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Piazza Affari, ha vinto il nervosismo

Da segnalare la pesante flessione di Tenaris, penalizzata dalla decisione del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che ha bocciato l’introduzione di dazi nei confronti della Corea del Sud

di Edoardo Fagnani 19 feb 2014 ore 17:35
Variazioni frazionali per Piazza Affari e per le principali borse europee nella seduta odierna. Da segnalare la pesante flessione di Tenaris, penalizzata dalla decisione del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che ha bocciato l’introduzione di dazi nei confronti della Corea del Sud. Un buon rialzo, invece, per Saipem. Seduta nervosa per i bancari. Da segnalare anche le ottime performance di A2A e Tiscali.
Il FTSEMib ha subito una flessione dello 0,2% a 20.438 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,12% a 21.746 punti. Progressi frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,35%) e il FTSE Italia Star (+0,55%). Per il listino che raggruppa le società a media capitalizzazione si tratta del dodicesimo rialzo consecutivo. Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,36 miliardi di euro, rispetto ai 2,34 miliardi di ieri. Su 322 titoli trattati, 159 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 149. Invariate le restanti 14 azioni.
L’euro ha oscillato intorno agli 1,375 dollari. L’oro si è attestato a 1.320 dollari.

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Spunti importanti tra i petroliferi. In forte ribasso Tenaris (-6,94% a 15,96 euro). Il titolo è stato penalizzato dalla decisione del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che ha bocciato l’introduzione di dazi nei confronti della Corea del Sud, una scelta che potrebbe avere un impatto negativo sull’attività dell’azienda italiana, in quanto i maggiori concorrenti del gruppo negli Stati Uniti arrivano dal paese asiatico. Dopo questa decisione non si sono fatte attendere le bocciature degli analisti. Banca Akros ha peggiorato da “Accumulate” a “Hold” (mantenere) il giudizio sulla società. Gli esperti hanno confermato il target price di 18 euro. Bocciatura completa da Kepler Cheuvreux ha sforbiciato da 16,5 euro a 15,5 euro il prezzo obiettivo su Tenaris e ha peggiorato da “Hold” (mantenere) a “Reduce” (ridurre) il rating. Meno pessimista Equita sim, che ha limato da 20 euro a 19,5 euro il target price su Tenaris, ma ha ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Buona seduta per Saipem (+1,17% a 16,39 euro). Secondo quanto scritto su MF il gruppo norvegese Subsea 7 sarebbe interessato a rilevare il 20% del capitale dell’azienda italiana. Il gruppo europeo starebbe già valutando il dossier.
Eni ha guadagnato lo 0,46% a 17,33 euro.
Terna è salita dello 0,98% a 3,708 euro. L’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating della società, portandole da “Negative” a “Stabili”. Gli esperti hanno confermato a “Baa1” il rating sul debito a lungo termine di Terna. Intanto, gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato da 3,66 euro a 3,75 euro il prezzo obiettivo su Terna, stimando una redditività del 7% sulle attività dell’azienda. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Overweight” (sovrappesare). La stessa banca d’affari ha aumentato da 3,78 euro a 3,87 euro per azione la valutazione su Snam (+0,2% a 4,048 euro), ribadendo il rating “Equalweight” (neutrale). Gli analisti stimano investimenti per 6,5 miliardi di euro nel periodo 2014/2017.
A2A è balzata del 5,21% a 0,8885 euro. L'azienda lombarda ha terminato lo scorso anno con ricavi per 5,6 miliardi di euro, in flessione del 13% rispetto ai 6,5 miliardi del 2012. Al contrario, il margine operativo lordo è salito del 6% a oltre 1,1 miliardi di euro. A fine 2013 l'indebitamento netto è risultato inferiore a 3,9 miliardi di euro, rispetto ai 4,4 miliardi di inizio anno.
Acea ha guadagnato il 4,18% a 9,22 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 7,8 euro a 9 euro il prezzo obiettivo sulla municipalizzata romana. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Hold” (mantenere). Intanto, l’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating di Acea, portandole da “Negative” a “Stabili”.

Giornata nervosa per i bancari.
Andamento opposto per Unicredit (-1,5% a 5,905 euro) e IntesaSanpaolo (+0,72% a 2,234 euro). L’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating delle due banche, portandole da “Negative” a “Stabili”, in seguito al recente miglioramento dell’outlook sul debito sovrano della Repubblica Italiana. Gli esperti hanno confermato a “Baa2” il rating sul debito a lungo termine dei due istituti. Intanto, gli analisti di UBS hanno incrementato il prezzo obiettivo su IntesaSanpaolo, portandolo da 2,1 euro a 2,45 euro. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Il Banco Popolare ha registrato una flessione dell’1,78% a 1,438 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace ha ritoccato al rialzo la posizione corta sull’istituto, portandola dall’1,93% al 2,05%. La stessa società di investimento ha aumentato lo “short” sulla Popolare di Milano (-0,69% a 0,505 euro), portandolo dall’1,05% all’1,11%. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla stessa Consob si apprende che il 4 febbraio UBS ha incrementato la partecipazione detenuta nel capitale della Popolare di Milano, portandola dal 2,16% al 3,467%.
In rosso anche il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana è sceso dello 0,67% a 0,185 euro.
Mediobanca ha perso lo 0,21% a 7,27 euro. L’istituto di Piazzetta Cuccia ha chiuso il primo semestre dell’esercizio 2013/2014 con un utile di 304,7 milioni, rispetto ai 123,8 milioni dello scorso anno. I conti sono stati trainati dal contributo positivo del portafoglio azionario (245,4 milioni contro una perdita di 33,4 milioni) derivante dagli utili delle cessioni azionarie. Il Core Tier 1 ratio è invece salito all’11,9%, dall’11,7% di giugno 2013. Prima della diffusione dei dati semestrali gli analisti di UBS hanno alzato da 5,8 euro a 6,6 euro il prezzo obiettivo su Mediobanca. Gli esperti hanno ribadito il rating “Neutrale”.
Il Credem è salito dello 0,23% a 6,485 euro. Ieri l’istituto ha emesso un covered bond della durata di 5 anni per un ammontare di 750 milioni di euro. Il rendimento è pari al tasso mid swap di pari durata, maggiorato di 88 punti base.

Generali ha recuperato lo 0,3% a 16,78 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno limato le stime per il biennio 2015/2016, in seguito alla riduzione delle previsioni sulle redditività garantita dagli investimenti. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il target price di 19,8 euro e l’indicazione di acquisto delle azioni. Intanto, l’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating della compagnia triestina, portandole da “Negative” a “Stabili”. Gli esperti hanno confermato a “Baa2” il rating sul debito a lungo termine di Generali.
Moody’s ha migliorato da “Negative” a “Stabili” anche le prospettive sul rating di UnipolSAI (+0,85%) e Unipol (+2,29%). Gli esperti hanno ribadito a “Baa2” il rating sul debito a lungo termine delle due compagnie.

Tiscali ha registrato un balzo del 14,4% a 0,0532 euro. Gli operatori hanno segnalato che il titolo della società sarda abbia beneficiato dell’elezione di Francesco Pigliaru, candidato del centrosinistra, alla carica di governatore della Sardegna. Nel programma elettorale il neogovernatore aveva fatto riferimento alla volontà di favorire lo sviluppo delle nuove tecnologie nell’isola dove ha sede la stessa Tiscali.

Molto bene Ansaldo-STS (+1,25% a 8,075 euro). Il Corriere della Sera ha scritto che i vertici di Finmeccanica (-1,77% a 7,195 euro) starebbero trattando con General Electric per valutare una possibile cessione di una quota della controllata.

Atlantia ha ceduto lo 0,71% a 18,29 euro. L’agenzia Moody’s ha migliorato le prospettive sul rating della concessionaria autostradale, portandole da “Negative” a “Stabili”. Gli esperti hanno confermato a “Baa1” il rating sul debito a lungo termine di Atlantia, giudizio che conferma la società tra gli emittenti non speculativi.

Andamento negativo per Salvatore Ferragamo (-1,06% a 23,34 euro) e Tod’s (-1,87% a 99,9 euro). Exane ha iniziato la copertura sulle due società con un prezzo obiettivo rispettivamente di 24,6 euro e di 106 euro. Gli esperti hanno fissato un giudizio “Neutrale” su entrambe le aziende. Barclays, invece, ha ridotto da 98 euro a 90 euro il prezzo obiettivo su Tod’s, in seguito alla riduzione delle stime sul fatturato e sull’utile per azione per il biennio 2013/2014. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Underweight” (sottopesare).

Pirelli ha ceduto l’1,04% a 12,36 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno limato le stime sul fatturato e sulla redditività del 2013 del gruppo della Bicocca, in seguito all’andamento sfavorevole dei tassi di cambio nel quarto trimestre. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il target price di 13 euro e il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
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