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UNICREDIT, ANCORA UN CROLLO!

Male azioni e diritti. La performance di Unicredit non pesa sugli indici di Borsa Italiana, che in avvio di seduta registrano rialzi frazionali

di Edoardo Fagnani 9 gen 2012 ore 09:38
Unicredit protagonista assoluta a Piazza Affari nella prima seduta della settimana, dopo aver chiuso la scorsa ottava con un tonfo del 38%. Il titolo dell’istituto registra una flessione del 5,8% a 2,47 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Oggi ha preso il via l’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro. Il prezzo di chiusura di venerdì 6 gennaio (3,982 euro) è stato rettificato a 2,622 euro. Di conseguenza, il prezzo iniziale dei diritti (sospesi al ribasso) è stato fissato a 1,359 euro.

La performance di Unicredit non pesa sugli indici di Borsa Italiana, che in avvio di seduta registrano rialzi frazionali. Secondo la numero del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, l’Europa potrebbe non finire in recessione nel 2012. La politica, intervistata da un quotidiano sudafricano, ha precisato che l’economia nella zona euro ha subito mutamenti nel corso degli ultimi trimestri.
Il FTSEMib guadagna lo 0,48%, mentre il FTSE Italia All Share sale dello 0,26%. Senza scossoni il FTSE Italia Mid Cap (invariato) e il FTSE Italia Star (+0,09%).
La borsa di Tokyo è rimasta chiusa per festività.
L’euro oscilla tra gli 1,27 e gli 1,28 dollari. L’oro si attesta a 1.625 dollari.

Riflettori sempre accesi sulla galassia Ligresti. Fondiaria-SAI inizia la giornata con un progresso dell’1,65% a 0,6455 euro.

Qualche spunto importante per i petroliferi. Eni guadagna lo 0,92% a 16,49 euro. Il numero uno del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, ha precisato che il futuro del gruppo è in Africa. Tuttavia, il manager ha precisato di voler investire anche per crescere sui mercati orientali. Senza scossoni Saipem (+0,38% a 34,09 euro) e Tenaris (invariata a 15,24 euro). Ribassi frazionali per Saras (-0,61% a 1,134 euro) ed Erg (-0,47% a 8,54 euro).

Seat è in rialzo dell’1,15% a 0,0263 euro. L’agenzia S&P ha tagliato il rating sul debito bancario senior della società editoriale, ora giudicato a livello di default, dopo il mancato pagamento degli interessi. S&P ha confermato gli altri giudizi.

Fiat registra una flessione dello 0,45% a 3,96 euro. Il numero uno del gruppo automobilistico, Sergio Marchionne, ha dichiarato che resterà al vertice dell’azienda almeno fino al 2015. il manager ha anticipato che il suo successore sarà scelto all’interno di Fiat.

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