Alitalia, Montezemolo vicino alla presidenza
Il vicepresidente dovrebbe essere James Hogan, amministratore delegato di Etihad. Il sì di Bruxelles al matrimonio con la compagnia araba potrebbe arrivare prima del 17 novembre
di Edoardo Fagnani 7 nov 2014 ore 12:22ALITALIA
Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa Luca Cordero di Montezemolo sarebbe stato designato alla carica di presidente di Alitalia, dopo l’ingresso ufficiale di Etihad. Il vicepresidente dovrebbe essere James Hogan, amministratore delegato della compagnia araba.
Il Sole24Ore di domenica 2 novembre ha scritto che Alitalia ha tagliato la flotta, riducendo l'attività a breve-medio raggio. Nel dettaglio, secondo i dati forniti dall’azienda, sono scesi a 126 gli aerei effettivamente impiegati dalla compagnia. Lo stesso quotidiano ha scritto che le banche e i soci maggiori stanno esaminando la richiesta di Alitalia di anticipare una parte dei soldi dell'aumento di capitale.MF di mercoledì 5 novembre ha scritto che il sì di Bruxelles al matrimonio tra Alitalia e la compagnia araba Etihad potrebbe arrivare prima del 17 novembre, termine ultimo per il verdetto della Commissione Europea. La vecchia Alitalia sarà così pronta a passare la cloche alla nuova Alitalia-CAI: il trasferimento avverrà a partire dal 1° dicembre per concludersi entro fine anno (data in cui è previsto il closing dell’accordo con Etihad). Alla nuova Alitalia andranno i beni strumentali (compresa la flotta), il personale, la titolarità delle attività di volo e la partecipazione nelle sussidiarie Cai First, Cai Second, Alitalia Cityliner e Alitalia Loyalty. Quest’ultima sarà controllata per il 75% da Etihad (che verserà 112,5 milioni di euro).
LEHMAN BROTHERS
Plus, l’inserto del sabato de Il Sole24Ore, ha scritto che una recente sentenza del tribunale di Bologna sulla vicenda Lehman Brothers "apre una nuova strada alla tutela degli investitori privati". Il giudice felsineo ha condannato Biper perché, da una disamina attenta di alcuni elementi chiave, si poteva dedurre che i titoli collocati, sebbene avessero un rating elevato (così come scritto sul documenti di PattiChiari), avevano in realtà elementi di rischio ben diversi da quelli apparenti. Inoltre, la cliente dell'istituto non aveva ricevuto la documentazione sull'identificazione e la gestione del conflitto di interesse che la banca è sempre tenuta a dare. E infine, nel caso in questione, la banca aveva un'elevata esposizione sui titoli Lehman Brothers. Con tutti i relativi conflitti di interesse del caso.
GRECIA
La Grecia ha collocato titoli di stato con scadenza a sei mesi per un ammontare complessivo di 1,14 miliardi di euro. Il rapporto di copertura (rapporto tra ammontare richiesto e quantitativo offerto) è stato di 2,09, in leggera contrazione rispetto al 2,67 del precedente collocamento di ottobre. Il rendimento lordo offerto dal titolo è stato fissato al 2%, lo stesso valore del precedente collocamento.
TANGO BOND
L’agenzia Reuters ha riportato la notizia che Bank of New York Mellon, trustee di alcuni bond ristrutturati argentini, ha avvisato gli obbligazionisti che anche i bond alla pari denominati in dollari ed euro con scadenza 2038 non hanno staccato la cedola entro i 30 giorni di grazia decorrenti dal 30 settembre. Di conseguenza, anche questi titoli si trovano nella situazione di default tecnico.
Il Sole24Ore di sabato 1° novembre ha scritto che, con la seconda dichiarazione di default dopo quella di luglio, gli obbligazionisti hanno la possibilità di fare valere la clausola dell'accelerazione prevista nel prospetto degli swap del 2005 e del 2010: in pratica il 25% del valore nominale dei bond può costringere l'Argentina a ripagare immediatamente l'intero ammontare del prestito. Questa eventualità costerebbe al paese sudamericano almeno 30 miliardi di dollari.
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