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Telecom Italia: revocate le deleghe all'ad Amos Genish

di Edoardo Fagnani 13 nov 2018 ore 14:44 Le news sul tuo Smartphone

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Con un consiglio di amministrazione straordinario, i vertici di Telecom Italia-TIM hanno deciso di revocare "con decisione assunta a maggioranza e con effetto immediato" tutte le deleghe conferite all'amministratore delegato Amos Genish.

In conformità al piano di successione degli amministratori esecutivi adottato da TIM, le deleghe revocate al consigliere Amos Genish sono state provvisoriamente assegnate al presidente del consiglio di amministrazione, Fulvio Conti.

Il presidente del comitato nomine e remunerazione ha provveduto alla convocazione dello stesso comitato per gli adempimenti di sua competenza relativamente alla individuazione del nuovo amministratore delegato.

 

È stata convocata una nuova riunione del consiglio di amministrazione per il giorno 18 novembre 2018 al fine di provvedere alla nomina di un nuovo amministratore delegato. In questi giorni la stampa ha fatto alcuni nomi di probabili candidati alla successione: Alfredo Altavilla, Stefano De Angelis o Rocco Sabelli.

Amos Genish era a capo di Telecom Italia dal settembre 2017.

 

AGGIORNAMENTO DELLE 14.30: all'interno di una nota in cui il gruppo puntualizza alcuni aspetti sulle posizioni dell'azionista Vivendi (e su un articolo pubblicato su un sito transalpino), Telecom Italia ha indicato che:

il consiglio di amministrazione attualmente in carica ha mantenuto come amministratore delegato Amos Genish (designato dal socio Vivendi), il quale aveva accettato di rimanere in carica a condizione che fosse confermato (come in effetti è accaduto) il piano industriale approvato dal precedente consiglio di amministrazione, sotto la direzione e il coordinamento di Vivendi e composto per la maggioranza da consiglieri designati da quest’ultima.

L’amministratore delegato Amos Genish ha quindi svolto il suo lavoro in continuità rispetto al passato, perseguendo, senza raggiungerli, gli obiettivi indicati nel piano industriale da lui stesso predisposto in coordinamento con il socio Vivendi, con il conseguente obbligo per l’attuale Cda di procedere alle svalutazioni riportate nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2018.

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