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Alitalia-Etihad, è questione di giorni?

Lunedì mattina l’amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio,incontrerà il numero uno della compagnia araba, James Hogan, con il quale saranno affrontati i nodi ancora aperti

di Edoardo Fagnani 2 mag 2014 ore 11:50
ALITALIA
Il Sole24Ore di mercoledì 30 aprile ha scritto che è arrivata ad Alitalia la lettera di Etihad, la compagnia araba in predicato da tempo di entrare nel capitale del vettore italiano. Il vettore emiratino ha messo in chiaro per l'ennesima volta che le sue condizioni per un accordo con la compagnia italiana sono quelle indicate da tempo. Queste condizioni prevedono un taglio del debito con le banche, esuberi, garanzie contro pendenze e contenzioso dei primi anni di vita dell'Alitalia-CAI. Questa missiva non è né la lettera di intenti né l'offerta attese a Roma da un mese per dare il via a una trattativa in esclusiva, ma è comunque un segnale valutato in maniera positiva. La sensazione è che ci sarebbero le condizioni per portare avanti un negoziato.
alitalia2_4La Repubblica di giovedì 1° maggio è tornata sulle lunghe e difficili trattative per raggiungere un accordo tra Alitalia ed Etihad. Il quotidiano ha scritto che lunedì mattina l’amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, e il presidente, Roberto Colaninno, voleranno ad Abu Dhabi per raggiungere la sede di Etihad dove incontreranno il numero uno della compagnia araba, James Hogan, con il quale saranno affrontati i nodi ancora aperti. L’obiettivo è quello di arrivare a un accordo entro la fine di maggio. Inoltre, La Repubblica ha segnalato che venerdì 2 maggio i vertici di Alitalia incontreranno gli istituti di credito per arrivare a un accordo sui debiti e sui contenzioni in essere, tra cui quello aperto con Windjet.
L'amministratore delegato di AirFrance-KLM, Alexandre de Juniac, ha dichiarato che potrebbe tornare a investire in Alitalia, nel caso in cui Etihad Airways dovesse concludere con Alitalia un accordo a condizioni soddisfacenti per la compagnia francese.

SEAT PAGINE GIALLE
Seat Pagine Gialle ha fornito l'aggiornamento mensile sulla struttura patrimoniale come richiesto dalla Consob. A fine marzo l'indebitamento netto del gruppo editoriale ha superato gli 1,5 miliardi di euro, rispetto ai quasi 1,49 miliardi di febbraio. La variazione della posizione finanziaria netta è imputabile all'accertamento degli interessi maturati sui debiti finanziari, per complessivi circa 31 milioni, e al flusso di cassa netto generato dalla gestione.

GRECIA
Il vice ministro delle Finanze greco, Christos Staikouras, ha dichiarato che nei prossimi 12 mesi la Grecia potrebbe emettere titoli di stato per un ammontare compreso tra i 3 e i 6 miliardi di euro.
Inoltre, secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la Grecia sarebbe intenzionata ad allungare da 30 anni a 50 anni le scadenze dei prestiti ricevuti in occasione del piano di salvataggio.

CONVERTENDO BPM
bpm_6Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole24Ore, ha pubblicato le intercettazioni telefoniche tra gli ex vertici della Popolare di Milano, in occasione del collocamento del bond convertendo con scadenza nel 2013. Dalle telefonate è emerso che gli alti manager della banca spingevano per far collocare le obbligazioni presso i clienti, facendo pressioni anche sulla Consob. La commissione, infatti, aveva giudicato il titolo troppo rischioso per i risparmiatori. Inoltre, secondo quanto riportato da Plus, i vertici avrebbero cercato di spingere il titolo verso gli investitori istituzionali, per cercare di vendere tutto l’ammontare del bond.

RISANAMENTO
La società di revisione PWC ha dato parere positivo al bilancio del 2013 di Risanamento, evidenziando che il documento è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali. I revisori hanno richiamato l’attenzione su quanto riportato dagli amministratori sui fattori di incertezza relativi alla continuità aziendale. Tuttavia, il management della società immobiliare ha segnalato che queste incertezze si sono ridotte.

GENERAL MOTORS
MF di giovedì 1° maggio ha scritto che il salvataggio di General Motors è costato al governo statunitense complessivamente 11,2 miliardi di dollari. La cifra, superiore di oltre 800 milioni rispetto alla precedente stima, è emersa da un report pubblicato nei giorni scorsi dal Tesoro USA.


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