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Unioncamere, nel 2024 business in crescita per un’azienda su 4

Nonostante un quadro internazionale decisamente complesso

di Redazione Soldionline 27 ott 2023 ore 14:56

A cura di LABITALIA

mucchio-di-euroNonostante un quadro internazionale decisamente complesso, per un quarto delle imprese italiane gli affari cresceranno nel 2024 mentre per la maggior parte rimarranno stabili. E’ quanto emerge da un sondaggio Ipsos-Unioncamere-Tagliacarne, diffuso oggi in occasione della Conferenza internazionale in corso a Torino. L’appuntamento, organizzato da Unioncamere in collaborazione con la Camera di commercio di Torino, fa il punto su criticità e sfide con cui si deve confrontare il sistema produttivo nazionale. In particolare, secondo lo studio 6 imprenditori su 10 ritengono che nei prossimi 12 mesi la situazione resterà stabile per chi fa impresa; per quasi il 25% invece migliorerà molto o almeno un po’. 

La quota dei pessimisti, quindi è prossima al 18%, in discesa rispetto allo scorso anno quando era pari al 42%. Le aziende del Nord , però, mostrano maggior ottimismo per il prossimo futuro rispetto a quelle del Mezzogiorno e del Centro Italia (al Nord gli ottimisti o i “neutrali” sono l’85% mentre al Sud tale quota scende all’81% e al Centro al 77%). La manifattura e i servizi contano inoltre le quote più elevate di imprese che propendono per una stabilità dell’andamento aziendale nei prossimi mesi o in un suo miglioramento, rispetto al commercio. “La mancanza di certezze è ormai un elemento strutturale a livello globale ma gli italiani sono abituati a lavorare di creatività. Già dopo lo scoppio della guerra Russo-Ucraina abbiamo mostrato una grande capacità di flessibilità e di resilienza. Ed ora faremo altrettanto - ha osservato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete - digitale e green spingono la fiducia delle imprese sul futuro”, ha aggiunto che “tra il 2023 e il 2025, Il 41% delle imprese (5-499 addetti) pensa di investire nella transizione digitale e il 46% nella transizione green. 

Anche per questo le aziende che prevedono un miglioramento del proprio business sono più numerose rispetto a quelle che ne stimano un peggioramento (24% contro 18%)”. Tra i punti critici, la burocrazia elefantiaca considerata un vincolo che occorre rimuovere. Secondo il presidente di Unioncamere, infatti, “bisogna semplificare tutte quelle procedure che ancora oggi frenano il fare impresa in Italia e che sono vissute come un fardello troppo pesante soprattutto dai più giovani che vogliono mettersi in proprio: ben 7 imprese under 35 su 10 vedono nella burocrazia l’ostacolo maggiore all’utilizzo delle risorse del Pnrr”.

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