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Unicredit in rosso, ma Milano non crolla

Al calo dei bancari hanno fatto da contrappeso i primi dati sull’occupazione negli stati uniti, risultati migliore delle attese. Tonica Eni

di Edoardo Fagnani 4 ago 2010 ore 15:28
Seduta nervosa per Piazza Affari e per le principali borse europee. Al calo dei bancari hanno fatto da contrappeso i primi dati sull’occupazione negli stati uniti, risultati migliore delle attese. Il FTSEMib è in calo dello 0,28%, mentre il FTSE Italia All Share cede lo 0,19%. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,06%), mentre il FTSE Italia Star registra un rialzo (+0,71%).

Unicredit registra un ribasso del 2,41% a 2,1275 euro, dpo aver toccato un minimo a 2,085 euro. Nel corso della conference call a commento dei risultati semestrali, il numero uno della banca, Alessandro Profumo, ha dichiarato che il progetto “Banca Unica” dovrebbe portare benefici per circa 300 milioni di euro. Intanto, dopo la diffusione dei risultati trimestrali, sono arrivati i giudizi delle banche d’affari. Société Générale ha peggiorato il rating su Unicredit, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere). Gli esperti della banca francese hanno tagliato a 2,3 euro il target price, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2010/2012. Jp Morgan, invece, ha escluso la banca dalla propria lista dei titoli preferiti, anche se ha confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). Banca Akros ha peggiorato il rating su Uncredit, portandolo da “Buy” (acquistare) ad “Accumulate”. Il target price è di 2,3 euro. Al contrario, WestLB ha incrementato il prezzo obiettivo su Unicredit, portandolo da 1,8 euro a 2 euro, anche se ha ribadito l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Bocciatura completa da S&P Equity, che ha sforbiciato a 1,9 euro il target price su Unicredit e ora consiglia di vendere le azioni. Il precedente prezzo obiettivo era di 2,3 euro. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 28 luglio Libyan Investment Authority è diventato uno dei maggiori azionisti di Unicredit. Il fondo libico è accreditato del 2,075% del capitale dell’istituto.

Eni registra un rialzo dell'1,43% a 16,34 euro. Gli analisti di HSBC hanno migliorato il giudizio sul colosso italiano, portandolo da “neutrale” a “Overweight” (sovrappesare). Gli esperti hanno confermato il target price di 20 euro.

Enel guadagna lo 0,91% a 3,89 euro. I principali quotidiani hanno riportato alcune indiscrezioni relative alla quotazione di Enel Green Power, la controllata di Enel attiva nel settore delle energie rinnovabili. Secondo le voci circolate nelle ultime ore il colosso elettrico avrebbe scelto i dieci istituti che affiancheranno l’azienda nel collocamento a Piazza Affari. In prima linea ci saranno Mediobanca, IntesaSanpaolo, Goldman Sachs e Credit Suisse.

Telecom Italia segna un progresso dell'1,36% a 1,045 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole 24 Ore, il colosso telefonico avrebbe avviato delle trattative per consolidare la partecipazione in Telecom Argentina e rafforzare la presenza nel paese sudamericano.

FastWeb subisce un ribasso del 2,06% a 11,39 euro. La controllante Swisscom ha chiuso il secondo trimestre del 2010 con ricavi per quasi 3 miliardi di franchi svizzeri e un utile netto in crescita del 7,5% a 496 milioni di franchi. I dati sono stati in linea con le attese degli analisti.

Seat perde il 2,24% a 0,1398 euro. La società editoriale ha chiuso il primo semestre del 2010 con ricavi per 463,2 milioni di euro, in flessione dell’8,7% rispetto ai 507,3 milioni (dato rivisto) della prima metà dello scorso anno. Seat ha terminato il semestre con una perdita netta di 10,9 milioni di euro, in decisa contrazione rispetto al rosso di 50,4 milioni dei primi sei mesi del 2009.

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