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Seduta nervosa per Piazza Affari: che tonfo per STM!

In generale rialzo, invece, i bancari, dove spicca l’ottima performance di Unicredit. In ribasso Mediaset, penalizzata dalla bocciatura di Nomura. Molto bene, invece, Gruppo l'Espresso

di Edoardo Fagnani 23 lug 2014 ore 17:37
Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con variazioni frazionali, in una giornata caratterizzata da diversi cambi di direzione per la Borsa Italiana. Da segnalare il pesante ribasso di STM, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. In generale rialzo, invece, i bancari, dove spicca l’ottima performance di Unicredit. In ribasso Mediaset, penalizzata dalla bocciatura di Nomura.
Il FTSEMib ha subito una flessione dello 0,2% a 20.831 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,18% a 22.090 punti. Variazioni minime per il FTSE Italia Mid Cap (-0,02%) e il FTSE Italia Star (+0,03%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 1,99 miliardi di euro, rispetto agli 1,91 miliardi di ieri. Su 312 titoli trattati, 138 hanno terminato la giornata con una performance positiva, mentre i segni meno sono stati 158. Invariate le rimanenti 16 azioni.
L’euro ha oscillato tra gli 1,345 e gli 1,35 dollari. L’oro si è riportato a 1.310 dollari.

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milano_3Pessima seduta per STM che ha perso il 5,94% a 6,57 euro. Il gruppo italofrancese ha chiuso il secondo trimestre del 2014 con ricavi per 1,86 miliardi di dollari, in contrazione dell'8,9% rispetto ai 2,05 miliardi realizzati nello stesso periodo dello scorso anno, dato che includeva le vendite registrate da ST-Ericsson, deconsolidata il 1° settembre 2013. Il risultato è stato in linea con le indicazioni del management. La marginalità si è attestata al 34%, valore che si confronta con il 32,8% del primo trimestre del 2013 e dei primi tre mesi dell'anno in corso. I vertici di STM stimavano una marginalità nell'ordine del 33,6%. STM ha terminato il secondo trimestre del 2014 con un utile netto di 38 milioni di dollari, rispetto al rosso di 152 milioni dello stesso periodo dello scorso esercizio. Per il trimestre in corso i vertici del gruppo prevedono un incremento del fatturato su base sequenziale nell'ordine del 3%, mentre la marginalità dovrebbe collocarsi nell'intorno del 34,4%. Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti. S&P Capital ha ridotto da 6,5 euro a 6 euro il prezzo obiettivo su STM, in conseguenza all’assorbimento di cassa delle attività operative. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.

In generale rialzo i bancari.
Sono tornati gli acquisti su Unicredit (+1,73% a 5,87 euro). Secondo quanto scritto su La Repubblica, l’istituto starebbe valutando la cessione di una quota della controllata Pioneer, valutata fino a 2 miliardi di euro. Secondo il quotidiano, alcuni fondi di private equity, tra cui Bain, Apollo e Gs Capital, avrebbero iniziato a esaminare i numeri della compagnia attiva nel risparmio gestito. In alternativa all'ingresso dei fondi potrebbe esserci una partnership con banche rivali.
Segno più anche per IntesaSanpaolo (+0,89% a 2,264 euro).
La Popolare di Milano è rimasta invariata a 0,615 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ridotto lo “short” sull’istituto, portandolo dall’1,08% allo 0,92%. La stessa società di investimento ha limato la posizione corta su UBI Banca (+1,51% a 6,055 euro), portandola dallo 0,76% allo 0,63%.
In ribasso, invece, la Popolare dell’Emilia Romagna (-1,47% a 6,365 euro). L’istituto ha comunicato che sono stati venduti tutti i 756.656 diritti non esercitati nel corso dell'aumento di capitale riguardanti la sottoscrizione di 331.037 azioni ordinarie di nuova emissione.
Seduta nervosa per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha perso lo 0,46% a 1,304 euro. Gli analisti di Société Générale hanno migliorato il giudizio sull’istituto senese, portandolo da “Sell” (vendere) a “Hold” (mantenere), in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per il biennio 2015/2016. Il target price è di 1,4 euro.
Banca Carige ha ceduto lo 0,48% a 0,1456 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 14 luglio UBS è diventato uno dei maggiori azionisti dell’istituto ligure con una quota del 3,573% del capitale.

Terna ha perso lo 0,4% a 3,98 euro. Gli analisti di Société Générale hanno alzato da 3,3 euro a 3,8 euro il prezzo obiettivo sulla società, sulla possibilità che l’azienda possa confermare anche nei prossimi esercizi il dividendo di 0,2 euro per azione. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).

Mediaset ha lasciato sul terreno l’1,85% a 3,074 euro. Gli analisti di Nomura hanno tagliato da 3,8 euro a 3,6 euro il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione, in seguito alla riduzione delle stime sulla raccolta pubblicitaria e sulla redditività per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.
Gruppo l’Espresso è salita del 4,83% a 1,26 euro. La società editoriale ha terminato i primi sei mesi dell’anno con ricavi per 332,52 milioni di euro, in contrazione del 10% rispetto ai 369,42 milioni ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente, in conseguenza alla riduzione della raccolta pubblicitaria. In leggero rialzo, invece, l’utile netto, che è passato da 3,73 milioni a 3,76 milioni di euro.

Telecom Italia ha perso lo 0,62% a 0,8745 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che BNP Paribas ha aumentato la posizione “short” sulla compagnia telefonica, portandola dallo 0,58% allo 0,72%.

Fiat Chrysler ha subito una flessione dello 0,52% a 7,63 euro. La società automobilistica e Renault hanno firmato un accordo in base al quale la società francese fornirà al gruppo italiano un veicolo commerciale leggero basato su una piattaforma realizzata da Renault. Il design del veicolo sarà sviluppato da Fiat, mentre il veicolo sarà prodotto da Renault in Francia a partire dal secondo trimestre del 2016. Il numero uno di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, ha precisato che al momento non sono previsti nuovi accordo accordi di collaborazione con Renault. Lo stesso manager ha segnalato che Fiat dovrebbe aver chiuso il secondo trimestre del 2014 con un risultato in linea con le attese e ha smentito nuovamente le voci relative all’ipotesi di integrazione con Volkswagen.

Buzzi Unicem ha guadagnato il 3,09% a 12,68 euro. Equita sim ha alzato da 13,8 euro a 15,4 euro il target price sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per il triennio 2014/2016. Gli esperti hanno anche incrementato da 8,1 euro a 9,1 euro il prezzo obiettivo sulle azioni di risparmio (+1,08% a 7,455 euro). Gli analisti consigliano l’acquisto di entrambe le categorie di titoli della società.

YOOX ha recuperato lo 0,38% a 21,17 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 16 luglio Pictet Funds è diventato uno dei maggiori azionisti della società, con una quota del 2,021% del capitale.

Ottima giornata per Amplifon (+6,07% a 4,646 euro). Nel primo semestre del 2014 la società ha realizzato un giro d’affari di 416,45 milioni di euro, in aumento dell’1,9% rispetto ai 408,6 milioni (dato rivisto) registrati nell’esercizio precedente. A cambi costanti il fatturato sarebbe salito del 4,4%. L’utile netto è balzato da 4,29 milioni a 22,56 milioni di euro.
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