Piazza Affari in altalena: Telecom e Finmeccanica le peggiori
Indici nervosi a Piazza Affari nell’ultima seduta della settimana. In rosso, invece, le principali borse europee. Performance decisamente positiva, invece, per Enel
di Edoardo Fagnani 8 nov 2013 ore 15:52
Indici nervosi a Piazza Affari nell’ultima seduta della settimana. In rosso, invece, le principali borse europee. L’agenzia S&P ha tagliato di un livello il rating sul debito sovrano della Francia, portandolo da “AA+” ad “AA”, in seguito alle prospettive di una lenta crescita dell’economia. L’agenzia DBRS, invece, ritiene che il rating sul debito sovrano dell’Italia, attualmente fissato ad “A low” sia a rischio di taglio, nel caso di un forte peggioramento dello scenario economico. Il taglio del rating costringerebbe le banche a rivedere l’utilizzo dei titoli di stato italiani come collaterale verso la BCE. Intanto, gli analisti di Exane hanno peggiorato a “Neutrale” il giudizio sull’azionariato europeo. Gli esperti consigliano prudenza nel breve termine.
Il FTSEMib registra un minimo rialzo dello 0,12%, mentre il FTSE Italia All Share recupera lo 0,02%. Segno meno per il FTSE Italia Mid Cap (-0,62%) e il FTSE Italia Star (-0,3%).
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Pioggia di vendite su Telecom Italia. Il titolo della compagnia telefonica registra uno scivolone del 5,69% a 0,675 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. La società ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2013, chiusi con ricavi per 20,39 miliardi di euro, in flessione del 7,6% rispetto ai 22,06 miliardi ottenuti negli stessi mesi dello scorso esercizio. Nel periodo in esame il margine operativo lordo si è ridotto del 10,5%, passando da 8,86 milioni a 7,93 miliardi di euro. Di conseguenza, la marginalità è scesa dal 40,2% al 38,9%. Telecom Italia ha terminato il periodo gennaio-settembre con una perdita netta di 902 milioni di euro, risultato che si confronta con l’utile di 1,94 miliardi contabilizzato nei primi nove mesi del 2012. Sul risultato finale ha pesato la svalutazione dell’avviamento delle attività domestiche per un ammontare di 2,2 miliardi di euro. A fine settembre l’indebitamento netto rettificato di Telecom Italia è stato pari a 28,23 miliardi di euro, in linea con il valore di inizio anno. Il management di Telecom Italia prevede di chiudere l’esercizio con ricavi invariati rispetto al risultato dello scorso anno, mentre il margine operativo lordo dovrebbe registrare una contrazione nell’ordine del 5%. L’indebitamento finanziario netto rettificato a fine anno dovrebbe scendere sotto i 27 miliardi di euro.
Inoltre, Telecom Italia ha approvato il piano industriale per il triennio 2014/2016. Nel periodo in esame il management prevede ricavi e margine operativo lordo stabili, mentre gli investimenti cumulati dovrebbero ammontare a meno di 14 miliardi. Il rapporto tra posizione finanziaria netta rettificata e margine operativo lordo a fine 2016 dovrebbe risultare pari a 2,1. Telecom Italia ha precisato che questa cifra comprende un rafforzamento patrimoniale per un ammontare di oltre un miliardo di euro. Secondo l'agenzia Fitch, la compagnia potrà confermare l'attuale rating "BBB-" solo frenando la contrazione del margine operativo nel 2014. Gli esperti ritengono che le cessioni decise dal management e l'emissione del bond convertendo non determineranno una consistente riduzione del debito.
Infine, Telecom Italia ha comunicato di aver concluso il collocamento del bond convertendo per un ammontare di 1,3 miliardi di euro con scadenza a novembre 2016.
In deciso ribasso Finmeccanica (-6,54% a 5,075 euro). Nei primi nove mesi del 2013 la società aeronautica ha realizzato ricavi per 11,34 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto agli 11,69 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato operativo si è ridotto dell’1,3%, passando da 706 milioni a 697 milioni di euro. Tuttavia, la marginalità è crescita dal 6% al 6,1%. Il risultato netto è stato negativo per 136 milioni di euro, dato che si confronta con l’utile di 141 milioni dei primi nove mesi del 2012. Il management di Finmeccanica ritiene che, a fronte di ricavi per l’intero esercizio 2013 in linea con le previsioni (compresi tra i 15,9 miliardi e i 16,2 miliardi di euro, al netto dell’effetto derivante dal deconsolidamento del settore Energia), il perdurare della crisi di AnsaldoBreda non consentirà di raggiungere gli obiettivi di redditività attesi per il 2013. Non si sono fatti attendere i giudizi delle banche d’affari. Bank of America ha peggiorato il giudizio su Finmeccanica, portandolo ad “Underperform” (farà peggio del mercato).
In forte rialzo, invece, Ansaldo-STS (+2,53% a 7,495 euro). Secondo quanto scritto sul Corriere della Sera sarebbe allo studio un progetto per la creazione di una holding dell'energia e dei trasporti. Il nuovo gruppo includerebbe le attività di Ansaldo Energia, Ansaldo-STS, Ansaldo Trasporti e Fincantieri.
Enel registra un balzo del 3,19% a 3,232 euro. Il colosso elettrico ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 59,15 miliardi d euro, in calo del 4,4% rispetto ai 61,9 miliardi dello stesso periodo dell’esercizio scorso. Il margine operativo lordo si è attestato a 12,19 miliardi di euro, in flessione del 4,3% su base annua mentre l’utile netto dei primi tre trimestri è stato pari a 2,31 miliardi di euro, in diminuzione dell’11,4%. L'indebitamento netto, a fine settembre, era pari a 43,99 miliardi di euro, in crescita dai 42,95 miliardi di inizia anno. Gli analisti prevedevano un margine operativo lordo pari a 12,11 miliardi di euro e un utile netto di 2,29 miliardi. L'indebitamento era atteso vicino ai 44 miliardi di euro. I vertici di Enel hanno confermato i target per l’intero 2013. Non si sono fatti attendere i giudizi delle banche d’affari. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali UBS ha alzato da 3,2 euro a 3,7 euro il target price sul colosso elettrico. Indicazione simile da Bank of America, che ha portato da 3,5 euro a 3,6 euro il prezzo obiettivo sulla società. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Anche MainFirts ha aumentato il prezzo obiettivo su Enel, portandolo da 2,2 euro a 2,8 euro. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito il rating “Underperform” (farà peggio del mercato). Indicazione simile da Natixis e da Kepler Cheuvreux, che hanno alzato a 3,1 euro e a 3,2 euro il target price sul titolo. Le due banche d’affari hanno confermato l’indicazione “Neutrale”. Ottimista anche Equita sim, che ha migliorato da 3,3 euro a 3,8 euro per azione la valutazione su Enel.
Il FTSEMib registra un minimo rialzo dello 0,12%, mentre il FTSE Italia All Share recupera lo 0,02%. Segno meno per il FTSE Italia Mid Cap (-0,62%) e il FTSE Italia Star (-0,3%).
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Pioggia di vendite su Telecom Italia. Il titolo della compagnia telefonica registra uno scivolone del 5,69% a 0,675 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso. La società ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2013, chiusi con ricavi per 20,39 miliardi di euro, in flessione del 7,6% rispetto ai 22,06 miliardi ottenuti negli stessi mesi dello scorso esercizio. Nel periodo in esame il margine operativo lordo si è ridotto del 10,5%, passando da 8,86 milioni a 7,93 miliardi di euro. Di conseguenza, la marginalità è scesa dal 40,2% al 38,9%. Telecom Italia ha terminato il periodo gennaio-settembre con una perdita netta di 902 milioni di euro, risultato che si confronta con l’utile di 1,94 miliardi contabilizzato nei primi nove mesi del 2012. Sul risultato finale ha pesato la svalutazione dell’avviamento delle attività domestiche per un ammontare di 2,2 miliardi di euro. A fine settembre l’indebitamento netto rettificato di Telecom Italia è stato pari a 28,23 miliardi di euro, in linea con il valore di inizio anno. Il management di Telecom Italia prevede di chiudere l’esercizio con ricavi invariati rispetto al risultato dello scorso anno, mentre il margine operativo lordo dovrebbe registrare una contrazione nell’ordine del 5%. L’indebitamento finanziario netto rettificato a fine anno dovrebbe scendere sotto i 27 miliardi di euro.
Inoltre, Telecom Italia ha approvato il piano industriale per il triennio 2014/2016. Nel periodo in esame il management prevede ricavi e margine operativo lordo stabili, mentre gli investimenti cumulati dovrebbero ammontare a meno di 14 miliardi. Il rapporto tra posizione finanziaria netta rettificata e margine operativo lordo a fine 2016 dovrebbe risultare pari a 2,1. Telecom Italia ha precisato che questa cifra comprende un rafforzamento patrimoniale per un ammontare di oltre un miliardo di euro. Secondo l'agenzia Fitch, la compagnia potrà confermare l'attuale rating "BBB-" solo frenando la contrazione del margine operativo nel 2014. Gli esperti ritengono che le cessioni decise dal management e l'emissione del bond convertendo non determineranno una consistente riduzione del debito.
Infine, Telecom Italia ha comunicato di aver concluso il collocamento del bond convertendo per un ammontare di 1,3 miliardi di euro con scadenza a novembre 2016.
In deciso ribasso Finmeccanica (-6,54% a 5,075 euro). Nei primi nove mesi del 2013 la società aeronautica ha realizzato ricavi per 11,34 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto agli 11,69 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato operativo si è ridotto dell’1,3%, passando da 706 milioni a 697 milioni di euro. Tuttavia, la marginalità è crescita dal 6% al 6,1%. Il risultato netto è stato negativo per 136 milioni di euro, dato che si confronta con l’utile di 141 milioni dei primi nove mesi del 2012. Il management di Finmeccanica ritiene che, a fronte di ricavi per l’intero esercizio 2013 in linea con le previsioni (compresi tra i 15,9 miliardi e i 16,2 miliardi di euro, al netto dell’effetto derivante dal deconsolidamento del settore Energia), il perdurare della crisi di AnsaldoBreda non consentirà di raggiungere gli obiettivi di redditività attesi per il 2013. Non si sono fatti attendere i giudizi delle banche d’affari. Bank of America ha peggiorato il giudizio su Finmeccanica, portandolo ad “Underperform” (farà peggio del mercato).
In forte rialzo, invece, Ansaldo-STS (+2,53% a 7,495 euro). Secondo quanto scritto sul Corriere della Sera sarebbe allo studio un progetto per la creazione di una holding dell'energia e dei trasporti. Il nuovo gruppo includerebbe le attività di Ansaldo Energia, Ansaldo-STS, Ansaldo Trasporti e Fincantieri.
Enel registra un balzo del 3,19% a 3,232 euro. Il colosso elettrico ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi pari a 59,15 miliardi d euro, in calo del 4,4% rispetto ai 61,9 miliardi dello stesso periodo dell’esercizio scorso. Il margine operativo lordo si è attestato a 12,19 miliardi di euro, in flessione del 4,3% su base annua mentre l’utile netto dei primi tre trimestri è stato pari a 2,31 miliardi di euro, in diminuzione dell’11,4%. L'indebitamento netto, a fine settembre, era pari a 43,99 miliardi di euro, in crescita dai 42,95 miliardi di inizia anno. Gli analisti prevedevano un margine operativo lordo pari a 12,11 miliardi di euro e un utile netto di 2,29 miliardi. L'indebitamento era atteso vicino ai 44 miliardi di euro. I vertici di Enel hanno confermato i target per l’intero 2013. Non si sono fatti attendere i giudizi delle banche d’affari. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali UBS ha alzato da 3,2 euro a 3,7 euro il target price sul colosso elettrico. Indicazione simile da Bank of America, che ha portato da 3,5 euro a 3,6 euro il prezzo obiettivo sulla società. Gli esperti delle due banche d’affari hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Anche MainFirts ha aumentato il prezzo obiettivo su Enel, portandolo da 2,2 euro a 2,8 euro. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito il rating “Underperform” (farà peggio del mercato). Indicazione simile da Natixis e da Kepler Cheuvreux, che hanno alzato a 3,1 euro e a 3,2 euro il target price sul titolo. Le due banche d’affari hanno confermato l’indicazione “Neutrale”. Ottimista anche Equita sim, che ha migliorato da 3,3 euro a 3,8 euro per azione la valutazione su Enel.
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