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Prima Industrie-Fidia, sarà fusione

L’operazione prevede la fusione per incorporazione di Fidia in Prima Industrie, coerentemente con la dimensione delle due aziende (la capitalizzazione di Prima Industrie è doppia di quella di Fidia). La fusione dovrebbe creare un gruppo con un fatturato aggregato di 135 milioni di euro, in grado di collocarsi al secondo posto in Italia nel settore delle macchine utensili ad alto contenuto tecnologico. I riflessi finanziari e strategici dell'operazione.

di La redazione di Soldionline 9 giu 2005 ore 00:06

Come anticipato ieri (leggi l'articolo), Prima Industrie e Fidia hanno ufficializzato l'intenzione di procedere con l'integrazione delle attività.
In particolare, l'operazione prevede la fusione per incorporazione di Fidia in Prima Industrie, coerentemente con la dimensione delle due aziende (la capitalizzazione di Prima Industrie è doppia di quella di Fidia).

Nel dettaglio, l'operazione prevede un aumento di capitale di Prima Industrie. I nuovi titoli saranno scambiati con quelli di Fidia, secondo un rapporto di comcambio che sarà scelto tra due opzioni: un'azione di Prima Industrie ogni 2 azioni di Fidia oppure 2 azioni di Prima Industrie ogni 5 azioni di Fidia. Le caratteristiche del progetto di fusione dovranno essere approvate dai consigli di amministrazione delle due società, che si riuniranno prima del 30 giugno 2005, e dalle rispettive assemblee degli azionisti, che si riuniranno prima del 30 settembre. L'integrazione tra le due aziende dovrebbe avere efficacia entro la fine dell'anno.

Dal punto di vista finanziario, secondo i progetti delle due società, la fusione tra Prima Industrie e Fidia dovrebbe creare un gruppo con un fatturato aggregato di 135 milioni di euro, in grado di collocarsi al secondo posto in Italia nel settore delle macchine utensili ad alto contenuto tecnologico. Il nuovo soggetto avrà una forte presenza a livello internazionale, considerando che più del 75% del giro d'affari sarà realizzato fuori dai confini italiani. Secondo le stime del management, il margine operativo lordo aggregato dovrebbe superare gli 8 milioni di euro, sfruttando i risparmi di costi derivanti dalle previste sinergie nell'ambito della ricerca e sviluppo e della produzione.
Ma, stando alle indicazioni fornite dal management, l'integrazione permetterà anche un notevole miglioramento della struttura finanziaria. Al 31 marzo Prima Industrie e Fidia presentavano un indebitamento netto rispettivamente di 13,3 milioni e di 3,3 milioni di euro. Logico pensare che una struttura finanziaria solida è una condizione necessaria per poter finanziare i futuri progetti di crescita.

La fusione delle due società determinerà un rimpasto dell'azionariato del gruppo. L'attuale azionista di controllo di Fidia, Giuseppe Morfino, deterrà una partecipazione compresa tra il 19% e il 23% della nuova società, mentre Erste International Holding (l'azionista di maggioranza relativa di Prima Industrie) avrà in portafoglio una quota compresa tra il 12% e il 13%. Il flottante sarà di poco inferiore al 50%.
Inoltre, il presidente di Fidia, Morfino, e l'amministratore delegato di Prima Industrie, Gianfranco Carbonato, hanno rassegnato le proprie dimissioni dalle cariche di amministratori indipendenti, detenute rispettivamente in Prima Industrie e Fidia.

Secondo i vertici delle due società, la fusione avrebbe senso anche dal punto di vista industriale, alla luce dal tipo di attività svolta. Più precisamente, 'Prima Industrie potrà ampliare le proprie linee di business in settori complementari in cui si prospettano opportunità di crescita per via esterna. Fidia potrà raggiungere una dimensione più adeguata alla copertura del mercato globale su cui essa già opera, con significative prospettive di miglioramento della redditività. Inoltre, entrambe le società coinvolte potranno aumentare la propria massa critica nel settore dell'elettronica industriale e del controllo numerico, ove sono gia presenti direttamente o tramite controllate'.


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