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Piccola vittoria di Louis Vuitton contro la contraffazione cinese

Louis Vuitton vince una battaglia, ma la guerra è ancora lunga..

di La redazione di Soldionline 24 apr 2006 ore 17:54
Il gruppo francese del lusso Louis Vuitton (LVMH) ha vinto una causa contro un centro commerciale di Pechino, dove erano in vendita false borsette della griffe francese e si è vista accordarsi 150 000 yuans (18 700 dollari) di danni.

Il tribunale di Pechino ha condannato lunedì la direzione del centro commerciale Chaowai Men, situato in un quartiere centrale della capitale, per aver lasciato 22 negozi interni vendere delle copie contraffatte delle borsette Louis Vuitton.

Il prezzo di vendita era di 100 yuans (12 dollari) al pezzo, all'incirca 50 volte meno che il prezzo delle originali (5000 yuans).

Il colosso del lusso francese, aveva chiesto una cifra di un milione di yuans (125 000 dollari) ed aveva fatto notare alle autorità che i negozi continuavano a vendere le borse contraffatte nonostante un impegno della direzione di mettere fine a queste pratiche illegali.

Il tribunale ha giudicato la direzione del centro commerciale , che noleggia gli spazi adibiti alla vendita, di aver mancato ai suoi obblighi di supervisione e di aver fornito vantaggi ai venditori dei beni contraffatti.

Questa piccola vittoria di LVMH, fa seguito ad una precedente causa (intentata insieme a Chanel, Prada, Burberry e Gucci), dove la giustizia cinese ha confermato in appello la condanna del 'Mercato della Seta', luogo di vendita di prodotti contraffatti in Pechino.

I cinque marchi, che avevano fatto un esposto alla giustizia cinese in novembre, si sono visti accordare a ciascuno 20 000 yuans (2500 dollari) dei 2,5 milioni (300 000 dollari) richiesti alla società Xiushui Haosen Clothing Market Co, che dirige questo paradiso del falso, molto apprezzato di turisti cinesi e non...

La contraffazione è largamente espansa in Cina, nonostante le misure prese dalle autorità e di questo dovrà rispondere il presidente cinese Hu Jintao durante la sua prima visita (dall'inizio del suo mandato) negli Stati Uniti martedì prossimo.

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