Salvatore Ferragamo resta la peggiore al FTSEMib

Salvatore Ferragamo registra un ribasso del 4,08% a 27,05 euro. La società ha comunicato i risultati definitivi del 2016, esercizio chiuso con ricavi per 1,44 miliardi di euro, in aumento dell’1% rispetto agli 1,43 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente; a tassi di cambio costanti, il fatturato si sarebbe ridotto del 2%. In forte miglioramento, invece, l’utile netto, che è salito da 172,73 milioni a 201,98 milioni di euro, sfruttando una politica fiscale più favorevole grazie all’ accordo sul Patent Box; l’utile per azione è sceso a 2,62 euro. I vertici di Salvatore Ferragamo prevedono che il posizionamento del brand, la consolidata presenza internazionale e le nuove attività previste possano confermare l’aspettativa per un altro positivo esercizio, nonostante il quadro di riferimento presenti ancora incertezze geopolitiche. Il management di Salvatore Ferragamo ha proposto la distribuzione del dividendo 2017, relativo all’esercizio 2016, di 0,46 euro per azione.

Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti su Salvatore Ferragamo dopo la diffusione dei risultati del 2016. Kepler Cheuvreux ha peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio, in seguito al rialzo messo a segno dal titolo negli ultimi mesi; gli esperti hanno confermato il target price di 29 euro. Per lo stesso motivo Bryan Garnier ha portato da “Buy” a “Neutrale” il rating, ribadendo la valutazione di 26,7 euro per azione. Jp Morgan, invece, ha limato da 23,5 euro a 23 euro il target price su Salvatore Ferragamo, giudicando deludenti il risultati del 2016; gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Al contrario, Barclays ha aumentato da 25 euro a 27 euro il prezzo obiettivo sulla società, mettendo l’accento sul buon andamento delle vendite nei primi due mesi del 2017; gli esperti hanno confermato il giudizio “Equalweight” (neutrale).