Tornano a salire le banche: Unicredit +11,9%
di Edoardo Fagnani 10 feb 2016 ore 17:54 Le news sul tuo SmartphoneÈ arrivato il rimbalzo dei bancari. Gli operatori stanno monitorando la situazione di Deutsche Bank; secondo alcune indiscrezioni il colosso tedesco starebbe valutando l’ipotesi di procedere con il riacquisto di alcune obbligazioni.
In forte rialzo Unicredit (+11,9% a 3,1 euro). Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, dopo la diffusione dei risultati di bilancio. Barclays e Jp Morgan hanno tagliato a 3,1 euro e a 3,3 euro il target price sulla banca; gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare). Gli analisti di Mediobanca hanno sforbiciato da 6,6 euro a 5,6 euro il prezzo obiettivo su Unicredit, nonostante il miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2017/2018; gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Anche Deutsche Bank ha ridotto il prezzo obiettivo sulla banca, portandolo da 6,4 euro a 6,1 euro, in scia al peggioramento della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso; tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Morgan Stanley ed Equita sim, che hanno sforbiciato a 5,5 euro il target price su Unicredit, in seguito alla riduzione delle stime per i prossimi esercizi; le due banche d’affari hanno confermato il giudizio, fissato rispettivamente a “Overweight” (sovrappesare) e “Hold” (mantenere).
Performance migliore per IntesaSanpaolo (+14,5% a 2,456 euro).
Molto bene anche il Banco Popolare (+11,1% a 7,06 euro). Ieri l’istituto ha comunicato i risultati del 2015, esercizio chiuso con un utile netto di 430,07 milioni di euro, rispetto al rosso di 1,95 miliardi contabilizzato nell’esercizio precedente. A fine 2015 il Common Equity Tier 1, comprensivo dell’utile contabilizzato nell’esercizio, era pari al 13,2% (12,4% fully based), in forte miglioramento rispetto all’11,9% di inizio anno. Sempre a fine 2015 gli impieghi alla clientela ammontavano a 85,3 miliardi di euro, in calo del 2,7% rispetto agli 87,7 miliardi di inizio anno. Alla stessa data i crediti deteriorati ammontavano a 14,1 miliardi di euro, in diminuzione dello 0,9% rispetto ai 14 2 miliardi di inizio 2015. Alla luce di questi risultati, il management del Banco Popolare ha proposto la distribuzione di un dividendo 2016 (relativo all’esercizio 2015) di 0,15 euro per azione. Non si sono fatte attendere le indicazioni delle banche d’affari. Equita sim ha tagliato da 16,8 euro a 13,5 euro il target price sul Banco Popolare, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2016/2018; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquistare le azioni. Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha ridotto da 9,7 euro a 9,4 euro il prezzo obiettivo sull’istituto, in scia alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
La Popolare di Milano è balzata del 9,48% a 0,6005 euro. MF ha riportato l’intervista di ClassCnbc a Giuseppe Castagna, consigliere delegato dell’istituto. Il banchiere indica che la trattativa con il Banco Popolare è entrata nel vivo e che l’operazione di integrazione si può concludere entro febbraio. Castagna ha poi commentato l’attuale attacco alle banche a Piazza Affari, definita “un’ondata speculativa che prescinde dai risultati”.
Intonazione positiva per il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha guadagnato il 6,75% a 0,5375 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 9 febbraio Oxford Asset Management ha incrementato la posizione corta sul Monte dei Paschi di Siena, portandola dallo 0,6% allo 0,75%.
UBI Banca ha recuperato il 7,7% a 3,386 euro. In giornata si sono riuniti i vertici dell’istituto per l’esame dei risultati dell’esercizio 2015. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 9 febbraio Marshall Wace ha aumentato lo “short” su UBI Banca, portandolo dall’1,95% al 2,03%. Inoltre, la Consob ha comunicato che il 2 febbraio BlackRock ha ridotto la quota detenuta nel capitale di UBI Banca, portandola dal 5,027% al 4,998%.