45 mld di sovereign bond, 5 mld di bond emessi da istituti europei (e Draghi potrebbe rivelare una lista riguardo a tali emittenti), 10 mld di covered bond e abs. In merito ai titoli governativi conosciamo che gli acquisti saranno divisi con il criterio di apporto di capitale alla BCE (non tenendo conto di grecia e cipro che sicuramente nei primi mesi non faranno parte del piano abbiamo una suddivisione percentuale pari a Germania 26,4%, Italia 18%, Francia 20,8%, …). Se sarà confermato il target di 45 mld nei primi mesi avremmo acquisti per 11,9 mld di bond tedeschi, 9,4 mld di bond francesi, 8,1 di bond italiani, e cosi’ via …). In merito alle scadenze sappiamo che i titoli acquistabili avranno scadenze comprese tra i 2 e 30 anni e non di dovrebbero essere ulteriori dettagli rispetto a tale aspetto. La BCE ha già informato che non avrà problemi a comprare titoli con rendimenti negativi (e almeno un 15-20% dell’intero ammontare di bond in essere ha yield negativi) e saranno disposti a comprare anche titoli inflation-linked. Non abbiamo particolari dubbi che la BCE possa soddisfare i requisiti imposti. Non crediamo quindi che ci possano essere problemi di mancanza di titoli da acquistare.
Per Diodovich un altro elemento interessante è chi comprerà effettivamente i bond:
riteniamo che sia molto probabile che le banche centrali nazionali possano acquistare i titoli governativi del proprio paese fino al raggiungimento del target dato dalla partecipazione al capitale della BCE. Niente quindi acquisti incrociati.
Infine, per quanto concerne le stime su inflazione e crescita: