Previsto un avvio in rosso per le Borse: Telecom Italia protagonista
di Edoardo Fagnani 8 nov 2013 ore 08:17 Le news sul tuo SmartphonePrevisto un avvio di giornata all'insegna delle vendite per Piazza Affari e per le principali borse europee. L’agenzia S&P ha tagliato di un livello il rating sul debito sovrano della Francia, portandolo da “AA+” ad “AA”, in seguito alle prospettive di una lenta crescita dell’economia. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri restano “stabili”.
Telecom Italia sicura protagonista di giornata. La società ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2013, chiusi con ricavi per 20,39 miliardi di euro, in flessione del 7,6% rispetto ai 22,06 miliardi ottenuti negli stessi mesi dello scorso esercizio. Nel periodo in esame il margine operativo lordo si è ridotto del 10,5%, passando da 8,86 milioni a 7,93 miliardi di euro. Di conseguenza, la marginalità è scesa dal 40,2% al 38,9%. Telecom Italia ha terminato il periodo gennaio-settembre con una perdita netta di 902 milioni di euro, risultato che si confronta con l’utile di 1,94 miliardi contabilizzato nei primi nove mesi del 2012. Sul risultato finale ha pesato la svalutazione dell’avviamento delle attività domestiche per un ammontare di 2,2 miliardi di euro. A fine settembre l’indebitamento netto rettificato di Telecom Italia è stato pari a 28,23 miliardi di euro, in linea con il valore di inizio anno. Il management di Telecom Italia prevede di chiudere l’esercizio con ricavi invariati rispetto al risultato dello scorso anno, mentre il margine operativo lordo dovrebbe registrare una contrazione nell’ordine del 5%. L’indebitamento finanziario netto rettificato a fine anno dovrebbe scendere sotto i 27 miliardi di euro.
Inoltre, Telecom Italia ha approvato il piano industriale per il triennio 2014/2016. Nel periodo in esame il management prevede ricavi e margine operativo lordo stabili, mentre gli investimenti cumulati dovrebbero ammontare a meno di 14 miliardi. Il rapporto tra posizione finanziaria netta rettificata e margine operativo lordo a fine 2016 dovrebbe risultare pari a 2,1. Telecom Italia ha precisato che questa cifra comprende un rafforzamento patrimoniale per un ammontare di oltre un miliardo di euro.
Da monitorare anche Enel. Il colosso elettrico ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 59,15 miliardi d euro, in calo del 4,4% rispetto ai 61,9 miliardi dello stesso periodo dell’esercizio scorso. Il margine operativo lordo si è attestato a 12,19 miliardi di euro, in flessione del 4,3% su base annua mentre l’utile netto ordinario dei primi tre trimestri è stato pari a 2,31 miliardi di euro, in diminuzione dell’11,4%, rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. L'indebitamento finanziario netto, a fine settembre era pari a 43,99 miliardi di euro, in crescita dai 42,95 miliardi di fine 2012. Gli analisti prevedevano un margine operativo lordo pari a 12,11 miliardi di euro e un utile netto di 2,29 miliardi. L'indebitamento era atteso vicino ai 44 miliardi di euro. I vertici di Enel hanno confermato i target per l’intero 2013.
Finmeccanica tra i protagonisti. Nei primi nove mesi del 2013 la società aeronautica ha realizzato ricavi per 11,34 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto agli 11,69 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato operativo si è ridotto dell’1,3%, passando da 706 milioni a 697 milioni di euro. Tuttavia, la marginalità è crescita dal 6% al 6,1%. Il risultato netto è stato negativo per 136 milioni di euro, dato che si confronta con l’utile di 141 milioni dei primi nove mesi del 2012. Il management di Finmeccanica ritiene che, a fronte di ricavi per l’intero esercizio 2013 in linea con le previsioni (compresi tra i 15,9 miliardi e i 16,2 miliardi di euro, al netto dell’effetto derivante dal deconsolidamento del settore Energia), il perdurare della crisi di AnsaldoBreda non consentirà di raggiungere gli obiettivi di redditività attesi per il 2013.
Indici in forte ribasso a Wall Street nella seduta odierna. Il Dow Jones ha lasciato sul terreno lo 0,97% a 15.594 punti, dopo aver fissato il nuovo massimo storico a 15.798 punti in avvio di giornata. Performance peggiore per l’S&P500 (-1,32% a 1.747 punti). In calo di quasi il 2% il Nasdaq che ha perso l’1,9% a 3.857 punti. Esordio con il botto per Twitter, che ha terminato la prima giornata di contrattazioni con un balzo del 73% a 44,9 dollari. Il titolo è stato congelato per quasi un'ora e mezza in avvio di giornata per l’impossibilità di fare prezzo a causa dell'ondata di acquisti.
La borsa di Tokyo ha terminato la settimana con una seduta negativa. L’indice Nikkei ha registrato una flessione dell’1% a 14.087 punti. Vendite sulle principali società automobilistiche.