Prevalgono i rialzi tra i bancari: Banco Popolare +2,5%
di Edoardo Fagnani 18 mar 2016 ore 17:53 Le news sul tuo SmartphoneHanno prevalso (di poco) i rialzi tra i bancari, dopo i pesanti ribassi subiti ieri.
Chiusura positiva per il Banco Popolare (+2,47% a 6,845 euro), alla vigilia dell’assemblea degli azionisti. Oggi, su decisione della Consob, erano vietate le vendite allo scoperto sul titolo. Inoltre, Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla stessa commissione si apprende che il 17 marzo Marshall Wace ha ridotto lo “short” sul Banco Popolare, portandolo dallo 0,72% allo 0,67%. Intanto, l’istituto e la Popolare di Milano (-0,52% a 0,6675 euro) hanno comunicato che nel contesto di interlocuzioni preliminari con la BCE in merito a una potenziale operazione di aggregazione, i due istituti hanno ricevuto dalla banca centrale una comunicazione avente ad oggetto la potenziale operazione. Con questa comunicazione, la BCE ha richiesto alle parti di trasmettere alla stessa entro un mese un piano industriale pluriennale, oltre alla bozza dello statuto della società risultante dalla potenziale operazione di fusione. La BCE ha evidenziato che, qualora fosse realizzata l'operazione, la società risultante dalla fusione, che diverrebbe la terza banca italiana, dovrebbe avere sin dall'inizio una forte posizione in termini di capitale e qualità degli asset, anche per il tramite di appropriate "capital action".
La Popolare dell’Emilia Romagna ha guadagnato l’1,11% a 4,722 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 15 marzo Norges Bank ha incrementato la partecipazione detenuta nell’istituto, portandola dal 2,045% al 2,052%. La commissione ha precisato che lo 0,049% è senza diritto di voto.
Molto bene anche il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha terminato la giornata conn un rialzo del 3,93% a 0,5955 euro.
Chiusura negativa, invece, per IntesaSanpaolo (-1,11% a 2,492 euro) e Unicredit ( -1,76% a 3,684 euro).
Anima Holding è balzata del 3,64% a 6,54 euro. La compagnia ha chiuso il 2015 con un utile netto normalizzato di 150,5 milioni di euro, circa il 36% in più rispetto ai 110,5 milioni dell’esercizio precedente. Il consiglio di amministrazione proporrà la distribuzione di un dividendo di 0,25 per azione.