Vendite a Piazza Affari, ma il BTP Italia fa il pieno!
Il collocamento del titolo è stato un successo, con richieste per oltre 16,8 miliardi di euro. Tra i bancari si segnalano i ribassi di Unicredit e IntesaSanpaolo
di Edoardo Fagnani 5 nov 2013 ore 17:44Giornata negativa per Piazza Affari e per le principali borse europee. Riflettori accesi sulle aste dei titoli di stato italiani. Oggi ha preso il via l’offerta pubblica della quinta tranche del BTP Italia. Il collocamento del titolo è stato un successo, con richieste per oltre 16,8 miliardi di euro (LO SPECIALE BTP ITALIA). Intanto, la Commissione Europea ha rivisto al ribasso la stima sul Pil dell’Italia per il 2013. Nell’esercizio in corso l’economia italiana dovrebbe subire una contrazione dell’1,8%, rispetto alla precedente indicazione che limitava il calo all’1,3%. Tra i bancari si segnalano i ribassi di Unicredit e IntesaSanpaolo, nonostante i nuovi target price di Morgan Stanley. Chiusura negativa per Enel. Molto bene, invece, Mediaset, grazie alla promozione di Goldman Sachs.
Il FTSEMib è sceso dell’1,13% a 19.092 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato una flessione dell’1% a 20.274 punti. Variazioni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,18%) e il FTSE Italia Star (-0,52%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è aumentato a 2,29 miliardi di euro, rispetto agli 1,81 miliardi di ieri. Su 322 titoli trattati, 182 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 126. Invariate le restanti 14 azioni.
L’euro si è portato sotto gli 1,35 dollari. L’oro è sceso a 1.310 dollari.
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Spunti importanti sui bancari.
Chiusura positiva per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha recuperato lo 0,92% a 0,23 euro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno tagliato da 0,25 euro a 0,17 euro il prezzo obiettivo sul titolo, confermando il giudizio “Underweight” (sottopesare).
In flessione di oltre due punti percentuali Unicredit (-2,58% a 5,465 euro) e IntesaSanpaolo (-2,29% a 1,79 euro). MF ha indicato l'entità delle somme che i due istituti accantoneranno nell'ambito del piano di risanamento della Carlo Tassara. Appena l'accordo riceverà il via libera, IntesaSanpaolo (esposto con somme pari a 1,1 miliardi di euro) convertirà una parte del suo credito in strumenti finanziari partecipativi per 445 milioni di euro, mentre la quota di Unicredit sarà pari a 70 milioni su un'esposizione complessiva di 453 milioni di euro. Intanto, gli analisti di Morgan Stanley hanno confermato la visione positiva su Unicredit, considerato l’istituto preferito in Italia, sulla base di un nuovo prezzo obiettivo di 7 euro. Jp Morgan, invece, ha alzato da 5,51 euro a 5,72 euro il target price sulla banca. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Morgan Stanley ha incrementato da 1,8 euro a 2,1 euro il prezzo obiettivo su IntesaSanpaolo, confermando il giudizio “Equalweight” (neutrale).
Sempre Morgan Stanley ha alzato il prezzo obiettivo sul Banco Popolare (-1,96% a 1,4 euro) e sulla Popolare di Milano (+2,13% a 0,48 euro), portandolo rispettivamente a 1,15 euro e a 0,5 euro. Gli esperti hanno ribadito il rating “Underweight” su entrambe le banche italiane. Stesso giudizio per Mediobanca (-1,06% a 6,52 euro) e UBI Banca (-0,3% a 5,02 euro), il cui target price è stato incrementato rispettivamente a 6,9 euro e a 4,8 euro.
Banca Carige ha ceduto l’1,48% a 0,5675 euro. Secondo quanto riportato dai principali quotidiani, la Guardia di Finanza avrebbe acquisito diversi documenti relativi a 32 fidi concessi ad altrettanti clienti vip della banca ligure. L’ammontare dei finanziamenti concessi sarebbe pari a un miliardo di euro.
Telecom Italia ha messo a segno un minimo progresso dello 0,07% a 0,729 euro. Secondo quanto scritto su La Repubblica, il piano industriale che il gruppo telefonico presenterà nei prossimi giorni dovrebbe prevedere la cessione di immobili per un miliardo di euro, la vendita di Telecom Argentina, l’azzeramento dei dividendi e un aumento di capitale per un ammontare compreso tra gli 1,3 miliardi e gli 1,5 miliardi di euro.
Mediaset ha registrato un balzo del 3,43% a 3,856 euro. Goldman Sachs ha migliorato il giudizio sul gruppo del Biscione e ora consiglia l’acquisto delle azioni, sulla base di un nuovo prezzo obiettivo di 5,1 euro. Gli esperti ritengono che Mediaset sia nella posizione di sfruttare la prevista ripresa del mercato pubblicitario in Europa.
RcsMediagroup ha recuperato lo 0,44% a 1,6 euro. Oggi si è riunito nuovamente il consiglio di amministrazione della società editoriale per l’esame del progetto di cessione degli immobili a Milano.
Senza direzione i petroliferi. Eni ha lasciato sul terreno l’1,03% a 18,3 euro. Il Cane a sei zampe ha firmato un accordo con Quicksilver Resources per valutare, esplorare e sviluppare congiuntamente giacimenti di olio non convenzionale (shale oil) nell’onshore degli Stati Uniti. A due velocità Saipem (-0,92% a 18,23 euro) e Tenaris (+0,4% a 17,59 euro). Andamento opposto anche per Saras (-0,66% a 0,906 euro) ed Erg (+0,77% a 9,145 euro).
Enel è scesa del 2,42% a 3,146 euro. Secondo quanto scritto su MF, Endesa, la controllata spagnola del colosso elettrico italiano, dovrebbe cedere la quota detenuta nella joint-venture Gascan, titolare di due progetti per la costruzione di rigassificatori nelle Canarie. Il controvalore dell’operazione è pari a 600 milioni di euro.
A2A ha guadagnato l’1,34% a 0,832 euro. Equita sim ha incrementato da 0,75 euro a 0,87 euro il prezzo obiettivo sull’azienda lombarda, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione della società. Gli esperti hanno ridotto le stime sulla redditività per il triennio 2013/2015, ma hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Tra le altre società a maggiore capitalizzazione in evidenza Fiat che ha registrato una flessione dell’1,13% a 5,665 euro. Il Ministero dei trasporti ha comunicato che nel mese di ottobre le immatricolazioni di automobili in Italia sono state pari a quasi 111mila unità, in flessione del 5,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Fiat ha fatto peggio del mercato, registrando una contrazione delle vendite dell’8,7% a poco più di 31mila vetture. Di conseguenza, la quota di mercato del gruppo del Lingotto si è attestata al 28,1%. CNH Industrial è scesa dell’1,19% a 8,31 euro. Goldman Sachs e Macquarie hanno tagliato il target price sulla società, portandolo rispettivamente a 9,4 euro e a 7,5 euro. Goldman Sachs ha ribadito il giudizio “Neutrale”, mentre Macquarie ha confermato il rating “Underperform” (farà peggio del mercato).
Ansaldo-STS ha subito un ribasso dello 0,65% a 7,6 euro. La società ha terminato i primi nove mesi del 2013 con un utile netto di 50,8 milioni di euro, in miglioramento dell'11,5% rispetto ai 45,6 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Tuttavia, il management ha limato le stime per l’intero 2013. Non si sono fatti attendere i giudizi delle banche d’affari. Kepler Cheuvreux ha limato da 7,6 euro a 7,5 euro il target price su Ansaldo-STS, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2013/2015. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio. Banca Akros ed Equita sim hanno ridotto a 9,3 euro e a 8,3 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sul fatturato e sulla redditività per i prossimi esercizi. Tuttavia, gli esperti delle due banche d’affari hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Atlantia ha ceduto lo 0,31% a 16 euro. Société Générale ha incrementato da 16,3 euro a 19 euro il prezzo obiettivo sulla concessionaria autostradale e ha ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Autogrill ha perso lo 0,54% a 6,435 euro. La società di ristorazione si è aggiudicata un nuovo contratto in Germania per la gestione delle attività di ristorazione all'interno dell'aeroporto di Dusseldorf, il terzo del Paese per flusso di traffico. Autogrill stima che la concessione genererà ricavi per circa 60 milioni di euro nel periodo 2014-2021.
Pirelli è salita dell’1,49% a 10,25 euro. Oggi si è riunito il consiglio di amministrazione del gruppo della Bicocca per l’esame dei risultati del terzo trimestre del 2013. Per lo stesso motivo si sono riuniti i vertici di GTech (-0,77% a 21,88 euro).
Da segnalare l’ottima performance di Ambienthesis (+12% a 0,5035 euro). Secondo gli operatori, il recente rally del titolo sarebbe da collegare alla sentenza del TAR del 31 ottobre in merito alla vicenda TR Estate Due verso cui la società vanta un credito importante.