BCE, tassi confermati. Novità sul PEPP
Il governing council BCE, l'organo di Francoforte che decide le misure di politica monetaria, ha deciso di tenere invariati i tassi di interesse. Nuove indicazioni sul PEPP
di Mauro Introzzi 9 set 2021 ore 13:53Gli argomenti
Nella giornata di giovedì 9 settembre il governing council BCE, l'organo di Francoforte che decide le misure di politica monetaria, ha deciso di tenere invariati i tassi di interesse e fornito nuove indicazioni sul programma di acquisto per l’emergenza pandemica, conosciuto con l'acronimo di PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme).
Come al solito, ora, grande attenzione sarà riposta su quanto dirà,alle 14.30 italiane, la numero uno della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde.
LE DECISIONI DELLA BCE NELLA RIUNIONE DEL 9 SETTEMBRE 2021
Secondo la nota della Banca Centrale Europea il consiglio direttivo ritiene che possano essere mantenute condizioni di finanziamento favorevoli con un ritmo degli acquisti netti di attività nel quadro del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) moderatamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti. Il Consiglio direttivo ha inoltre confermato le altre misure, ovvero il livello dei tassi di interesse di riferimento della BCE, le indicazioni prospettiche (forward guidance) sulla loro probabile evoluzione futura, gli acquisti nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA), le politiche di reinvestimento e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine.
I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%.
A sostegno del suo obiettivo di inflazione simmetrico del 2% e in linea con la sua strategia di politica monetaria, il consiglio direttivo si aspetta che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto dell’orizzonte di proiezione, e finché non riterrà che i progressi conseguiti dall’inflazione di fondo siano sufficientemente avanzati da essere coerenti con lo stabilizzarsi dell’inflazione sul 2% nel medio periodo. Ciò inoltre può comportare un periodo transitorio in cui l’inflazione si colloca su un livello moderatamente al di sopra dell’obiettivo.
Gli acquisti netti nell’ambito del PAA proseguiranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Il Consiglio direttivo seguita ad attendersi che gli acquisti netti mensili del PAA saranno condotti finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE. Il consiglio direttivo intende inoltre continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.
Il Consiglio direttivo continuerà a condurre gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP, con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione, il consiglio direttivo ritiene che possano essere mantenute condizioni di finanziamento favorevoli con un ritmo degli acquisti netti di attività nel quadro del PEPP moderatamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti. Il consiglio direttivo condurrà gli acquisti in maniera flessibile in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell’effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione. In aggiunta, la flessibilità degli acquisti nel tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi continuerà a sostenere l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Se le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute mediante flussi di acquisti di attività che non esauriscano la dotazione nell’orizzonte degli acquisti netti del PEPP, non sarà necessario utilizzare appieno la dotazione. Allo stesso modo, questa può essere ricalibrata, se richiesto, per preservare condizioni di finanziamento favorevoli che contribuiscano a contrastare lo shock negativo della pandemia sul profilo dell’inflazione. Il consiglio direttivo seguiterà a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2023. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria.
Il consiglio direttivo continuerà infine a fornire abbondante liquidità attraverso le sue operazioni di rifinanziamento. In particolare, la terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (OMRLT-III) resta per le banche una fonte di finanziamento interessante, a sostegno del credito bancario alle imprese e alle famiglie.
COSA SI ASPETTAVANO GLI ANALISTI
INTESASANPAOLO: OCCHI PUNTATI SU 3 ASPETTI
Secondo gli economisti di IntesaSanpaolo il board della BCE dovrebbe annunciare una nuova revisione al rialzo delle stime di crescita per quest’anno dopo la sorpresa positiva che ha caratterizzato il 2° trimestre e l’ulteriore miglioramento delle misure di mobilità nel 3° trimestre, una revisione generalizzata delle proiezioni di inflazione (almeno di 2 decimi rispetto all’1,9% di giugno, e un movimento di 1-2 decimi potrebbe avvenire sulle proiezioni 2022-23)e, con ogni probabilità, il passaggio a un ritmo di acquisti PEPP più moderato.
Su questo ultimo punto gli esperti di IntesaSanpaolo ritengono che potrà sparire dal comunicato stampa l’indicazione che “gli acquisti PEPP continueranno a livelli significativamente superiori rispetto a inizio anno” anche nel 4° trimestre. Probabilmente la BCE segnalerà che “condurrà gli acquisti in maniera flessibile in base alle condizioni di mercato, allo scopo di evitare un inasprimento delle condizioni di finanziamento incompatibile con il contrasto dell’effetto al ribasso della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione”.
Quello che probabilmente non leggeremo nel comunicato – concludono gli economisti IntesaSanpaolo - saranno “indicazioni prospettiche su come sarà gestita la chiusura del PEPP”.
T. ROWE PRICE: ATTESE NOVITA' SUL WORDING
Secondo Tomasz Wieladek, International Economist di T. Rowe Price, "le previsioni di crescita e inflazione saranno riviste al rialzo per il 2021, sebbene la BCE continuerà a trascurare l’inflazione. Ad agosto l’euro si è deprezzato e i rendimenti dei Bund si sono mantenuti attorno ai -50 punti base per lungo tempo. Di conseguenza le condizioni finanziarie sono molto più favorevoli rispetto all’ultimo meeting della BCE".
L'economista cita una serie di fattori e di dichiarazioni che potrebbero far pensare a un rallentamento degli acquisti del PEPP nel quarto trimestre. Secondo Wieladek "le possibilità che a questo meeting venga annunciata una riduzione nel ritmo di acquisti del PEPP sono superiori al 60%. Questo in parte è già stato prezzato".
L'esperto conclude indicando che "il Capo Economista Lane ci ha detto che vede il programma PEPP come un'assicurazione contro il rischio di ribasso. Ciò significa che il programma proseguirà finché permarrà tale rischio a causa della pandemia. Il che non necessita per forza di una grande ondata di Covid nell’Eurozona, ma anche solo di un rallentamento dovuto al virus che dagli USA o dalla Cina si trasmetta all’area euro. Considerato che è probabile che questi rischi persistano ora che entriamo nella stagione invernale, la mia opinione resta che la BCE aumenterà la portata del PEPP nella riunione di dicembre. Se così non dovesse essere, in quella stessa riunione aumenteranno l’APP. Un crollo nell’acquisto di titoli è improbabile".
GENERALI INVESTMENTS PREVEDE UN "TAPERING LIGHT"
Secondo Martin Wolburg, Senior Economist di Generali Investments, "la riunione della BCE di giovedì sarà cruciale per i mercati visto che colombe e falchi "hanno entrambi argomenti validi a sostegno delle loro tesi, sia nella direzione di una mano ferma, sia nell’avviare una normalizzazione della politica monetaria". Anche secondo l'esperto di Generali Investments ci saranno aggiornamento sulle proiezioni macro, "con numeri più elevati su crescita ed inflazione". Tuttavia è prevista "una forward guidance invariata sui tassi".
Contetualmente "con la ripresa in corso ed il più elevato tasso di vaccinazioni, la necessità di misure di sostegno in risposta alla pandemia si attenua". Come esito della discussione in corso tra diversi esponenti della BCE, Generali Investments non si aspetta "un chiaro annuncio del tapering", ma vede "buone possibilità che la BCE si impegni a non effettuare acquisti nell’ambito del PEPP significativamente più elevati di quanto fatto nel primo trimestre, mantenendo così una flessibilità sufficiente per reagire a eventi imprevisti". Una impostazione che secondo Wolburg sarà sottolineata dalla presidente Lagarde nel Q&A "per evitare perturbazioni sui mercati".
MFS IM: UNA RIUNIONE CHE POTREBBE ESSERE "ANIMATA"
Secondo Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di MFS IM, la riunione del consiglio direttivo della BCE "si prevede essere animata, con gli operatori di mercato focalizzati principalmente su due decisioni importanti che potrebbero determinare una certa volatilità per gli EGB". L'esperta prevede che "la BCE faccia un annuncio sul PEPP per il Q4, ricalibrando il ritmo attuale per assicurarsi che sia coerente con il quadro macro e lo stato attuale delle condizioni di finanziamento" e che "le proiezioni aggiornate della BCE per la crescita e l'inflazione faranno maggiore chiarezza su come i policy maker guardano ai rischi di medio termine (specialmente per l'inflazione) dopo il recente picco dei prezzi e le indicazioni che la domanda globale potrebbe aver raggiunto il livello massimo (considerando anche la diffusione della variante Delta)".
Sugli acquisti MFS prevede che "la BCE annunci qualche lieve aggiustamento per il quarto trimestre (60-65 miliardi di euro dagli attuali 80 miliardi di euro)". Francoforte su questo dovrebbe però mantenere un'impostazione dovish, "sottolineando che tale adeguamento non rappresenti una forma di tapering ma semplicemente un riallineamento agli sviluppi economici e alle recenti tendenze delle condizioni di finanziamento".
MFS esclude infine che "i numeri core dell'IPCA e dell'inflazione del 2023 siano rivisti considerevolmente al rialzo, a testimonianza del fatto che la BCE non è disposta ad abbandonare presto il suo orientamento dovish".