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Allianz Global Investors Investments Europe: prospettive nell'attuale scenario

di Redazione Soldionline 27 giu 2011 ore 17:10 Le news sul tuo Smartphone
A cura di Allianz Global Investors Investments Europe

Economia globale: continuo supporto alla crescita
Negli Stati Uniti, nonostante numerosi ostacoli (il mercato del lavoro è ancora debole), la crescita continua ad essere trainata dalle esportazioni, che a loro volta sono stimolate da una robusta economia globale e dalla competitività del Dollaro. Nell’Area Euro il divario macroeconomico cresce. Da una parte ci sono i paesi “core”, in particolare la Germania, favoriti dalla domanda dei mercati emergenti.
Dall’altra parte, la crescita in Sud Europa è ostacolata da misure di austerity senza precedenti.

Crisi dell'Area Euro: il tentativo di guadagnare tempo per impedire al rischio di diventare sistemico
La crisi in Eurolandia probabilmente proseguirà, continuando a offuscare i mercati dei tassi di interesse ancora strettamente correlati al rischio sovrano, mentre sale l’avversione al rischio nei confronti del debito pubblico. I timori del mercato si concentrano in particolare sulla Grecia. La preoccupazione principale delle autorità politiche e delle banche centrali è di guadagnare tempo per consentire alla Grecia di adottare un piano di risparmio e le necessarie riforme strutturali al fine di impedire che la crisi si diffonda in altri paesi periferici, Irlanda e Portogallo in particolare. Franck Dixmier – CIO di Allianz Global Investors Investments Europe*, Direttore Generale e Responsabile Investimenti Allianz Global Investors France SA – ha affermato: “Questo sembra l’obiettivo della cosiddetta Iniziativa di Vienna, che prevede il roll-over volontario del debito in Grecia. In questo contesto, la nostra allocation strategica sul mercato obbligazionario europeo nel breve termine cerca di mantenere un profilo difensivo, concentrandosi nei paesi “core” dell’Area Euro, in particolare la Germania.”

Obbligazionario: preferenza per Bunds e High Yield
Per quanto concerne la politica monetaria, negli Stati Uniti, in risposta al rallentamento dell’economia e al faticoso processo di miglioramento del mercato del lavoro, la Fed prevedibilmente aspetterà ancora un po’ prima di incrementare i tassi di interesse. Al momento non sembrano necessarie neppure nuove misure di allentamento monetario (un’eventuale terza fase di allentamento quantitativo) dato che il rischio deflazionistico è diminuito col rimbalzo dell’inflazione.

Nell’Area Euro, la BCE probabilmente continuerà a innalzare molto gradualmente i tassi e ha preparato i mercati a un rialzo dello 0,25% nel mese di luglio, a meno che la crisi europea non peggiori.
Prevediamo che entro fine anno arriverà all’1,75%.
Per quanto concerne i rendimenti obbligazionari, nel breve termine rileviamo una forte volatilità dei rendimenti dei Bund a 10 anni che prevedibilmente oscilleranno tra il 2,75% e il 3,50%. Nel medio termine, se la crisi in Europa rientrerà facendo diminuire l’avversione al rischio, il livello di equilibrio dei rendimenti a lungo termine potrebbe attestarsi nella fascia più alta di questo range.

“In tale contesto, sui tassi a breve termine manteniamo quindi una posizione di cautela in vista del rialzo dei tassi da parte della BCE. Sui tassi a lungo termine manteniamo una posizione neutrale sulla duration a breve”, afferma Franck Dixmier, “manteniamo una posizione neutrale anche su altre categorie di investimento (obbligazioni indicizzate all’inflazione e titoli collateralizzati).”
Per quanto riguarda il mercato del credito Dixmier sostiene: “ Dall’inizio dell’anno, in un mercato senza un trend definito, il mercato del credito è sopravvissuto alla tempesta del debito sovrano per due ragioni principali: 1) l’eccellente qualità della situazione patrimoniale delle imprese (meno indebitate) e della redditività e 2) una domanda costante (gli investitori che abbondano di liquidità preferiscono il rendimento delle obbligazioni societarie e lo considerano più sicuro rispetto a determinati titoli di stato).

Continuiamo a preferire le obbligazioni ad alto rendimento in quanto il loro profilo di rischio e rendimento è migliorato durante il processo di deleveraging mentre il tasso di insolvenza dovrebbe restare basso.”

Azioni Europa: approccio selettivo nel medio termine

I timori collegati al rallentamento dell’attività economica negli Stati Uniti, nell’Area Euro e nei mercati emergenti non dovrebbero trasformarsi in una ricaduta nella recessione; ci sentiamo di escludere tale evento. Comunque questi timori hanno accentuato la dispersione del mercato in termini geografici, settoriali e di sensibilità ciclica.

Le previsioni di ricavo per le imprese continuano a salire mentre le stime di utile sono state leggermente riviste al ribasso.
Livio Raimondi – Deputy CIO di Allianz Global Investors Investments Europe e Direttore Generale di Allianz Global Investors Italia SGR - specifica: “Noi selezioniamo sempre i nostri titoli sulla base degli stessi criteri di visibilità, tra cui l’esposizione alle fonti di crescita nei paesi o nelle regioni in rapido sviluppo (come i mercati emergenti), la qualità della situazione patrimoniale, una liquidità abbondante, i mezzi per pagare un dividendo elevato e sostenibile nonché il loro “pricing power”. Questi criteri ci hanno spinto verso le aziende chimiche (con margini che hanno superato i massimi del 2008), beni voluttuari e materiali di base. Abbiamo selezionato anche alcune società farmaceutiche che presentano un momentum moderato ma valutazioni interessanti e una liquidità eccezionale. Invece evitiamo il settore della telefonia e, in misura minore, i servizi di pubblica utilità. Manteniamo una posizione neutrale su banche e assicurazioni, un settore che dovrebbe essere considerato in un ambito di trading range data la sua bassa redditività che lo rende poco interessante nel medio termine.

Le valutazioni sono basse se confrontate con il ciclo di crescita in corso. Ciò vale in particolare per i titoli ciclici rispetto a quelli difensivi, e per il settore farmaceutico rispetto ai beni di consumo. Ma il premio per il rischio molto alto riflette le numerose e indubbiamente continue incertezze, tra cui le divergenze nell’Area Euro, il rimborso del debito pubblico, la crescita debole, l’aumento dei prezzi delle materie prime, le pressioni sui margini aziendali, ecc.
Il mercato azionario ci sembra interessante e redditizio nella misura in cui si opera una selezione accurata sulla base di criteri a medio termine che comprendono il rendimento.” Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.