Banche, come funziona la tassazione straordinaria sugli extraprofitti - AGGIORNATO
di Redazione Soldionline 9 ago 2023 ore 09:50 Le news sul tuo SmartphoneIl Governo ha fornito maggiori dettagli in merito alla disposizione approvata dal Consiglio dei ministri del 7 agosto 2023, che prevede una tassazione straordinaria del 40% sugli extra redditi delle banche.
Nel dettaglio, sulla base dell’andamento dei tassi di interesse e dell’impatto sociale derivante dall’aumento delle rate dei mutui, il decreto-legge licenziato dal Governo istituisce per l'esercizio in corso un'imposta straordinaria a carico degli intermediari finanziari. Dalla disposizione sono escluse le società di gestione dei fondi comuni d'investimento e le società di intermediazione mobiliare.
Nel comunicato pubblicato sul sito istituzionale del Governo Italiano si apprende che ’imposta straordinaria è determinata applicando un’aliquota pari al 40% sul maggior valore tra:
- l’ammontare del margine d’interesse (definito come voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia) relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022;
- l’ammontare del margine di interesse relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10% il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.
Il Governo ha precisato che l’imposta straordinaria sarà versata nel corso del 2024 e non sarà deducibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive.
"Le maggiori entrate derivanti da tale imposta saranno destinate al finanziamento del fondo per i mutui sulla prima casa e per interventi volti alla riduzione della pressione fiscale di famiglie e imprese", ha precisato il comunicato.
In un comunicato diffuso l'8 agosto il Ministero dell'economia e delle finanze ha precisato che la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1 % del totale dell’attivo.
Inoltre, il MEF ha aggiunto che gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta così come raccomandato da Bankitalia, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata nel Consiglio dei ministri.
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