NAVIGA IL SITO

UniCredit studia l’addio alla Russia. Sul buyback l’incognita dei recuperi (Il Sole24Ore)

di Redazione Lapenna del Web 16 mar 2022 ore 07:15 Le news sul tuo Smartphone

unicredit-tower_2UniCredit starebbe studiando le modalità di uscita dalla Russia. Secondo quanto riporta Luca Davi per Il Sole24Ore, Andrea Orcel avrebbe scelto la piena trasparenza di mercato, come quando l'8 marzo aveva spiegato che "il contraccolpo di un azzeramento totale del business a Mosca potrebbe costare fino a 200 punti base di capitale".

Attualmente UniCredit è la 14esima banca in Russia, e non è l'unico caso di banca internazionale che starebbe valutando l'uscita da Mosca. Si fanno infatti anche i nomi di IntesaSanpaolo, delle americane Goldman Sachs e Jp Morgan Chase e di Deutsche Bank e Credit Suisse. Al vaglio non vi sono solo i numeri economici, ma anche tutta una serie di potenziali impatti collaterali, come la perdita di posti di lavoro, o dei clienti corporate e delle aziende europee che fanno affari, tramite UniCredit, a Mosca.

Il recupero delle esposizioni deriva dalla capacità di procedere al buyback programmato per il 2022. Pur avendo confermato il dividendo da 1,2 miliardi di euro anche in caso di azzeramento delle attività russe, "potrebbe infatti sostenere fino a 2,6 miliardi di buyback in caso di recupero del 40-50% delle esposizioni".

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
Tutte le ultime su: unicredit