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Unicredit e IntesaSP fanno salire Piazza Affari

Riflettori accessi sull’asta dei BOT annuali: il collocamento è terminato con un calo del rendimento e una buona domanda. Bene i due bancari, dopo la duffisione delle trimestrali

di Edoardo Fagnani 13 nov 2012 ore 16:15
Piazza Affari e le principali borse europee in altalena. Riflettori accessi sull’asta dei BOT annuali: il collocamento è terminato con un calo del rendimento e una buona domanda.
Il FTSEMib sale dello 0,41% a 15.183 punti. Secondo Filippo A. Diodovich, Market Strategist di IG Markets Italy, da un punto di vista tecnico l’indice si sta avvicinando allo strategico supporto a 15 mila punti, ultimo appiglio utile per evitare una caduta fino a 14700, bottom di agosto, e 14525, massimi di inizio luglio. Il FTSE Italia All Share registra un progresso dello 0,27%. In frazionale calo, invece, il FTSE Italia Mid Cap (-0,61%) e il FTSE Italia Star (-0,44%).

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Unicredit sale del 2,67% a 3,464 euro. La banca ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 19,5 miliardi di euro, in salita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2011. L’utile netto di gruppo è stato pari a 1,4 miliardi di euro, in salita rispetto agli 847 milioni nei primi nove mesi del 2011 (al netto degli elementi straordinari). A fine settembre 2012 il coefficiente Core Tier I del gruppo era pari al 10,7%. Al 30 settembre la banca deteneva circa 92,7 miliardi di euro di titoli sovrani, di cui 42,5 miliardi di euro erano titoli di stato italiani.
IntesaSanpaolo balza del 3,02% a 1,23 euro. L’istituto ha terminato i primi nove mesi del 2012 con proventi operativi netti pari a 13,39 miliardi di euro, in crescita del 6,9% rispetto ai 12,52 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile netto è stato pari a 1,69 miliardi di euro, in diminuzione del 12,5% rispetto ai 1,93 miliardi dei primi nove mesi del 2011. Per l'intero 2012 il management dell'istituto prevede una sostanziale stabilità della redditività operativa al netto delle componenti non ricorrenti. Inoltre, i vertici puntano a distribuire un dividendo non inferiore all'ultima cedola staccata.

Enel scende dell'1,01% a 2,734 euro, penalizzata dal profit warning annunciato dal colosso tedesco E.On. Oggi si riuniranno i vertici del colosso elettrico per l’esame dei risultati del terzo trimestre del 2012. Gli analisti stimano un utile netto di 2,6 miliardi di euro, un margine operativo lordo di 12,3 miliardi e un indebitamento netto a circa 47 miliardi di euro. 

Pesante ribasso per Tod’s (-6,34% a 87,95 euro). La società ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con un fatturato pari a 749,9 milioni di euro, in crescita del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2011. Il margine operativo lordo è stato pari a 199,5 milioni di euro, con un incremento del 3,7%.

Pirelli registra un calo del 2,07% a 8,495 euro. Il gruppo della Bicocca ha chiuso i primi nove mesi del 2012 con ricavi pari a 4,57 miliardi di euro, in rialzo del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Balzo dell'utile netto, salito del 22,7% a 308,3 milioni di euro. Tuttavia, i vertici di Pirelli hanno tagliato i target per il 2012. Il management ora prevede ricavi per 6,15 miliardi di euro, dai 6,45 miliardi attesi in precedenza. Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti. HSBC e NatIxis hanno tagliato il target price su Pirelli, portandolo rispettivamente a 14 euro (dai precedenti 15 euro) e a 10 euro (precedente 11 euro). HSBC ha ribadito il giudizio “Overweight” (sovrappesare), mentre Natixis ha confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Cheuvreux, che ha sforbiciato da 11 euro a 10 euro il target price su Pirelli. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Bocciatura completa da Banca Akros, che ha peggiorato a “Hold” (mantenere) il rating su Pirelli, sulla base di un prezzo obiettivo di 9,5 euro. UBS, invece, ha ritoccato al rialzo la stima sulla redditività di Pirelli per il 2013, confermando il target price di 10 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni.

Campari recupera lo 0,43% a 5,885 euro. Non si sono fatte attendere le nuove indicazioni degli analisti. Nomura ha tagliato da 7 euro a 6,5 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito alla riduzione della stima sull’utile per azione per il biennio 2012/2013. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo Kepler ha ridotto a 5 euro per azione la valutazione sull’azienda. Stessa indicazione da Deutsche Bank che ha sforbiciato da 6,2 euro a 6 euro il target price su Campari, confermando il giudizio “Hold” (mantenere). Barclays ha peggiorato il giudizio, portandolo da “Equalweight” (neutrale) ad “underweight” (sottopesare), sulla base di un prezzo obiettivo di 5,4 euro. Bocciatura completa da Société Générale, che ha tagliato a 5,5 euro il target price e ora consiglia la vendita delle azioni.

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