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Successo per il BTP a 7 anni e Piazza Affari ringrazia!

Sono tornati gli acquisti su Telecom Italia, nonostante il taglio di rating deciso da Moody’s. Intonazione positiva per i bancari, dove spicca il rialzo messo a segno da Monte dei Paschi di Siena

di Edoardo Fagnani 9 ott 2013 ore 17:48

Piazza Affari in forte rialzo nella seduta odierna, sulla scia dei buoni risultati del collocamento del BTP con scadenza 7 anni. Il titolo avrebbe avuto richieste per 11 miliardi di euro, in rapporto a un ammontare collocato di 5 miliardi. Sono tornati gli acquisti su Telecom Italia, nonostante il taglio di rating deciso da Moody’s. Intonazione positiva per i bancari, dove spicca il rialzo messo a segno da Monte dei Paschi di Siena.
Il FTSEMib è salito dello 0,97% a 18.552 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,91% a 19.580 punti. Andamento opposto per il FTSE Italia Mid Cap (+0,47%) e il FTSE Italia Star (-0,16%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,71 miliardi di euro, rispetto ai 2,57 miliardi di ieri. Su 322 titoli trattati, 187 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 125. Le restanti dieci azioni sono rimaste ferme sui valori di chiusura di ieri.
L’euro è tornato sotto gli 1,355 dollari. L’oro è sceso a 1.300 dollari.

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Telecom Italia ha ripreso a salire. Il titolo del gruppo telefonico ha registrato un balzo del 6,24% a 0,6555 euro, sulle indiscrezioni relative alla volontà di incassare 9 miliardi di euro dalla cessione della quota detenuta in TIM Brasil. Gli operatori hanno ignorato le indicazioni di Moody’s. L’agenzia ha tagliato di un livello il rating sul debito della compagnia telefonica, portandolo da “Baa3” a “Ba1”. Con questa decisione, Telecom Italia entra a far parte della categoria che raggruppa gli emittenti speculativi. Il management ha contestato la decisone di Moody’s, segnalando che negli ultimi anni i flussi di cassa generati dall’attività operativa hanno coperto gli investimenti e hanno permesso di ridurre l’indebitamento. Intanto, gli analisti di Barclays hanno peggiorato il rating su Telecom Italia, portandolo da “Market weight” (neutrale) ad “Underweight” (sottopesare).

Intonazione positiva per i bancari.
In forte rialzo il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha registrato un progresso dell’1,45% a 0,2384 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore il prossimo aumento di capitale di Monte dei Paschi di Siena da 2,5 miliardi di euro non escluderà il diritto di opzione a favore degli attuali azionisti. Tuttavia, alcuni degli attuali soci, come l’azionista di riferimento Fondazione MPS (che detiene il 33,5% del capitale della banca toscana) saranno costretti a diluire la propria quota. Di conseguenza, si aprirebbe la strada all’ingresso di nuovi soci nel capitale. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto la posizione “short” sul Monte dei Paschi di Siena, portandola dallo 0,6% allo 0,42%. La stessa Consob ha comunicato che ODEY Asset Management ha limato posizione corta sull’istituto, portandola dallo 0,51% allo 0,5%.
La Popolare dell’Emilia Romagna è salita dell’1,34% a 6,425 euro. L’istituto ha collocato la prima emissione pubblica di obbligazioni bancarie garantite per un ammontare di 750 milioni di euro con scadenza a 5 anni. Il bond è stato collocato a un rendimento pari al tasso mid-swap di pari durata, maggiorato di 215 punti base.
IntesaSanpaolo ha guadagnato il 2,41% a 1,448 euro, mentre Unicredit ha recuperato lo 0,57% a 5,335 euro. Performance migliore per il Banco Popolare (+4,59 a 1,39 euro).
Il Credito Valtellinese è salito dello 0,58% a 1,044 euro. Gli analisti di Banca Akros hanno peggiorato da “Accumulate” a “Hold” (mantenere) il giudizio sull’istituto, in seguito al rally messo a segno ieri dal titolo. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 1,05 euro.


Riflettori accesi su RcsMediagroup. Il titolo della società editoriale ha terminato la seduta con un balzo del 6,25% a 1,53 euro, dopo essere stato sospeso per eccesso di rialzo.

Senza direzione i petroliferi. Eni ha guadagnato lo 0,53% a 17,2 euro. Segno meno, invece, per Tenaris (-0,95% a 16,7 euro) e Saipem (-1,21% a 16,37 euro). Progressi frazionali per Saras (+0,15% a 0,9715 euro) ed Erg (+0,56% a 8,015 euro).
Snam ha messo a segno un rialzo dello 0,32% a 3,76 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la società avrebbe collocato un prestito obbligazionario a tasso variabile della durata di tre anni per un ammontare di 300 milioni di euro. Il rendimento sarebbe pari all’Euribor a tre mesi, maggiorato di 88 punti base.

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione, anche oggi sotto i riflettori Finmeccanica, che ha terminato la giornata con un rialzo del 2,99% al 5,675 euro.
Buzzi Unicem ha perso lo 0,08% a 12,11 euro. S&P ha confermato il rating a lungo termine (BB+) della società e della controllata Dyckerhoff. Tuttavia, l'agenzia ha peggiorato le prospettive sul rating per i prossimi trimestri, portandole da "stabili" a "negative". Intanto, nel corso di un incontro con la comunità finanziaria, i vertici di Buzzi Unicem hanno segnalato che l’acquisizione dell’intero controllo di Dyckerhoff determinerà un beneficio sul bilancio del gruppo quantificato in 15 milioni di euro.
Autogrill ha guadagnato lo 0,42% a 6,035 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 3 ottobre Invesco LTD è diventato uno dei maggiori azionisti dell’azienda alimentare con una partecipazione del 2,741%. La quota è detenuta in gestione non discrezionale del risparmio.

Tra le società a media capitalizzazione, in evidenza Piaggio (-1,7% a 1,966 euro). Gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 2,3 euro a 2,2 euro il prezzo obiettivo sulla società motociclistica, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).

Al segmento STAR spicca il balzo di Digital Bros (+14,8% a 1,47 euro). Gli analisti di Intermonte hanno aumentato da 1,5 euro a 1,7 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito all’incremento della stima sull’utile per azione per l’esercizio 2014/2015. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio, portandolo da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato).
YOOX ha terminato la giornata con una flessione del 3,32% a 24,72 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole24Ore, sarebbero in corso delle trattative con il colosso svizzero del lusso Richemont per valutare un progetto di integrazione tra l’azienda italiana e Net-a-porter, operatore del lusso acquistato nel 2010 dal gruppo elvetico. Tuttavia, YOOX ha smentito seccamente queste indiscrezioni.

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