RCS, che corsa!
Il titolo del gruppo editoriale del Corriere della Sera è letteralmente esploso nelle ultime 5 settimane e il suo valore è triplicato. Nell'ottava in corso è invece più che raddoppiato
di Mauro Introzzi 31 ago 2012 ore 14:04
Tutti gli occhi dei mercati continuano ad essere puntati su RcsMediagroup. Il titolo del gruppo editoriale che edita il Corriere della Sera è letteralmente esploso nelle ultime 5 settimane e il suo valore è triplicato dal 24 luglio scorso. La sua accelerazione si è fatta bruciante durante questa ottava, che ha visto i prezzi dell’azione raddoppiare. Quasi automatico, quindi, che anche la Consob accendesse un faro sul suo rally. Un’attività di monitoraggio, quella dell’autorità di controllo dei mercati, che non ha evidenziato al momento alcuna anomalia.
La società, secondo gli addetti ai lavori, gode in questi giorni di un grande appeal speculativo in scia alle ipotesi di aumento di capitale. La ricapitalizzazione, che potrebbe essere pari a 400 milioni di euro, potrebbe portare infatti a una rottura degli equilibri all’interno dell’azionariato visto che alcuni dei soci storici potrebbero decidere di non aderire. Ciò potrebbe comportare, di conseguenza, lo scioglimento anticipato del patto di sindacato (che scade a marzo 2014).
Ad aumentare l’attrattività della società è arrivato anche il via libera, da parte delle autorità francesi, alla cessione della controllata Flammarion. Un’operazione che permetterà a RcsMediagroup di ridurre il debito, di una cifra pari a 230 milioni di euro, e di ottenere una plusvalenza pari a 88 milioni di euro.
Ma la corsa della società inizia anche a mettere in allarme gli esperti, che riconoscono che i movimenti sono “anomali” e la capitalizzazione “ingiustificata”.
Secondo gli analisti di Mediobanca, che hanno confermato il rating “neutrale” e il target price di 0,65 euro, la valutazione non è facilmente spiegabile sui fondamentali. Piazzetta Cuccia evidenzia che le opzioni sul tavolo dei manager di RcsMediagroup sono tante ma un aumento di capitale non può essere escluso.
Anche secondo Equita Sim, che mantiene il suo “reduce” (ridurre le posizioni), i prezzi di RcsMediagroup non riflettono il suo vero valore. E la situazione non cambierebbe neanche con la cessione delle attività spagnole e degli immobili.
La società, secondo gli addetti ai lavori, gode in questi giorni di un grande appeal speculativo in scia alle ipotesi di aumento di capitale. La ricapitalizzazione, che potrebbe essere pari a 400 milioni di euro, potrebbe portare infatti a una rottura degli equilibri all’interno dell’azionariato visto che alcuni dei soci storici potrebbero decidere di non aderire. Ciò potrebbe comportare, di conseguenza, lo scioglimento anticipato del patto di sindacato (che scade a marzo 2014).
Ad aumentare l’attrattività della società è arrivato anche il via libera, da parte delle autorità francesi, alla cessione della controllata Flammarion. Un’operazione che permetterà a RcsMediagroup di ridurre il debito, di una cifra pari a 230 milioni di euro, e di ottenere una plusvalenza pari a 88 milioni di euro.
Ma la corsa della società inizia anche a mettere in allarme gli esperti, che riconoscono che i movimenti sono “anomali” e la capitalizzazione “ingiustificata”.
Secondo gli analisti di Mediobanca, che hanno confermato il rating “neutrale” e il target price di 0,65 euro, la valutazione non è facilmente spiegabile sui fondamentali. Piazzetta Cuccia evidenzia che le opzioni sul tavolo dei manager di RcsMediagroup sono tante ma un aumento di capitale non può essere escluso.
Anche secondo Equita Sim, che mantiene il suo “reduce” (ridurre le posizioni), i prezzi di RcsMediagroup non riflettono il suo vero valore. E la situazione non cambierebbe neanche con la cessione delle attività spagnole e degli immobili.
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