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Bankitalia, prima di epidemia imprese in condizioni migliori di crisi 2008

Audizione davanti alla commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario

di Redazione Soldionline 15 apr 2020 ore 16:14

A cura di Labitalia/Adnkronos

 

bancaitalia_1"Alla vigilia dell'epidemia il settore delle imprese era in condizioni finanziarie molto più solide rispetto al periodo precedente la grande crisi del 2008-2012". Lo ha detto, in audizione davanti alla commissione di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, il capo del dipartimento di Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d'Italia Paolo Angelini. Con la crisi legata all'emergenza coronavirus i rating delle aziende potranno peggiorare "e sarà una cosa inevitabile", ha detto. "Le agenzie di rating lavorano di più quando le cose vanno male, ma fino ad ora sono state caute sul rating sovrano e anche su quello dei privati. Per alcuni i rating sono il male minore, per altri sono il male e su questo ancora non si è trovata una soluzione", ha aggiunto Angelini. Tra marzo e luglio "il fabbisogno aggiuntivo di liquidità delle imprese ammonterà a circa 50 miliardi", ha aggiunto.

"I tempi necessari affinché le misure adottate dal governo divengano efficaci sono diversi a seconda della loro natura. Le misure relative alle moratorie a favore delle imprese sono efficaci già dalla fine di marzo. Il numero delle domande è potenzialmente molto elevato, ma non implicano adempimenti complessi", ha detto. Inoltre, ha ricordato, il Fondo Centrale di Garanzia "ha il compito di gestire l'ampliamento delle garanzie pubbliche a favore delle Pmi" e "anche in questo caso è presumibile che il numero delle richieste sia molto elevato. In passato il Fcg ha mostrato buone capacità di far fronte a repentini aumenti di volumi operativi anche molto rilevanti, come ad esempio tra il 2008 e il 2009 quando l'ammontare dei prestiti garantiti raddoppiò. In questa circostanza l'incremento delle operazioni sarà verosimilmente molto maggiore di allora, ma la semplificazione delle procedure potrà contribuire a facilitare una gestione fluida del programma di aiuti".

"Infine, se da un lato la Sace si troverà a gestire operazioni di natura diversa da quelle su cui ha raggiunto una comprovata efficienza, dall'altro gran parte dell'attività sarà concentrata presso le grandi imprese, il cui numero è relativamente contenuto. La task force congiunta si adopererà per chiarire le tempistiche, al fine di evitare inutili aggravi burocratici per la clientela e gli intermediari", ha detto Angelini.

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