Unipol, arriva l’accordo con i Ligresti. Ma senza l’Opa su Premafin
Ok all’accordo finalizzato alla realizzazione di un progetto di integrazione per fusione tra Unipol con Fondiaria-Sai, Premafin e Milano Assicurazioni. No all'Opa Premafin
di Mauro Introzzi 30 gen 2012 ore 14:48
Nelle scorse ore è arrivato l’accordo, tra Unipol e la famiglia Ligresti, finalizzato alla realizzazione di un progetto di integrazione per fusione tra il marchio assicurativo del gruppo bolognese con Fondiaria-Sai, Premafin e Milano Assicurazioni.
Una integrazione che, secondo quanto riporta la nota emessa dalla società, “persegue l'obiettivo di salvaguardare la solvibilità attuale e futura di Premafin e Fondiaria-Sai, creando nel contempo un operatore nazionale di primario rilievo nel settore assicurativo”.
Il gruppo ha fornito qualche dettaglio in più sull’operazione. Premafin delibererà un aumento del capitale sociale riservato a Unipol per massimi 400 milioni di euro, funzionale a dotare Premafin delle risorse finanziarie necessarie per consentire alla stessa Premafin e alla sua controllata Finadin, di partecipare, per le quote di rispettiva pertinenza, all'aumento di capitale di Fondiaria-Sai. L’aumento di capitale riservato permetterà a Unipol di non lanciare l’Opa su Premafin.
Dopo la ricapitalizzazione, Unipol sarà il primo azionista di Premafin, di cui deterrà il 70%. La famiglia Ligresti, invece, rimarrà azionista della holding con una quota fortemente diluita nell’intorno del 10%.
Il consiglio di amministrazione di Fondiaria-Sai ha deliberato il lancio di una ricapitalizzazione per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro. L’ammontare dell’aumento è superiore rispetto a quello massimo di 750 milioni comunicato al mercato il 23 dicembre 2011 visto che si è tenuto conto dell’impatto negativo derivante dall’aggiornamento delle stime preliminari relative alla chiusura dell’esercizio 2011. Dall’analisi di questo aggiornamento è emersa una previsione di perdita consolidata, al netto delle imposte, nell’ordine di 1,1 miliardi di euro e ad un solvency ratio stimato intorno al 75%.
L’operazione comporterà un aumento di capitale per la stessa Unipol per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro.
Una integrazione che, secondo quanto riporta la nota emessa dalla società, “persegue l'obiettivo di salvaguardare la solvibilità attuale e futura di Premafin e Fondiaria-Sai, creando nel contempo un operatore nazionale di primario rilievo nel settore assicurativo”.
Il gruppo ha fornito qualche dettaglio in più sull’operazione. Premafin delibererà un aumento del capitale sociale riservato a Unipol per massimi 400 milioni di euro, funzionale a dotare Premafin delle risorse finanziarie necessarie per consentire alla stessa Premafin e alla sua controllata Finadin, di partecipare, per le quote di rispettiva pertinenza, all'aumento di capitale di Fondiaria-Sai. L’aumento di capitale riservato permetterà a Unipol di non lanciare l’Opa su Premafin.
Dopo la ricapitalizzazione, Unipol sarà il primo azionista di Premafin, di cui deterrà il 70%. La famiglia Ligresti, invece, rimarrà azionista della holding con una quota fortemente diluita nell’intorno del 10%.
Il consiglio di amministrazione di Fondiaria-Sai ha deliberato il lancio di una ricapitalizzazione per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro. L’ammontare dell’aumento è superiore rispetto a quello massimo di 750 milioni comunicato al mercato il 23 dicembre 2011 visto che si è tenuto conto dell’impatto negativo derivante dall’aggiornamento delle stime preliminari relative alla chiusura dell’esercizio 2011. Dall’analisi di questo aggiornamento è emersa una previsione di perdita consolidata, al netto delle imposte, nell’ordine di 1,1 miliardi di euro e ad un solvency ratio stimato intorno al 75%.
L’operazione comporterà un aumento di capitale per la stessa Unipol per un ammontare massimo di 1,1 miliardi di euro.
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