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Bari, il grande inganno ai risparmiatori. Così la Popolare ha gonfiato le azioni (La Repubblica)

di Mauro Introzzi 20 dic 2019 ore 08:04 Le news sul tuo Smartphone

popolare-bari-logoIl quotidiano racconta alcuni retroscena della vicenda della Popolare di Bari. Secondo La Repubblica nel 2014 i vertici sapevano che "i 300 milioni di euro in azioni vendute nel 2014 a migliaia di risparmiatori, nelle cui mani si sarebbero trasformate in spazzatura, erano un pacco ad alto rischio". Questo perché erano a conoscenza dei rischi dell’acquisto di Tercas (gravata da un pacchetto di ingenti sofferenze), ma li hanno taciuti a chi comprava i titoli.

Il consiglio di amministrazione, su questo, sarebbe stato concorde, ma - nello stesso momento - "certificava il contrario con Consob, l’autorità di controllo di Borsa".

La Repubblica scrive poi che nel verbale del Consiglio di amministrazione di Popolare di Bari del 17 ottobre del 2013 (quando l’acquisizione di Tercas prende corpo) emerge che "l’invito ad acquisire Tercas era arrivato nei primi giorni di quell’ottobre 2013 direttamente dalla Vigilanza centrale di Banca d’Italia".

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