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Prysmian, movimenti tra i soci

Confermate le indiscrezioni su movimenti nell’azionariato di Prysmian. Tamburi IP ha comunicato che la controllata Clubtre ha acquisito azioni della società

di Edoardo Fagnani 26 mag 2010 ore 16:51
Confermate le indiscrezioni su possibili movimenti nell’azionariato di Prysmian.
Ieri Tamburi IP ha comunicato che la controllata Clubtre S.r.l. ha acquisito azioni della società, quotata al FTSEMib e attiva principalmente nel settore dei cavi per telecomunicazioni, per un quantitativo tale da farle superare il 2% del capitale. Clubtre S.r.l. è controllata per il 35% da SeconTIP (società del gruppo TamburiIP focalizzata sul mercato secondario del private equity), mentre il restante 65% è suddiviso in maniera paritaria tra Angelini Partecipazioni e D’Amico Società di Navigazioni.

La comunicazione è stata apprezzata da Piazza Affari, anche se non è arrivata del tutto imprevista. Lo scorso week-end il Corriere della Sera aveva scritto che diversi fondi di investimento sarebbero stati interessati a entrare nel capitale di Prysmian, dopo l’uscita di Goldman Sachs. In particolare, il quotidiano di Via Solferino aveva anticipato la possibilità dell’ingresso di una cordata guidata da Giovanni Tamburi. Altre indiscrezioni di stampa avevano ipotizzato l’arrivo di alcuni fondi di private equity, tra cui Permira e Carlyle.

D’altra parte l’uscita di Goldman Sachs, avvenuta lo scorso marzo, aveva lasciato Prysmian senza un vero e proprio azionista di riferimento.
Le ultime comunicazioni fornite dalla Consob segnalano che il maggiore azionista della società resta Blackrock, con una quota del 5,725% detenuta in gestione del risparmio. Altri sei fondi di investimento sono accreditati di partecipazioni comprese tra il 2% e il 2,5%.

Gli addetti ai lavori non escludono che Tamburi IP possa incrementare ulteriormente la quota in Prysmian nei prossimi giorni. Lo stesso Tamburi non ha negato questa possibilità.
In particolare, Intermonte ha segnalato che Clubtre S.r.l. potrebbe continuare ad acquistare azioni, operazione che avrebbe un impatto positivo sul titolo almeno nel breve periodo. Al contrario, gli esperti ritengono improbabile la possibilità che ci siano operazioni straordinarie sulla società. Intermonte ha confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato) sulla società, con un target price di 12 euro.

Intanto, i dati del primo trimestre del 2010 hanno evidenziato un andamento a due velocità dell’attività operativa di Prysmian.
Nel dettaglio, la società ha chiuso il periodo in esame con ricavi per 969 milioni di euro, in aumento rispetto ai 926 milioni dei primi tre mesi dello scorso anno. Tuttavia, al netto delle variazioni del prezzo dei metalli, e dei cambi e a parità di perimetro delle attività, la variazione sarebbe stata negativa dell’11,2%. Il margine operativo lordo rettificato ha registrato una contrazione del 17% ed è sceso a 75 milioni di euro. Di conseguenza, la marginalità si è ridotta dal 9,8% al 7,7%. L’utile netto rettificato è sceso da 45 milioni a 31 milioni di euro.
A fine marzo l’indebitamento netto era salito a 596 milioni di euro, rispetto ai 474 milioni di inizio anno.
I vertici di Prysmian prevedono per l’intero 2010 un miglioramento della redditività e un margine operativo lordo rettificato compreso tra i 350 e i 400 milioni di euro, stima che si confronta con i 403 milioni dello scorso anno. Il risultato definitivo sarà funzione dell’evoluzione dei mercati di riferimento nella seconda parte del 2010.

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