Piazza Affari crolla: ecco il parere di gestori e analisti
Dai mercati finanziari è arrivata una secca bocciatura ai contenuti della Nota di Aggiornamento al DEF. I gestori e gli analisti di mercato come valutano questa situazione?
di Edoardo Fagnani 28 set 2018 ore 18:51Dai mercati finanziari è arrivata una secca bocciatura ai contenuti della Nota di Aggiornamento al DEF (DEF: le manovre su reddito di cittadinanza, pensioni, tasse e il resto) approvata ieri dal Governo.
In particolare, è tornata la pressione sullo spread tra Btp e Bund tedesco con scadenza a 10 anni: il differenziale che ha toccato i 280 punti, mentre il rendimento del decennale italiano ha superato il 3,2%.
Come conseguenza, è scattata un’ondata di vendite sui titoli del settore bancario, il comparto maggiormente sensibile alle fluttuazioni dello spread (LEGGI ANCHE: Perché spread e titoli bancari sono così correlati?), che ha mandato al tappeto i principali indici di Piazza Affari.
I gestori e gli analisti di mercato come valutano questa situazione?
Secondo gli analisti di IntesaSanpaolo i nuovi target fissati nel DEF risultano incompatibili con un calo significativo del rapporto debito/PIL.
"Il livello di incompatibilità con il quadro fiscale europeo è tale che una bocciatura immediata da parte della Commissione Europea sarà inevitabile, quando la bozza di legge di bilancio sarà presentata", hanno precisato gli esperti, che hanno aggiunto "Ma più importante per le implicazioni è che la nuova impostazione di politica economica potrebbe creare preoccupazioni tra agenzie di rating e investitori circa la sostenibilità del debito italiano".
Secondo Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte SIM, l’impressione è che il vero timore degli operatori non sia tanto il contenuto della manovra quanto l’eventuale intensificazione dello scontro con la Commissione europea, ben prima della presentazione del disegno di legge di bilancio e della relativa valutazione della Commissione previsto entro fine novembre.
Tuttavia, Cesarano prova a trovare qualche spiraglio di ottimismo, segnalando che si sta registrando una relativa buona tenuta della parte a breve, con spread tra Btp a 2 e 10 anni che per ora sta tenendo sopra i 200 punti base. “La presenza di voci di spesa più collegate agli investimenti insieme a toni più concilianti da parte del governo, potrebbero aiutare a rendere prevalenti gli spiragli positivi segnalati dalla parte a breve termine”, ha precisato l’esperto.
Adrian Hilton, gestore del fondo Threadneedle Lux European Strategic Bond di Columbia Threadneedle Investments, ritiene che la prospettiva di un’uscita dell’Italia dall’Eurozona continui a essere improbabile, anche se non è più impossibile da immaginare, considerando il successo dei movimenti euroscettici. “La nostra preoccupazione principale al momento è il possibile deteriorarsi ulteriore del contesto economico: il vero rischio per l’Italia potrebbe materializzarsi quando, senza sufficienti riserve strutturali per abbassare la crescita dei tassi, la dimensione del surplus primario richiesto per stabilizzare il rapporto debito/PIL potrebbe diventare irraggiungibile”, ha puntualizzato il gestore.
Secondo Patrice Gautry, Chief Economist di Union Bancaire Privée – UBP, le principali possibili conseguenze delle scelte politiche contenute nella nota di aggiornamento al DEF sono quattro:
- una lotta aperta / un dibattito acceso con l’UE;
- un incremento durevole del costo del capitale per le aziende italiane, comprese le banche;
- un potenziale downgrade del debito italiano da parte delle agenzie di rating a ottobre;
- un aumento dell’incertezza politica, con rischi che il ministro delle finanze lasci la coalizione.
"Tutto ciò aggiungerà ulteriori pressioni politiche sugli altri governi UE, potrebbe avere un impatto negativo sull’euro, favorire la percezione dei Bund tedeschi come beni rifugio e sollevare preoccupazioni sulla restante riforma delle banche italiane”, ha precisato Patrice Gautry.
Nel breve termine, Azad Zangana, Senior European Economist & Strategist di Schroder, si aspetta che gran parte degli investitori torneranno a sostenere l’Italia, in quanto i rendimenti offerti dall’Italia saranno difficili da ignorare, soprattutto quando gli investitori europei si troveranno ad avere poche altre occasioni di ottenere guadagni decenti.
"Ci aspettiamo che lo spread tra i bond italiani e quelli tedeschi si riduca nei prossimi mesi e che il flusso di notizie diventi più neutrale", ha precisato lo strategist.
Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet Asset Management, ha sottolineato che altrettanto delicato per implicazioni di mercato è il parere delle agenzie di rating.
"Il problema è il punto di partenza del rating italiano, molto prossimo alla perdita dello status di paese Investment Grade; la perdita di questo giudizio provocherebbe l’esclusione dell’Italia dai più importanti indici obbligazionari mondiali, scatenando la liquidazione forzata di titoli di Stato italiani da parte di molti investitori esteri, oltre a renderli non più acquistabili dalla stessa BCE", ha evidenziato Delitala.