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Stellantis, fabbriche al rallentatore: mancano chip e pezzi per le auto (Corriere della Sera)

di Redazione Lapenna del Web 13 set 2022 ore 09:58 Le news sul tuo Smartphone

stellantis_1Stellantis sta facendo i conti con un ennesimo stop produttivo dello stabilimento Sevel di Val di Sangro, in Abruzzo, dove vengono costruiti i veicoli commerciali, e la fabbrica delle Jeep a Melfi, in Basilicata. La ragione dietro questi blocchi sarebbero i problemi di approvvigionamento di materiali, spiega Bianca Carretto per il Corriere della Sera. Eppure in molti si domandano come sia possibile "che il quarto produttore mondiale di auto non riesca ad organizzarsi, scaricando, ancora una volta, il costo di questo ennesimo stop nelle tasche dei lavoratori". Un dipendente di Pomigliano racconta che a mancare non sarebbero solo i chip e le centraline, ma anche "pezzi che non hanno nulla a che fare con l’elettrico come traverse, tubi benzina, molle, portapacchi, staffe", a causa forse dei rallentamenti dovuti alla politica cinese zero Covid.

La produzione degli stabilimenti italiani del gruppo prevede l'assemblaggio di 11 modelli che, purtroppo, non consentono la piena saturazione dell'organico. I problemi sarebbero il mercato, l'organizzazione del lavoro e la mancanza di materiale.

Ecco perché Stellantis pianifica di ridurre di 1.800 unità i dipendenti entro la fine del 2022. Il futuro è ancora meno rassicurante: si ipotizza che Tavares possa ridurre il costo del lavoro trasferendo parte della produzione di Pomigliano (la Panda verrà prodotta lì fino al 2024, ma dopo non si sa) in Serbia.

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