Piazza Affari rimbalza: durerà?
L’attenzione degli addetti ai lavori era rivolta all’asta dei Btp, in particolare sul titolo con scadenza a dieci anni. Seduta nervosa per i bancari: in rosso MPS e Mediobanca
di Edoardo Fagnani 27 feb 2013 ore 17:48Intonazione positiva per gli indici di Borsa Italiana nella seduta odierna, dopo il pesante ribasso subito ieri. L’attenzione degli addetti ai lavori era rivolta all’asta dei Btp, in particolare sul titolo con scadenza a dieci anni. Il collocamento è stato positivo: il rendimento del decennale è salito rispetto alla precedente asta, ma è rimasto sotto il temuto livello del 5%. La richiesta è stata elevata.
Intanto, gli analisti di Moody’s hanno valutato negativamente l’esito delle elezioni politiche italiane. Gli esperti segnalano che il risultato elettorale ha un impatto negativo sul merito di credito dell’Italia, in quanto aumenta l’incertezza politica del nostro paese.
Il FTSEMib ha recuperato l’1,77% a 15.827 punti, il massimo di giornata. Secondo gli esperti di IG Markets, il rimbalzo odierno potrebbe essere solo un fuoco di paglia, destinato a non durare a lungo. Gli operatori continueranno a monitorare da vicino gli sviluppi politici dell'Italia. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato l’1,74% a 16.794 punti. Progressi anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,15%) e il FTSE Italia Star (+0,74%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 2,06 miliardi di euro, rispetto ai 3,75 miliardi di ieri. Su 311 titoli trattati, 201 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 96. Invariate le restanti 14 azioni.
L’euro si è riportato a 1,31 dollari, mentre l’oro è sceso a 1.605 dollari.
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Seduta nervosa per i bancari. La Banca Centrale Europea ha comunicato che nel mese di gennaio gli istituti italiani hanno acquistato titoli di stato per un ammontare di 18,5 miliardi di euro.
Andamento positivo per il Banco Popolare (+0,63% a 1,282 euro) e Mediolanum (+1,75% a 4,194 euro). La Consob aveva deciso di vietare le vendite allo scoperto sui due titoli per la seduta odierna.
Mini rimbalzo per IntesaSanpaolo che ha guadagnato l’1,87% a 1,256 euro. Anche oggi erano vietate le vendite allo scoperto sull’istituto guidato da Enrico Cucchiani.
Monte dei Paschi di Siena in decisa flessione. Il titolo dell’istituto toscano è sceso del 2,11% a 0,2084 euro. La Repubblica ha segnalato che domani potrebbe arrivare il via libera alla banca toscana per l’emissione dei “Monti bond”. Il quotidiano ha precisato che i titoli saranno emessi venerdì e saranno contestualmente sottoscritti dal Ministero dell’economia e delle finanze.
Mediobanca ha perso il 2,18% a 4,75 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. Nel corso della conference call a commento dei risultati semestrali, l’amministratore delegato della banca, Alberto Nagel, ha dichiarato che il nuovo piano triennale dell’istituto sarà completato entro il mese di giugno. Intanto, dopo la diffusione dei risultati semestrali, gli analisti di Cheuvreux hanno limato il prezzo obiettivo su Mediobanca, portandolo da 4,3 euro a 4,2 euro, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2013/2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Per lo stesso motivo Kepler ha limato da 6 euro a 5,9 euro il target price sulla banca, anche se ha ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Bocciatura completa da Equita sim, che ha ridotto da 6,2 euro a 5,9 euro per azione la valutazione sull’istituto di Piazzetta Cuccia e ha peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio.
La Popolare di Milano ha ceduto lo 0,29% a 0,5175 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha limato la posizione “short” sull’istituto, portandola dallo 0,5% allo 0,48%.
Telecom Italia è salita dello 0,91% a 0,5545 euro. Il Sole24Ore ha riportato le dichiarazioni dell’amministratore delegato, Marco Patuano. Il manager ha puntualizzato che il bond ibrido per un ammontare massimo di 3 miliardi di euro, sarà lanciato quando le condizioni dei mercati finanziari saranno favorevoli, in quanto l’azienda non ha problemi di liquidità.
Telecom Italia Media ha guadagnato il 2,74% a 0,169 euro. Oggi si è riunito il consiglio di amministrazione della società editoriale. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Centaurus Capital Limited Partnership ha limato la posizione “short” su Telecom Italia Media, portandola dallo 0,51% allo 0,5%. La segnalazione è datata 26 febbraio.
Gruppo l’Espresso ha ceduto il 2,68% a 0,798 euro. La società editoriale ha terminato il 2012 con ricavi per 812,7 milioni di euro. Il giro d’affari del gruppo editoriale ha evidenziato una contrazione dell’8,7% rispetto agli 890,1 milioni dell’esercizio precedente, in conseguenza della contrazione subita dalla raccolta pubblicitaria. In decisa flessione l’utile netto, che è sceso da 60,61 milioni a 21,8 milioni di euro (-64%). Il management di Gruppo l’Espresso ha proposto di non distribuire il dividendo relativo all’esercizio 2012.
Mediaset ha registrato un rialzo del 2,16% a 1,657 euro. Dalle comunicazioni fornite dalla Consob si apprende che Egerton Capital Limited ha aumentato la posizione “short” sul gruppo del Biscione, portandola dallo 0,84% all’1,03%. La stessa Consob ha comunicato che Marshall Wace ha ridotto la posizione corta su Mediaset, portandola dallo 0,98% allo 0,87%.
In generale progresso i petroliferi. In forte ripresa Eni (+2,18% a 17,38 euro). Performance migliore per Tenaris (+2,84% a 15,95 euro). Gli analisti di Equita sim hanno limato le stime sulla redditività dell’azienda per l’esercizio in corso, sull’ipotesi di un rallentamento delle vendite negli Stati Uniti. Gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 15,5 euro e il rating “Hold” (mantenere). In forte recupero anche Saipem. Il titolo della società, attiva nel settore delle esplorazioni petrolifere, è salito dell’1,77% a 20,75 euro. Andamento opposto per Erg (+1,17% a 6,93 euro) e Saras (-0,48% a 0,925 euro). In giornata si è riunito il consiglio di amministrazione della compagnia guidata dalla famiglia Moratti per l’esame dei risultati preliminari del 2012. I dati saranno comunicati domani, prima dell’apertura di Piazza Affari.
Enel ha recuperato l’1,33% a 2,746 euro. La controllata spagnola Endesa ha terminato il 2012 con ricavi per 33,93 miliardi di euro, in aumento del 3,8% rispetto al risultato dell’esercizio precedente. L’azienda iberica ha terminato lo scorso esercizio con un utile netto di 2,03 miliardi di euro, l’8% in meno rispetto al risultato del 2011. A fine 2012 l’indebitamento netto ammontava a 8,78 miliardi di euro, in calo dagli oltre 11 miliardi di inizio anno. Endesa ha comunicato che non distribuirà il dividendo con rifermento al bilancio del 2012.
Snam ha limitato il progresso allo 0,11% a 3.612 euro. Oggi si sono riuniti i vertici dell’azienda per l’approvazione dei risultati del 2012 e per decidere l’ammontare del dividendo. I dati saranno diffusi domani, prima dell’avvio delle contrattazioni. Intanto, UBS ha peggiorato il giudizio su Snam, portandolo a “Neutrale”. Gli esperti hanno anche limato da 3,85 euro a 3,8 euro il prezzo obiettivo, ipotizzando un dividendo di 0,25 euro per azione nel triennio 2013/2015. Al contrario, la stessa banca d’affari ha migliorato il rating su Terna (+1,82% a 3,132 euro) e ora consiglia l’acquisto delle azioni, sulla base di un nuovo prezzo obiettivo di 3,65 euro.
Oggi era in agenda anche il consiglio di amministrazione di Prysmian (+4,09% a 16,27 euro) per l’esame dei risultati dell’esercizio 2012. La società ha terminato lo scorso esercizio con ricavi per 7,85 miliardi di euro, in aumento del 3,5% rispetto ai 7,58 miliardi realizzati nel 2011. A parità di perimetro di gruppo, il fatturato sarebbe sceso dell’1,6%. Prysmian ha terminato il 2012 con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 168 milioni di euro, risultato che si confronta con la perdita di 136 milioni dell’esercizio precedente. I vertici della società hanno proposto la distribuzione di un dividendo di 0,42 euro per azione. Prima della diffusione dei numeri, gli analisti di Mediobanca hanno inserito la società nella propria lista dei titoli da acquistare. Nell’elenco sono entrati anche Autogrill (+1,41%) e Brembo (+2,84%).
MeridianaFly ha registrato un tonfo del 19% a 0,664 euro. Meridiana, società che fa capo al Principe Karim Aga Khan, ha comunicato l'intenzione di promuovere un'offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulla compagnia aerea. Meridiana riconoscerà agli aderenti all'offerta un corrispettivo pari a 0,6 euro per azione. Intanto, MeridianaFly ha comunicato i risultati dell'esercizio 2012 (chiuso il 31 ottobre). La compagnia aerea ha contabilizzato ricavi per 579,52 milioni di euro e un risultato netto negativo per oltre 190 milioni di euro, in conseguenza a svalutazioni per eventi non ricorrenti.
Zucchi ha perso il 2,47% a 0,079 euro. La società ha rinnovato fino al 2015 il contratto di licenza esclusiva con Diesel, inizialmente stipulato per il quinquennio 2008-2012.