Assoimmobiliare, compravendite a fine anno a quota 650mila
Sì a sconto fiscale a chi rende casa più sostenibile, riqualificare edifici pubblici
di Redazione Soldionline 10 nov 2021 ore 17:01A cura di Labitalia/Adnkronos
Il clima di "rinnovata fiducia economica" con la previsione di un tasso di crescita dell'Italia superiore al 6% si riflette anche sul settore immobiliare con le compravendite immobiliari "che sono previste toccare, al termine di questo anno, quota 650.000, numeri che non venivano raggiunti dal picco del 2008". Ad affermarlo Silvia Rovere, presidente di Confindustria Assoimmobiliare, nella relazione in occasione dell’Assemblea Pubblica dell’Associazione.
Il mercato, ha spiegato, "sta vivendo delle trasformazioni che la pandemia ha sicuramente accelerato, ma di cui vedevamo i segnali nelle tendenze registrate negli ultimi anni. L’attenzione ai temi della sostenibilità, l’importanza dei consumi energetici e della riduzione delle emissioni e l’esigenza di prossimità dei servizi, sono preferenze che escono rafforzate" afferma Rovere.
C'è una certa insoddisfazione degli italiani per le caratteristiche strutturali degli immobili dove vivono, in particolare in relazione alla sostenibilità: è quanto emerge dal sondaggio commissionato da Assoimmobiliare a Swg “Gli Italiani e l’abitare sostenibile” in base al quale oltre il 40% degli intervistati reputa la propria abitazione poco o per nulla sostenibile dal punto di vista ambientale. Inoltre, tre intervistati su quattro sarebbero interessati a migliorare la sostenibilità ambientale della propria abitazione o a cercare una abitazione più sostenibile. "Per riassumere - afferma Silvia Rovere - l’idea di uno sconto fiscale per chi migliora la classe energetica dell’abitazione o di una riduzione delle tasse per i proprietari di case in classe A o B è vista come un forte ed efficace strumento di incentivo che rafforza ulteriormente la loro predisposizione all’investimento".
"Chiediamo che lo Stato agisca come asset manager del proprio enorme patrimonio immobiliare, che non si limiti a interventi di manutenzione sporadici, non programmati e quindi insufficienti a perseguire gli obiettivi ambiziosi che la Ue si è data", aggiunge sul tema della riqualificazione degli edifici pubblici. "Un segmento centrale per la qualità dei servizi ai cittadini è la riqualificazione gli edifici pubblici" osserva. Lo Stato e le Amministrazioni locali dovrebbero finalmente realizzare "federal building in cui concentrare ministeri e funzioni omogenee (ad esempio cittadelle della giustizia o della salute, campus universitari), lasciando le sedi spesso frammentate e inefficienti, che potrebbero essere poi dismesse, con un contributo positivo per il bilancio dello Stato", spiega.
In Italia oltre il 70% del patrimonio immobiliare ha più di cinquant’anni: "Parte significativa è stata edificata dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del Novecento, utilizzando tecniche costruttive ormai obsolete e con una dotazione impiantistica del tutto inadatta alle nuove esigenze". "È oggi imprescindibile l’esigenza di produrre edifici autenticamente moderni, sostenibili sotto il profilo dei consumi e dotati o predisposti all’implementazione dei i più moderni servizi digitali. Inoltre, come abbiamo potuto vedere dal sondaggio di Swg presentato oggi, ben il 52% degli italiani vede come priorità investire in questo settore", sottolinea Rovere.