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Piazza Affari, ricomincia la corsa!

Gli indici di Borsa Italiana sono tornati a salire con decisione, dopo la pausa delle ultime 5 sedute. Bene le banche. Da segnalare anche le ottime performance Mediaset e di Fiat

di Edoardo Fagnani 17 gen 2013 ore 17:54

Giornata positiva per Piazza Affari e per le principali borse europee. Gli indici di Borsa Italiana sono tornati a salire con decisione, dopo la pausa delle ultime 5 sedute. Gli addetti ai lavori hanno apprezzato i risultati dei collocamenti dei titoli di stato spagnoli e francesi. Intanto, gli analisti di Moody’s hanno segnalato che l’Italia e la Spagna potranno tornare a una crescita sostenibile solo fra due anni. In recupero i bancari, dopo i ribassi registrati ieri: spicca il progresso di Unicredit. Da segnalare anche le ottime performance Mediaset (in scia alla promozione di Goldman Sachs) e di Fiat (dopo le dichiarazioni di Sergio Marchionne).
Il FTSEMib è salito dell’1,43% a 17.587 punti, il massimo di giornata. Il FTSE Italia All Share ha messo a segno un progresso dell’1,38% a 18.574 punti. In recupero di oltre un punto percentuale anche il FTSE Italia Mid Cap (+1,59%) e il FTSE Italia Star (+1,07%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,37 miliardi di euro, rispetto ai 2,2 miliardi di ieri. Su 325 titoli trattati, 227 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 86. Invariate le restanti 12 azioni.
L’euro ha sfiorato gli 1,34 dollari. L’oro è salito i 1.690 dollari.

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Riflettori accesi sugli editoriali.
Mediaset è balzata del 9,03% a 1,908 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno migliorato giudizio sul gruppo del Biscione, portandolo ad “Outperform” (farà meglio del mercato). Gli esperti hanno anche incrementato il prezzo obiettivo, portandolo da 2 euro a 2,65 euro. Anche Société Générale e Citigroup hanno alzato il target price su Mediaset, portandolo rispettivamente a 1,5 euro e a 1,3 euro, dai precedenti 0,9 euro. Tuttavia, gli esperti delle due banche d’affari hanno ribadito l’indicazione di vendita delle azioni.
Telecom Italia Media è salita dell’1,28% a 0,1585 euro. Secondo quanto scritto su La Repubblica, la cessione della società, ora controllata da Telecom Italia (+1,47%), sarebbe arrivata a un punto di stallo, in quanto le due offerte sul tavolo, quella del tandem Clessidra-Equinox e quella di Urbano Cairo, sarebbero "oggettivamente molto basse". Inoltre, se la cessione non andrà in porto, Telecom Italia Media dovrà affrontare la terza ricapitalizzazione in sei anni. Secondo gli addetti ai lavori, infatti, la società editoriale avrebbe bisogno di almeno 100 milioni di euro di liquidità. Intanto, gli analisti di Equita sim hanno tagliato da 0,15 euro a 0,11 euro il prezzo obiettivo su Telecom Italia Media. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.

In deciso recupero i bancari, dopo i ribassi registrati ieri.
IntesaSanpaolo ha guadagnato l’1,71% a 1,49 euro. L’istituto ha lanciato un’emissione di obbligazioni bancarie garantite per un ammontare di un miliardo di euro e una durata di 12 anni. Il rendimento è pari al tasso mid swap maggiorato di 150 punti base, 106 punti base sotto il BTP di pari scadenza. Intanto, gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato da 1,6 euro a 1,8 euro il prezzo obiettivo su IntesaSanpaolo. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Un bond anche dalla Popolare di Milano (+1,28% a 0,5135 euro). L’istituto ha collocato con un prestito obbligazionario della durata di tre anni, per un ammontare di 750 milioni di euro. Il rendimento è stato fissato a 360 punti base sopra il tasso midswap a tre anni. L’operazione ha registrato ordini superiori agli 1,6 miliardi di euro.
Unicredit è salita del 2,41% a 4,34 euro. Deutsche Bank ha incrementato da 4,2 euro a 4,9 euro il target price sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Buy” (acquistare) e ritengono Unicredit la migliore opportunità di investimento tra le banche italiane.
La stessa banca d’affari ha raddoppiato il target price su Monte dei Paschi di Siena (+1,81% a 0,2985 euro), portandolo da 0,1 euro a 0,2 euro. Tuttavia, gli esperti di Deutsche Bank hanno confermato l’indicazione di vendita delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Nomura, che ha incrementato da 0,22 euro a 0,25 euro il prezzo obiettivo sulla banca toscana. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Neutrale”.
UBI Banca ha registrato un progresso del 3,43% a 3,976 euro. Deutsche Bank ha alzato da 2,3 euro a 3,8 euro per azione la valutazione sulla banca, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il triennio 2012/2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Azimut ha guadagnato lo 0,82% a 12,29 euro. La compagnia e Global Yatirim Holding, finanziaria di partecipazioni turca quotata, hanno deciso di rafforzare la loro collaborazione nella joint-venture nell'industria del risparmio gestito in Turchia. Banca Generali è salita dello 0,8% a 13,88 euro. I vertici della compagnia ritengono possibile l’obiettivo di 115-130 milioni di euro di utile netto fissato dagli analisti per il 2012. La stima si confronta con i 73,4 milioni ottenuti nell’esercizio precedente. Il management ha ricordato che il target di raccolta per l’esercizio in corso è fissato a 1,2 miliardi di euro.


Spunti importanti tra gli assicurativi.
Unipol è salita del 6,25% a 1,82 euro. La compagnia ha inviato all’INVASS, la nuova autorità di vigilanza del settore assicurativo, la documentazione relativa al progetto di fusione con Fondiaria-SAI (+11,5%), Milano Assicurazioni (+9,79%) e Premafin (+8,93%). Nel caso di un giudizio positivo, l’operazione potrebbe essere perfezionata nella seconda metà del 2013.
Generali è salita dello 0,43% a 13,86 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno peggiorato il giudizio sulla compagnia triestina, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere). Il prezzo obiettivo è di 14,5 euro. Intanto, dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che il 14 gennaio l’azionista Peter Kellner ha venduto un milione di azioni Generali a prezzi compresi tra i 14,2174 e i 14,2799 euro per azione.

In generale recupero i petroliferi.
Eni ha guadagnato lo 0,88% a 19,48 euro. Gli analisti di Jefferies hanno alzato il prezzo obiettivo sul Cane a Sei zampe, portandolo da 20 euro a 22 euro. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Intanto, i vertici di Eni hanno comunicato di aver perforato con successo Sankofa Est 2A, il primo pozzo di delineazione della scoperta a olio di Sankofa Est effettuata nel blocco Offshore Cape Three Points, situato al largo della costa del Ghana. Andamento opposto per Saipem (+0,58% a 31,43 euro) e Tenaris (-0,71% a 15,44 euro). Segno più per Saras (+0,8% a 1,01 euro) ed Erg (+0,67% a 7,51 euro).

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione, spicca il balzo di Fiat (+6,18% a 4,5 euro). Il numero uno, Sergio Marchionne, ha dichiarato che entro il 2016 la società risolverà il problema della capacità in Italia. Inoltre, il manager ha dichiarato che Fiat punta a produrre dalle 100mila alle 200mila Jeep all'anno in Cina. Fiat Industrial ha recuperato l’1,51% a 9,08 euro. Barclays ha alzato da 10 euro a 11 euro il target price sul titolo. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare) e ritengono Fiat Industrial la migliore opportunità di investimento nel settore.
Atlantia ha registrato un frazionale rialzo dello 0,52% a 13,48 euro. Secondo quanto riportato dalla stampa la fusione con Gemina (-1,03%) potrebbe essere perfezionata entro marzo. L’operazione dovrebbe comprendere un’offerta mista in contanti e in azioni.
Pirelli è salita del 2,17% a 9,435 euro. UBS ha inserito il gruppo della Bicocca nella propria lista dei titoli preferiti, sulle prospettive di una consistente generazione di cassa nell’esercizio in corso.

Tra le società a media capitalizzazione, prese di beneficio su Indesit, dopo il rally registrato nelle ultime sedute. Il titolo che fa capo alla famiglia Merloni ha subito una flessione dell’8,47% a 6,265 euro. Gli addetti ai lavori hanno segnalato che si è ridotto l’appeal speculativo sulle azioni, dopo l’accordo raggiunto tra i componenti della famiglia nella holding che controlla la società. Intanto, gli analisti di Banca Akros hanno ridotto da 6,45 euro a 6,22 euro il prezzo obiettivo su Indesit. Gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio, dopo il rally registrato nelle scorse settimane.

MeridianaFly ancora protagonista, dopo aver chiuso la seduta di ieri con un balzo del 47,1%. Il titolo ha registrato un progresso del 39,5% a 1,2 euro, dopo che per tutta la giornata le azioni non sono riuscite a fare prezzo.
Non si è fermata la corsa di Dmail Group (+25,3% a 5,2 euro, dopo essere rimasta sospesa per eccesso di rialzo per gran parte della seduta). La società ha precisato che non ha sottoscritto alcun accordo, né preliminare né definitivo, avente ad oggetto la cessione delle partecipazioni delle aziende controllate. inoltre, non sono pervenute alla società offerte vincolanti di acquisto di queste attività.
Maire Tecnimont è balzata del 6,67% a 0,4785 euro. La società ha comunicato che - in relazione al contratto per la costruzione della centrale termoelettrica Bocamina II in Cile e nell'ambito della procedura arbitrale in corso contro Endesa Chile (Gruppo Enel) - le controllate Tecnimont, Tecnimont Chile e Tecnimont do Brasil hanno presentato le relative difese e richieste riconvenzionali. L'ammontare totale dei danni richiesti dal gruppo Tecnimont a Endesa Chile è stato quantificato in 1,3 miliardi di dollari.
Sotto i riflettori anche LVenture Group. Il consiglio di amministrazione della holding ha approvato i termini dell’aumento di capitale da 5 milioni di euro che prenderà il via lunedì 21 gennaio.

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