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Una giornata incerta per le Borse

Da segnalare il ribasso di Tenaris, dopo la diffusione dei risultati dei risultati del 2013. Senza direzione i bancari. Chiusura positiva per Telecom Italia

di Edoardo Fagnani 21 feb 2014 ore 17:36
Piazza Affari e per le principali borse europee in altalena nell’ultima seduta della settimana. Da segnalare il ribasso di Tenaris, dopo la diffusione dei risultati dei risultati del 2013. Senza direzione i bancari. Chiusura positiva per Telecom Italia.
Il FTSEMib ha perso lo 0,3% a 20.392 punti, terminando la settimana con una minima flessione dello 0,22%. Il FTSE Italia All Share ha subito una flessione dello 0,23% a 21.707 punti. Segno più, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,19%) e il FTSE Italia Star (+0,8%). Oggi sono scaduti i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici con termine a febbraio. Il valore di regolamento del FTSEMib è stato fissato a 20.475 punti. Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,2 miliardi di euro, rispetto ai 2,38 miliardi di ieri. Su 324 titoli trattati, 112 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 192. Invariate le rimanenti venti azioni.
L’euro è rimasto sopra quota 1,37 dollari. L’oro si è confermato a 1.320 dollari.

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Chiusura negativa per Tenaris (-3,87% a 15,4 euro). La società ha terminato il 2013 con ricavi per 10,6 miliardi di dollari, in contrazione del 2% rispetto ai 10,83 miliardi realizzati nell’esercizio precedente. Anche l’utile netto è sceso: il risultato finale è passato da 1,7 miliardi a 1,57 miliardi di dollari (-7%). Per l’esercizio in corso i vertici di Tenaris prevedono ricavi in linea con quelli del 2013. La società ha proposto la distribuzione di un dividendo complessivo di 0,43 dollari per azione. La cedola che sarà staccata il 19 maggio sarà di 0,3 dollari.
In rialzo Saras (+0,98% a 1,131 euro). La società guidata dalla famiglia Moratti ha terminato il 2013 con ricavi per 11,23 miliardi di euro, in calo del 6% rispetto all’esercizio precedente. Il risultato netto adjusted di gruppo è stato negativo per 84,1 milioni di euro, in peggioramento rispetto al rosso di 35,2 milioni dell’esercizio 2012.
Enel ha perso lo 0,48% a 3,758 euro. Gli analisti di Bank of America hanno alzato da 3,85 euro a 4,15 euro il target price sul colosso elettrico, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione dell’azienda e dall’incremento della valutazione delle partecipazioni detenute. Gli esperti ritengono Enel una delle migliori opportunità di investimento in Europa nel settore delle utility.
Enel Green Power ha perso lo 0,25% a 1,985 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 18 febbraio Norges Bank ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale della società energetica, portandola dal 2,017% all’1,997%.
Terna ha subito un calo dello 0,32% a 3,73 euro. Secondo quanto riportato dal settimanale Il Mondo la società starebbe studiando l’emissione di un bond settennale per un ammontare di 500 milioni di euro. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 17 febbraio Generali ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale di Terna, portandola dal 2,026% all’1,977%.
Acea è salita dell’1,19% a 9,385 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 14 febbraio Suez Environnement Company ha incrementato la partecipazione detenuta nella società romana, portandola dall’8,32% al 12,483% del capitale. Lo stesso giorno GDF Suez ha azzerato la quota detenuta in Acea.

Senza direzione i bancari.
Il Banco Popolare ha subito una flessione dello 0,35% a 1,43 euro. Gli analisti di MainFirst hanno alzato da 1,2 euro a 1,4 euro il prezzo obiettivo sull’istituto, in seguito a una visione più positiva sul settore bancario italiano. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ritoccato al rialzo la posizione corta sul Banco Popolare, portandola dal 2,22% al 2,31%. La stessa società di investimento ha ridotto lo “short” su UBI Banca (+0,66% a 6,13 euro) e sulla Popolare di Milano (-0,1% a 0,505 euro), portandolo rispettivamente allo 0,58% e all’1,05%. Gli analisti di MainFirst bank hanno alzato da 5,8 euro a 7,3 euro il target price su UBI Banca, sulle prospettive di un miglioramento della redditività nei prossimi trimestri. Gli esperti ritengono che il titolo rappresenti la migliore opportunità di investimento tra gli istituti italiani.
Vendite su Unicredit (-0,6% a 5,835 euro). Gli analisti di MainFirst Bank hanno ritoccato al rialzo il target price sulla banca italiana, portandolo da 6 euro a 6,2 euro. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Outperform” (farà meglio del mercato) ad “Underperform” (farà peggio del mercato) il giudizio, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015. La stessa banca d’affari ha alzato da 2 euro a 2,6 euro per azione la valutazione su IntesaSanpaolo (-1,79% a 2,194 euro). Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform”. Intanto, secondo quanto riportato dal sito Internet della stessa IntesaSanpolo, BlackRock è accreditata del 5% del capitale dell’istituto ed è diventato il secondo azionista della banca.
Mediobanca ha perso lo 0,42% a 7,155 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 18 febbraio Generali ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale dell’istituto di Piazzetta Cuccia, portandola dal 2,007% all’1,998%. Gli analisti di Banca IMI hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo su Mediobanca, portandolo da 8,04 euro a 8,12 euro, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile netto per i prossimi due esercizi. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di aggiungere le azioni in portafoglio.
Segno più il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana è salito dello 0,39% a 0,1805 euro. I vertici di AXA hanno dichiarato di essere disponibili a partecipare al prossimo aumento di capitale dell’istituto senese. I vertici della compagnia francese apprezzano la strategia delineata dal management di Monte dei Paschi di Siena.
La Popolare dell’Emilia Romagna ha recuperato lo 0,5% a 8,12 euro. MainFirst Bank ha alzato da 7,8 euro a 9 euro il prezzo obiettivo sull’istituto, segnalando il potenziale miglioramento della redditività nei prossimi trimestri. La stessa banca d’affari ha incrementato da 6 euro a 7,4 euro il target price sul Credem (+0,23% a 6,4 euro). Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato) su entrambi gli istituti.
Banca Carige ha recuperato l’1,87% a 0,4086 euro. Equita sim ha tagliato da 0,4 euro a 0,35 euro il prezzo obiettivo sull’istituto, in attesa del lancio dell’aumento di capitale da 800 milioni di euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).

Telecom Italia ha registrato un rialzo dello 0,69% a 0,872 euro. Secondo quanto riportato da La Repubblica, la stampa brasiliana ritiene possibile una fusione tra Tim Brasil e l'operatore di telefonia fissa GVT, controllato dalla francese Vivendi.

Autogrill ha terminato la giornata con un progresso dello 0,58% a 6,94 euro. Gli analisti di Banca IMI hanno migliorato il rating sulla società di ristorazione, portandolo da “Add” (aggiungere) a “Buy” (acquistare), sulla possibilità dell’arrivo di nuove concessioni. Gli esperti hanno anche alzato da 7 euro a 8,8 euro il prezzo obiettivo.

Da segnalare il balzo di Mondo TV (+17,7% a 0,69 euro). Ieri la società ha sottoscritto un accordo di licenza con la società tunisina Almaz Productions. L'intesa prevede la trasmissione in Tunisia su canali cosiddetti Free-to-air di Gormiti e di altri programmi distribuiti da Mondo TV per un periodo di un anno senza vincolo di esclusiva.

Prese di beneficio su Risanamento (-6,34% a 0,223 euro). Colony Capital Acquisitions e Luigi Zunino hanno confermato di aver sottoposto alle banche azioniste di Risanamento un’offerta avente ad oggetto l’acquisto delle azioni di Risanamento possedute dagli istituti di credito e da Sistema Holding (Zunino Investimenti Italia in liquidazione, Nuova Parva in liquidazione e Tradim il liquidazione). L’operazione avverrà attraverso il veicolo OUI, società che sarà riconducibile al 30% a Luigi Zunino e al 70 % a Colony Capital Acquisitions. L’offerta è pari a 0,2 euro per azione e prevede una successiva OPA sul flottante a 0,25 euro per azione.
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