The Italian Sea Group, conosciamo meglio la società
The Italian Sea Group, conosciamo meglio la società. Il management ha elaborato strategie specifiche per la Divisione Shipbuilding e la Divisione NCA Refit.
di Edoardo Fagnani 8 giu 2021 ore 14:14Gli argomenti
Un nuovo debutto a Piazza Affari. Si tratta di The Italian Sea Group, che è sbarcata all’MTA l’8 giugno 2021.
Le azioni hanno debuttato a seguito del collocamento di complessive 19,8 milioni di azioni ordinarie, di cui 9,5 milioni di nuova emissione rivenienti da un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione, 8,5 milioni poste in vendita da GC Holding e 1,8 milioni oggetto dell’opzione di over-allotment.
Il prezzo di offerta delle azioni The Italian Sea Group era stato fissato a 4,9 euro, determinando una capitalizzazione iniziale di circa 260 milioni di euro.
Il controvalore complessivo del collocamento è stato pari a circa 97 milioni di euro.
Alychlo (società di investimento dell'imprenditore Marc Coucke) e Giorgio Armani hanno investito rispettivamente circa 26 milioni di euro (pari a circa il 10% del capitale di The Italian Sea Group), e circa 13 milioni di euro (pari a circa il 4,99% del capitale sociale di The Italian Sea Group). Ulteriori azioni pari a circa l’1,5% del capitale di The Italian Sea Group sono state allocate direttamente e indirettamente all’imprenditore Marc Coucke.
THE ITALIAN SEA GROUP – L’ATTIVITA’
The Italian Sea Group è un operatore globale della nautica internazionale, specializzato, con la propria Divisione Shipbuilding, nella progettazione, nella produzione e nella vendita di superyacht di lusso realizzati su misura, con una lunghezza compresa tra i 17 e fino a massimi 100 metri circa, con un focus su yacht tra i 60 ed i 100 metri circa.
Inoltre, The Italian Sea Group offre con la propria Divisione NCA Refit, servizi di refit (attività di rinnovo dell’aspetto interno o esterno di uno yacht al fine di ridisegnare e migliorare la struttura e/o l’ambiente interno dell’imbarcazione) sia sui propri yacht che su imbarcazioni - a motore e a vela - realizzate da produttori terzi.
La società possiede gli storici marchi ADMIRAL (che comprende yacht dai 40 fino a massimi 100 metri circa) e TECNOMAR (che comprende yacht fino a 50 metri).
I clienti di The Italian Sea Group sono prevalentemente armatori, ossia persone fisiche o giuridiche che, essendo o meno proprietari dello yacht, assumono, anche professionalmente l'esercizio di una nave a scopo di trasporto, noleggio, spedizione marittima.
THE ITALIAN SEA GROUP – I DATI DI BILANCIO DEL 2020
The Italian Sea Group ha fornito alcuni dati finanziari relativi al 2020. Nel dettaglio, la società ha terminato l’esercizio con ricavi operativi per 112,95 milioni di euro, rispetto ai 99,24 milioni ottenuti nell’esercizio precedente. Il risultato operativo è balzato da 3 milioni a 9,77 milioni di euro, mentre l’utile netto ha raggiunto i 6,24 milioni di euro; l’utile per azione è stato di 0,14 euro.
A fine 2020 l’indebitamento netto era pari a circa 8,26 milioni di euro, cresciuto a 30,8 milioni a fine marzo 2021.
The Italian Sea Group ha segnalato che non ha adottato una politica di distribuzione dei dividendi, ma ha segnalato che il 18 marzo 2021 è stata pagata una cedola per complessivi 6,24 milioni di euro.
THE ITALIAN SEA GROUP – LA STRATEGIA
The Italian Sea Group ha elaborato strategie specifiche per la Divisione Shipbuilding e la Divisione NCA Refit.
Con riferimento alla Divisione Shipbuilding la società ha individuato quattro pilastri strategici per la futura crescita delle attività:
- Differenziazione di prodotto (in particolare, The Italian Sea Group intende estendere la riconoscibilità dei propri marchi ADMIRAL e TECNOMAR a livello mondiale attraverso un’offerta commerciale di imbarcazioni ad elevate prestazioni tecnologiche ma di minori dimensioni e tramite yacht disegnati da rinomati designer italiani).
- Ampliamento della dimensione media degli yachts (The Italian Sea Group intende concentrarsi sulla realizzazione di yacht di dimensioni fino a 100 metri, potendo contare su un bacino di carenaggio che consente la produzione di imbarcazioni sino a 200 metri di lunghezza).
- Posizionamento di prezzo più elevato salvaguardando un elevato livello competitivo nel rapporto prezzo–qualità (The Italian Sea Group intende migliorare il proprio posizionamento rispetto ai prezzi di vendita, soprattutto nel segmento dei motor yacht superiori a 50 metri di lunghezza, mantenendo comunque un livello competitivo di prezzo rispetto ai principali cantieri internazionali nel segmento in oggetto, ovvero i grandi cantieri del Nord Europa).
- Crescita per linee esterne (locazione ultrannuale o l’acquisto di alcuni cantieri europei ovvero in Italia, Turchia e Grecia).
La strategia per la Divisone NCA Refit (considerata una Divisione fortemente complementare all’attività della Divisione Shipbuilding) consiste nel potenziamento delle capacità produttive attraverso il progetto TISG 4.0. Secondo il management di The Italian Sea Group il progetto di ampliamento delle attuali strutture permetterà di ospitare un maggior numero di yacht di dimensioni crescenti per attività di refit ed avviare il business della trasformazione delle imbarcazioni, che comporta la conversione sostanziale della tipologia di scafo (a titolo di esempio il passaggio da rimorchiatore a yacht) o la modifica delle dimensioni delle imbarcazioni (a titolo di esempio yacht che passa da 60 a 70 metri di lunghezza).
THE ITALIAN SEA GROUP – I PRINCIPALI RISCHI
Tra i fattori di rischio indicati nel documento di ammissione, The Italian Sea Group ha segnalato che l’attuale strategia prevede la realizzazione di yacht di dimensioni sempre maggiori e l’espansione territoriale dei propri marchi. Secondo il management, questa strategia, che richiede l’impegno di significative risorse, sarà sviluppata in un contesto di andamento del mercato di riferimento la cui crescita nei prossimi anni, per quanto concerne il numero di yacht prodotti, è prevista essere moderata (+3,8% CAGR 2020/2025) e sarà caratterizzata dall’atteso rallentamento dell’economia legato agli effetti del COVID-19 a livello mondiale. Senza trascurare il fatto che The Italian Sea Group si confronta con diversi concorrenti che operano nel suo stesso settore, di maggiore dimensione e con più elevata capacità produttiva.
Inoltre, il management di The Italian Sea Group ha segnalato che gran parte dell’attività di produzione viene esternalizzata. In particolare, la società si avvale di appaltatori, di collaboratori esterni (designer) e di fornitori al fine, tra l’altro, di acquistare materiali, componentistiche e semi-lavorati e di realizzare lavorazioni di carpenteria, impiantistica, verniciatura, allestimento, art direction e progettazione. Nel dettaglio, l’incidenza sui costi totali dei costi relativi alle attività effettuate all’esterno è pari al 31 dicembre 2020, 2019 e 2018 rispettivamente al 70%, 72% e 64%, di cui rispettivamente il 26%, 31%, e 24% relativi ai costi per gli acquisti di materiali e al 44%, 41% e 40% relativi ai costi per opere e servizi esternalizzati.