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Aggiornamento del DEF: le stime su deficit e crescita. E le cifre per reddito di cittadinanza, Fornero e flat tax

Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha pubblicato la Nota di Aggiornamento al DEF, il documento che contiene tutte le previsioni su come andrà l'economia italiana nei prossimi anni

di Mauro Introzzi 5 ott 2018 ore 09:34

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Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha pubblicato la Nota di Aggiornamento al DEF, il documento - che contiene tutte le previsioni su come andrà l'economia italiana nei prossimi anni - fondamentale per interpretare la direzione della prossima legge di bilancio. 

La nota è stata poi presentata dal Governo al Parlamento. Viste le politiche cui mira l'attuale esecutivo, a quest'ultimo è stato chiesta l'autorizzazione a scostarsi dall’obiettivo di medio termine, che dovrebbe essere orientato al pareggio strutturale. In altre parole si è chiesta una maggiore flessibilità sulla possibilità di andare a deficit.

Ma quali sono i numeri principali contenuti nella Nota di Aggiornamento al DEF?

 

AGGIORNAMENTO AL DEF: IL DEFICIT PER IL PROSSIMO TRIENNIO

Come già indicato nei giorni precedenti, prima nella serata del 27 settembre e poi successivamente, il deficit 2019 si posizionerà al 2,4% del Pil. Questo rapporto scenderà poi al 2,1% nel 2020 per poi contrarsi e all'1,8% nel 2021. Le prime indicazioni erano invece per mantenerlo fisso al 2,4% in ogni esercizio del triennio.

 

LE ATTESE SULLA CRESCITA

Le politiche che il Governo intende implementare avranno, secondo le stime della compagine esecutiva, un effetto positivo sul ciclo economico di 0,6% nel primo anno, di 0,4% nel secondo e di 0,3% nel terzo. Di conseguenza, la crescita del Pil attesa risulterebbe pari all'1,5% per il 2019, all'1,6% nel 2020 e all'1,4% nel 2021.

La manovra netta, assumendo anche una spesa per interessi in graduale crescita al 3,9% del Pil nel 2021 (dal 3,6% stimato per il 2018) vale l’1,2% del Pil nel 2019, l’1,4% nel 2020 e l’1,3% nel 2021.

 

LE ATTESE SUL RAPPORTO DEBITO-PIL

Dall'Aggiornamento al DEF emerge che il Governo stima un rapporto debito/Pil in calo a 130% nel 2019, a 128,1% nel 2020 e a 126,7% nel 2021. Viene anche confermato l’obiettivo di ottenere proventi da privatizzazioni pari allo 0,3% del Pil all’anno nel biennio 2019 - 2020.

 

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LE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA E L'IVA

Il Governo intende disattivare completamente l’aumento delle imposte indirette per il solo 2019. Per gli anni successivi la sterilizzazione sarà solo parziale e rimarranno in piedi clausole dello 0,3% per il 2020 e per una quota maggiore nel 2021. Sul tema il Governo ha dichiarato che intende sostituire le residue clausole con interventi di riduzione della spesa e di potenziamento dell’attività di riscossione delle imposte. Maggiori informazioni arriveranno nel prossimo DEF.

 

AGGIORNAMENTO AL DEF: LE INIZIATIVE IMPLEMENTATE

Insieme alle altre coperture le somme derivanti dalla crescita del deficit saranno impiegate per implementare le indicazioni che l’esecutivo aveva incluso nel suo contratto di governo.

In pillole, che spiegheremo di seguito punto per punto, le maggiori iniziative sono:

  • Reddito di cittadinanza
  • Pensione cittadinanza
  • Flat tax (e dual tax)
  • Pensioni a quota 100
  • Scongiurato aumento di IVA
  • Pace fiscale
  • Iniziative per banche, imprese e infrastrutture
  • Rilancio degli investimenti pubblici
  • Soccorso a coinvolti in crisi bancarie

 

REDDITO E PENSIONE DI CITTADINANZA

L’iniziativa, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle, prevede la corresponsione di 780 euro al mese per chi versa in determinate condizioni. Si stima che la platea dei cittadini interessati possa essere vicina a più di 6 milioni di soggetti. Per avviare questo reddito di cittadinanza si stima possano servire complessivamente fino a 10 miliardi di euro. Anche per rafforzare i centri per l’impiego, un tassello fondamentale per questo reddito di cittadinanza. Per cui potrebbe servire un miliardo di euro.

L’iniziativa non interesserà solo chi è in età lavorativa ma anche chi è in pensione con la pensione di cittadinanza. Verranno infatti alzate a 780 euro le cifre di pensioni minime e assegni sociali.

 

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RIORGANIZZAZIONE FISCALE: FLAT TAX E DUAL TAX

Si punta, al 2021, a riformare il carico fiscale. Da subito sarà introdotta una flat tax al 15% per le partite Iva con ricavi fino a 65mila euro. PEr il 2019 si stima che la proposta possa costare circa 2 miliardi di euro.

Poi ci si focalizzerà sulle aliquote Irpef: si dovrebbe passare dagli attuali 5 scaglioni a 3 nel breve termine e poi a 2, con un prelievo del 23% fino a 75mila euro e del 33% oltre questo limite.

 

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PENSIONI A QUOTA 100

L’iniziativa chiamata “superamento della Legge Fornero” prevede già per il 2019 la cosiddetta “quota 100” con 62 anni minimi e 38 anni di contributi arrivando fino a composizioni di 64 anni d’età e 36 di contributi. Dopo i 65 anni i contributi devono rimanere almeno 36 e non si potranno avere più di due o tre anni di versamenti figurativi.

Si stima che l’iniziativa interessi fino a 400mila persone, con un costo pari a 7 miliardi di euro.

Secondo il governo questa iniziativa dovrebbe favorire l’assunzione di lavoratori giovani.

 

SCONGIURAMENTO AUMENTO IVA

Scongiurato l’aumento dell’IVA a partire dal 2019 contenuto nelle clausole di salvaguardia, una manovra che costerà 12,4 miliardi di euro.

 

PACE FISCALE

Saranno interessate da una “pace fiscale” tutte le cartelle esattoriali fino a 100mila euro.

 

COINVOLTI NEI CRAC BANCARI

Il governo destinerà 1,5 miliardi di euro in soccorso dei risparmiatori incorsi in truffe bancarie e danneggiati dalle crisi degli istituti.

 

INIZIATIVE PER LE BANCHE

Oltre agli aiuti per chi è incappato in un crac bancario ci sono piani per le banche. Verrà introdotta una nuova Gacs, ossia la garanzia sulle cartolarizzazioni dei crediti deteriorati, il completamento della riforma del credito cooperativo e la richiesta all’Europa di una revisione più permissiva al meccanismo dei Bail in.

 

INIZIATIVE PER LE IMPRESE

Previsto il taglio dell’Ires (l’imposta sugli utili d’impresa) per le aziende che reinvestono i profitti e assumono lavoratori aggiuntivi.

 

RILANCIO INVESTIMENTI PUBBLICI

Nell'aggiornamento del DEF è previstoanche un rilancio degli investimenti pubblici attraverso l’incremento delle risorse finanziarie, il rafforzamento delle capacità tecniche delle amministrazioni centrali e locali nella fase di progettazione e valutazione dei progetti, nonché una maggiore efficienza dei processi decisionali a tutti i livelli della pubblica amministrazione, delle modifiche al Codice degli appalti e la standardizzazione dei contratti di partenariato pubblico-privato.

 

PIANI PER LE INFRASTRUTTURE

Prevista una profonda revisione delle attuali concessioni pubbliche e il ripensamento di alcune opere pubbliche (come la Gronda autostradale, la Pedemontana Lombarda e la Torino-Lione).

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