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Tango bond, i risparmiatori vincono ancora!

Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole 24 Ore riporta la notizia che in occasione di tre cause intentate da alcuni risparmiatori contro gli istituti bancari che avevano venduto titoli della Repubblica Argentina, i giudici hanno dato ragione ai risparmiatori.

di Edoardo Fagnani 6 feb 2009 ore 14:43
Gentili lettori,
per utilizzare in modo corretto questa rubrica è importante tenere presente che:
- la rubrica ha lo scopo di monitorare per voi tutte le notizie importanti che vengono pubblicate settimanalmente sulle società italiane e i principali gruppi internazionali che hanno emesso Corporate Bond; non abbiamo incluso i gruppi più solidi, perché riteniamo del tutto improbabile un loro default;
- la rubrica non intende fornire analisi e valutazioni sulle società emittenti, o notizie specifiche sulle loro emissioni obbligazionarie, ma semplicemente effettuare il monitoraggio della stampa per consentirvi di reperire notizie che magari vi erano sfuggite. Chiaramente spesso da quelle notizie si possono trarre informazioni utili per valutare lo stato di salute della società, e quindi anche eventuali problemi sul rimborso delle emissioni;
- la rubrica è di fatto una rassegna stampa settimanale, quindi non contiene analisi e giudizi di chi la redige. In ogni caso, qualsiasi notizia o commento contenuto nella rubrica non può essere interpretato come sollecitazione a fare o non fare, acquistare o vendere. Qualsiasi decisione di investimento o disinvestimento sarà presa da voi in totale autonomia.


Ecco le notizie pubblicate dalla stampa nella settimana in corso:



Tango bond
Plus, l’inserto del sabato del quotidiano Il Sole 24 Ore riporta la notizia che in occasione di tre cause intentate da alcuni risparmiatori contro gli istituti bancari che avevano venduto titoli della Repubblica Argentina, i giudici hanno dato ragione ai risparmiatori. Nel dettaglio, il tribunale di Napoli ha condannato IntesaSanpaolo a risarcire un risparmiatore per 70mila euro più gli interessi e il possesso dei titoli andati in default. La scelta di lasciare i titoli in possesso ai risparmiatori è una novità ed è arrivata alla luce del forte ribasso subito dalle quotazioni dei titoli della Repubblica Argentina emessi in occasione dello scambio avvenuto nel 2005. Il tribunale di Roma, invece, ha disposto il risarcimento di due clienti rispettivamente del Monte dei Paschi di Siena e di Bnl per non aver comunicato l’elevato rischio di questi titoli. I tre risparmiatori erano difesi dall’avvocato Angelo Castelli di Formia, che può contare su 145 cause vinte, nel corso delle quali ha riportato nelle tasche degli assistiti 41 milioni di euro.

Parmalat
La scorsa settimana Parmalat ha comunicato i risultati preliminari dell’esercizio 2008. Il giro d'affari, a cambi costanti, è migliorato del 6,9% a 4,13 miliardi di euro. Quello a cambi correnti è salito dell'1,2%. L'ebitda è peggiorato del 13,7% a 316,3 milioni di euro, ma sarebbe calato del 9,8% a cambi costanti. L'utile netto dovrebbe invece arrivare a una quota compresa tra i 610 e i 615 milioni di euro, dai 554,7 milioni di euro del 2007. A fine 2008 Parmalat poteva contare su una posizione finanziaria netta positiva di 1,11 miliardi di euro. La società non ha fornito indicazioni sulla politica dei dividendi.
Gli analisti di Equita sim hanno apprezzato i risultati preliminari comunicato lo scorso venerdì e hanno incrementato a 1,71 euro il target price sul gruppo di Collecchio. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Hold” (mantenere).
MF di mercoledì 4 febbraio ha riportato la notizia che il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato da Parmalat contro la multa da 2,2 milioni di euro comminata dall’Antitrust, in merito alla mancata vendita di Newlat nei termini previsti. 
Il Sole 24 Ore di giovedì 5 febbraio ha riportato la notizia che gli ex revisori di Grant Thornton Maurizio Bianchi e Lorenzo Penca hanno presentato una nuova richiesta di patteggiamento nell’ambito del processo sul crack di Parmalat in corso a Milano. La procura sembrerebbe disposta ad accettare la richiesta.

Alitalia
Il Sole 24 Ore di domenica 1° febbraio ha pubblicato una lunga intervista a Jean-Cyrille Spinetta, numero uno di AirFrance-KLM. Il manager ha precisato che non esistono patti segreti per acquisire il controllo della nuova Alitalia, ricordano che gli azionisti della compagnia italiana possono anche estromettere il gruppo francese, grazie a una clausola ad hoc inserita nell’accordo. Spinetta si è detto soddisfatto della fusione tra Alitalia e AirOne e ritiene che l’attuale soluzione su Alitalia sia stata migliore di quella prospettata dal governo Prodi.
Il Sole 24 Ore di sabato 31 gennaio, scrive che Roberto Colaninno avrebbe rinunciato al posto nel comitato esecutivo di Alitalia, in qualità di rappresentante di Immsi. Tuttavia, Colaninno continuerà a far parte del comitato, essendo presidente dell’azienda.
L’Anpac ha comunicato che nei primi giorni di operatività della nuova Alitalia il coefficiente di riempimento degli aerei si è attestato al 39%. In pratica su 100 posti a disposizione ne sarebbero stati occupati solo 39.
Nel corso di un’audizione parlamentare, il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, ha dichiarato che sarà difficile che la compagnia aerea possa tornare in Borsa nel giro di tre anni. Nella stessa audizione l’amministratore delegato, Rocco Sabelli, ha precisato che a gennaio il tasso di riempimento degli aerei di Alitalia è stato del 43%, in calo rispetto al 50% dello stesso mese del 2007. Tuttavia, Sabelli ritiene che a gennaio ci sia stato un ritorno dei passeggeri che a dicembre avevano abbandonato la compagnia.
Nel corso della trasmissione Ballarò, il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, ha dichiarato che gli ex azionisti della compagnia aerea potrebbero essere risarciti in parte, utilizzando il cosiddetto fondo derivante dai conti dormienti. Fantozzi ha ricordato che alcune azioni sono state concesse ai dipendenti dell’azienda sottoforma di bonus.

Fin.Part
Milano Finanza ha riportato le precisazioni dei rappresentanti del tour operator Rallo Worldwide, in merito all’articolo della settimana precedente, relativo all’impegno di Gianluigi Facchini (ex numero uno di Fin.Part) nella società turistica. Rallo Worldwide ha precisato che l’ex manager di Fin.Part non ha alcuna carica operativa nel tour operator. Tuttavia, secondo il settimanale, Facchini avrebbe un ruolo di consulente all’interno dell’azienda turistica.
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