The Italian Sea Group, i conti (preliminari) del 2021 e le stime per il 2022
di Redazione Soldionline 22 feb 2022 ore 15:22 Le news sul tuo Smartphone
The Italian Sea Group - società quotata all'Euronext Milan e attiva nel settore della nautica di lusso con i brand Picchiotti, Admiral, Perini Navi, Tecnomar e NCA Refit - ha comunicato i risultati preliminari dell'esercizio 2021.
L'azienda ha terminato lo scorso anno con ricavi totali pari a 186 milioni di euro, in crescita del 60,3% rispetto ai 116 milioni registrati nel 2020, andando oltre i 170 milioni indicati nella Guidance 2021.
L’EBITDA è raddoppiato a 28 milioni di euro, rispetto ai 14 milioni di euro del 2020 e oltre la Guidance di 26 milioni precedentemente indicata; di conseguenza, l’EBITDA Margin è migliorato dal 12,5% al 15%.
Il valore complessivo del portafoglio ordini – ossia il valore lordo dei contratti relativi a yacht nuovi non ancora consegnati - al 31 dicembre 2021 era pari a 827 milioni di euro.
A fine 2021 la posizione finanziaria netta era positiva per 41 milioni di euro, rispetto a un indebitamento finanziario netto pari a 8,3 milioni del 31 dicembre 2020. Il risultato riflette un’importante generazione di cassa determinata dall’aumento delle commesse in progress nell’ultimo trimestre dell’anno.
Nel corso dell’anno, The Italian Sea Group ha realizzato investimenti per 26 milioni di euro, principalmente relativi al progress dei due piani di investimento “TISG 4.0” e “TISG 4.1” per l’ampliamento della capacità produttiva all’interno della sede di Marina di Carrara.
The Italian Sea Group ha fornito alcune indicazioni finanziarie per il 2022.
La Guidance per l’esercizio prevede un aumento dei ricavi totali tra i 280 e i 295 milioni di euro con un’ulteriore crescita rispetto al 2021 di circa il 55% e un EBITDA Margin del 15,5%.
The Italian Sea Group ha precisato che la Guidance riflette il contributo dell’acquisizione Perini Navi in termini di aumento dei ricavi; l’ulteriore incremento di marginalità esprime l’aspettativa di conseguire ritorni positivi, grazie al rapido avviamento dei nuovi siti produttivi con investimenti limitati.
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