Unicredit e Mps, voci di fusione
Il passaggio di Francesco Gaetano Caltagirone da Mps a Unicredit ha acceso le fantasie di alcuni osservatori, che si sono divertiti a ipotizzare un’integrazione tra i due istituti
di Mauro Introzzi 27 gen 2012 ore 14:47
Il passaggio di Francesco Gaetano Caltagirone da Monte dei Paschi di Siena a Unicredit ha acceso le fantasie di alcuni osservatori, che si sono divertiti a ipotizzare un’integrazione tra i due istituti. Un’operazione che però è oggettivamente poco probabile, soprattutto considerando il momento attraversato dalle banche di casa nostra, alle prese con profonde riorganizzazioni interne.
L’ingresso del finanziere capitolino nel capitale di Unicredit è avvenuto in occasione dell’aumento di capitale in corso in questi giorni. Caltagirone avrebbe rilevato una quota compresa tra l’1% e il 2% dell’azionariato di Unicredit, divenendo di fatto uno dei maggiori azionisti della banca. Nella giornata di ieri l’imprenditore aveva annunciato le dimissioni dalle cariche occupate in monte dei Paschi di Siena e nei giorni precedenti Caltagirone aveva ceduto diversi pacchetti azionari detenuti della banca senese.
Equita Sim, in queste ore, ha commentato le ipotesi di integrazione tra Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, evidenziando che “il mercato potrebbe pensare a una futura fusione”. L’operazione “avrebbe meno sovrapposizioni rispetto a un ipotetica fusione tra monte dei Paschi di Siena e IntesaSanpaolo” ma ogni ipotesi sembra prematura visto che i due gruppi sono alle prese con le loro rispettive ristrutturazioni.
Gli analisti hanno confermato il loro rating “buy” (acquistare) con un prezzo obiettivo di 4,7 euro su Unicredit e il loro “hold” (mantenere) con una valutazione di 0,3 euro su Monte dei Paschi di Siena.
Nel frattempo Giuseppe Guzzetti, il presidente di Fondazione Cariplo (uno dei principali azionisti di IntesaSanpaolo) ha commentato l’ingresso di Caltagirone in Unicredit, dicendo che tale mossa non preoccupa IntesaSanpaolo visto che “la concorrenza è l'anima del commercio”.
L’ingresso del finanziere capitolino nel capitale di Unicredit è avvenuto in occasione dell’aumento di capitale in corso in questi giorni. Caltagirone avrebbe rilevato una quota compresa tra l’1% e il 2% dell’azionariato di Unicredit, divenendo di fatto uno dei maggiori azionisti della banca. Nella giornata di ieri l’imprenditore aveva annunciato le dimissioni dalle cariche occupate in monte dei Paschi di Siena e nei giorni precedenti Caltagirone aveva ceduto diversi pacchetti azionari detenuti della banca senese.
Equita Sim, in queste ore, ha commentato le ipotesi di integrazione tra Unicredit e Monte dei Paschi di Siena, evidenziando che “il mercato potrebbe pensare a una futura fusione”. L’operazione “avrebbe meno sovrapposizioni rispetto a un ipotetica fusione tra monte dei Paschi di Siena e IntesaSanpaolo” ma ogni ipotesi sembra prematura visto che i due gruppi sono alle prese con le loro rispettive ristrutturazioni.
Gli analisti hanno confermato il loro rating “buy” (acquistare) con un prezzo obiettivo di 4,7 euro su Unicredit e il loro “hold” (mantenere) con una valutazione di 0,3 euro su Monte dei Paschi di Siena.
Nel frattempo Giuseppe Guzzetti, il presidente di Fondazione Cariplo (uno dei principali azionisti di IntesaSanpaolo) ha commentato l’ingresso di Caltagirone in Unicredit, dicendo che tale mossa non preoccupa IntesaSanpaolo visto che “la concorrenza è l'anima del commercio”.
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