Snam, pesa la Robin Hood Tax
Il gruppo della distribuzione del gas ha chiuso il primo trimestre con ricavi e utile operativo in crescita. In calo, invece, l’utile netto. Appesantito dalla Robin Hood Tax
di Mauro Introzzi 24 apr 2012 ore 08:08
Conti in crescita, ma appesanti dalla Robin Hood Tax, per Snam. I ricavi totali conseguiti nel primo trimestre 2012, pari a 969 milioni di euro, sono aumentati di 71 milioni di euro, o il 7,9%, rispetto al primo trimestre 2011.
L’utile operativo del primo trimestre è stato pari a 538 milioni di euro, in aumento di 19 milioni di euro, o il 3,7%, rispetto al primo trimestre 2011. Secondo quanto ha scritto la stessa Snam nella sua nota l’aumento è dovuto principalmente ai maggiori ricavi regolati registrato in tutti i settori di attività, i cui effetti sono stati in parte assorbiti dall’incremento degli ammortamenti derivante dall’entrata in esercizio di nuove infrastrutture.
In calo l’utile netto, pari a 274 milioni di euro, in contrazione di 31 milioni di euro, pari al 10,2%, rispetto al primo trimestre 2011. La riduzione è dovuta all’aumento delle imposte sul reddito a seguito dei maggiori oneri fiscali dovuti all’applicazione dell’addizionale IRES (la cosiddetta "Robin Hood Tax") ai settori di attività trasporto e distribuzione di gas naturale.
A fine marzo l’indebitamento finanziario netto era pari a 10,94 miliardi di euro, in calo dagli 11,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2011.
Sulle stime per il futuro i vertici hanno dichiarato che sulla base delle stime più recenti, la domanda di gas naturale sul mercato italiano nel 2012, è prevista sostanzialmente in linea con il 2011. Sul fronte degli investimenti Snam "prosegue il proprio impegno per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e distribuzione del gas naturale, attraverso il rilevante programma di investimenti tecnici, anche nel 2012". Così il gruppo ha confermato anche per il 2012 la propria attenzione all’efficienza operativa, attraverso iniziative di contenimento dei costi emergenti relativi all’operazione di riassetto organizzativo del gruppo realizzata nel 2011.
L’utile operativo del primo trimestre è stato pari a 538 milioni di euro, in aumento di 19 milioni di euro, o il 3,7%, rispetto al primo trimestre 2011. Secondo quanto ha scritto la stessa Snam nella sua nota l’aumento è dovuto principalmente ai maggiori ricavi regolati registrato in tutti i settori di attività, i cui effetti sono stati in parte assorbiti dall’incremento degli ammortamenti derivante dall’entrata in esercizio di nuove infrastrutture.
In calo l’utile netto, pari a 274 milioni di euro, in contrazione di 31 milioni di euro, pari al 10,2%, rispetto al primo trimestre 2011. La riduzione è dovuta all’aumento delle imposte sul reddito a seguito dei maggiori oneri fiscali dovuti all’applicazione dell’addizionale IRES (la cosiddetta "Robin Hood Tax") ai settori di attività trasporto e distribuzione di gas naturale.
A fine marzo l’indebitamento finanziario netto era pari a 10,94 miliardi di euro, in calo dagli 11,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2011.
Sulle stime per il futuro i vertici hanno dichiarato che sulla base delle stime più recenti, la domanda di gas naturale sul mercato italiano nel 2012, è prevista sostanzialmente in linea con il 2011. Sul fronte degli investimenti Snam "prosegue il proprio impegno per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e distribuzione del gas naturale, attraverso il rilevante programma di investimenti tecnici, anche nel 2012". Così il gruppo ha confermato anche per il 2012 la propria attenzione all’efficienza operativa, attraverso iniziative di contenimento dei costi emergenti relativi all’operazione di riassetto organizzativo del gruppo realizzata nel 2011.
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