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Piazza Affari chiude in rosso: la maglia nera è del Banco Popolare!

La banca ha annunciato la volontà di procedere con un aumento di capitale. Male anche BPM e la Popolare dell’Emilia Romagna. Chiusura positiva, invece, per Telecom Italia e Fiat

di Edoardo Fagnani 27 gen 2014 ore 17:33

Piazza Affari e le principali borse europee sulle montagne russe nella seduta odierna. Riflettori accesi sui bancari: gli analisti di Equita sim hanno peggiorato il giudizio sul settore in Italia, portandolo da “Overweight” (sovrappesare) a “neutrale”. Da segnalare il pesante scivolone del Banco Popolare, dopo che la banca ha annunciato la volontà di procedere con un aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro. Male anche la Popolare di Milano e la Popolare dell’Emilia Romagna. Chiusura positiva, invece, per Telecom Italia e Fiat.
Il FTSEMib ha terminato la giornata con una flessione dello 0,44% a 19.274 punti, dopo essere arrivato a perdere oltre un punto percentuale. In rosso il FTSE Italia All Share che ha perso lo 0,55% a 20.476 punti. Performance decisamente peggiori per il FTSE Italia Mid Cap (-1,65%) e il FTSE Italia Star (-2,22%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 3,26 miliardi di euro, rispetto ai 3,59 miliardi di venerdì. Su 325 titoli trattati, 242 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 69. Invariate le rimanenti 14 azioni.
L’euro è tornato sotto gli 1,37 dollari. L’oro è sceso a 1.260 dollari.

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Riflettori accesi sui bancari. Gli analisti di Equita sim hanno peggiorato il giudizio sul settore in Italia, portandolo da “Overweight” (sovrappesare) a “neutrale”.
Focus sul Banco Popolare che ha subito un tonfo del 14,9% a 1,289 euro, dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso in avvio di seduta. La Consob ha deciso di vietare le vendite allo scoperto sul titolo della banca per la seduta odierna e per quella di domani, martedì 28 gennaio. Lo scorso venerdì l’istituto ha deliberato un aumento di capitale fino ad un massimo di 1,5 miliardi di euro, la cui sottoscrizione è già integralmente garantita da Mediobanca ed UBS. Inoltre, il consiglio di amministrazione del Banco Popolare ha deliberato il rimborso integrale per cassa del prestito obbligazionario convertibile da un miliardo di euro. Infine, il management ha anticipato che il 2013 si chiuderà con un risultato finale negativo. Non si sono fatte attendere le nuove indicazioni degli analisti. Nomura ha tagliato da 1,6 euro a 1,5 euro il prezzo obiettivo sul Banco Popolare, confermando il consiglio di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio. Anche Exane ha sforbiciato a 1,5 euro il target price sull’istituto, anche se ha ribadito il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Sulla stessa lunghezza d’onda MainFirst Bank, che ha tagliato da 1,4 euro a 1,2 euro per azione la valutazione sull’istituto. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Anche Equita sim si è allineata allea indicazioni dei “colleghi”. Gli analisti hanno tagliato da 1,8 euro a 1,6 euro il target price sul Banco Popolare e hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere). Bocciatura completa da HSBC, che ha limato da 1,47 euro a 1,44 euro il prezzo obiettivo e ha peggiorato da “Neutrale” ad “Underweight” (sottopesare) il giudizio. Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha sforbiciato da 1,2 euro a 1,1 euro il target price sul Banco Popolare e ora consiglia di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.
Male anche la Popolare di Milano. Il titolo dell’istituto ha perso il 5,61% a 0,454 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata. La Investindustrial di Andrea Bonomi, ha azzerato la partecipazione detenuta nella Popolare di Milano, vendendo le azioni sul mercato. In precedenza, l’azionista era accreditato dell’8,602% del capitale della banca, stando alle indicazioni della Consob. Intanto, gli analisti di Intermonte hanno tagliato da 0,7 euro a 0,6 euro il prezzo obiettivo sulla Popolare di Milano. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Pesante ribasso per la Popolare dell’Emilia Romagna (-7,89% a 6,885 euro). Secondo Equita sim e Intermonte l’istituto sarebbe a rischio di aumento di capitale. In particolare, la prima banca d’affari non esclude una ricapitalizzazione nell’ordine dei 500 milioni di euro.
Pioggia di vendite anche sul Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha registrato un calo del 4,28% a 0,172 euro.
Chiusura positiva, invece, per IntesaSanpaolo (+0,78% a 1,946 euro). Il numero uno dell’istituto, Carlo Messina, ha anticipato che il nuovo piano industriale prevede la cessione di attività non strategiche per la banca. Il manager ha precisato che il nuovo business plan sarà presentato in primavera.
Unicredit è riuscita a limitare i danni (-0,45% a 5,555 euro).


Giornata positiva, invece, per Telecom Italia (+2,52% a 0,815 euro). Secondo quanto riportato dalla stampa nel week-end, il magnate egiziano, Naguib Sawiris, sarebbe pronto a presentare un’offerta per rilevare TIM Brasil, nel caso in cui il colosso telefonico italiano decidesse di mettere sul mercato la controllata brasiliana. Intanto, il numero uno di Telecom Italia, Marco Patuano, ha ribadito di non avere allo studio un eventuale aumento di capitale. Inoltre, il manager non ha voluto commentare le voci in merito all’interessamento di Naguib Sawiris per TIM Brasil.

Senza direzione i petroliferi.
Eni ha registrato un frazionale rialzo dello 0,41% a 16,98 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, portandolo da 18 euro a 18,5 euro, sulle prospettive di un’accelerazione della crescita nel biennio 2014/2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Andamento opposto per Tenaris (-1,47% a 16,04 euro) e Saipem (+0,78% a 16,9 euro). In rialzo Erg (+1,12% a 9,945 euro). Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 11,5 euro a 12 euro il prezzo obiettivo sulla società guidata dalla famiglia Garrone. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Invariata Saras a 0,8505 euro.
A2A ha terminato la giornata con un ribasso dell’1,14% a 0,7835 euro. Il Sole24Ore nel week-end ha fornito alcune indicazioni sul 2013 per l’azienda lombarda. Lo scorso anno il margine operativo lordo dovrebbe essersi attestato a oltre 1,1 miliardi di euro, grazie al focus sul taglio dei costi. A fine 2013 l’indebitamento netto dovrebbe essere sceso sotto i 4 miliardi di euro, rispetto ai 4,05 miliardi di fine settembre.

Fiat ha guadagnato l’1,97% a 7,505 euro. Secondo quanto scritto sul Wall Street Journal, l'amministratore delegato del gruppo del Lingotto, Sergio Marchionne, proporrà al consiglio di amministrazione la quotazione a New York della nuova società che nascerà dalla fusione con Chrysler. La residenza fiscale sarà in Gran Bretagna. Intanto, gli analisti Banca Akros hanno alzato da 7,5 euro a 10 euro il prezzo obiettivo su Fiat. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
CNH Industrial ha terminato la giornata con un rialzo dell’1,59% a 8,31 euro. Gli operatori hanno segnalato che il titolo ha beneficiato degli ottimi risultati trimestrali del colosso statunitense Caterpillar.

Luxottica è salita dello 0,18% a 38,13 euro. Bank of America ha alzato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo a 44,5 euro, sulle prospettive di una crescita a due cifre dell’utile per azioni nel periodo 2013/2016. Gli esperti hanno anche migliorato il giudizio e ora consigliano di acquistare le azioni.

STM ha registrato un frazionale progresso dello 0,45% a 5,64 euro. In serata, dopo la chiusura di Wall Street, il gruppo italofrancese comunicherà i risultati del quarto trimestre del 2013.

Pesante ribasso per YOOX, che ha terminato la giornata con uno scivolone del 5,62% a 26,03euro.

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