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Piazza Affari, bene il FTSEMib

Indicazione positiva dal Credit Suisse sulla Borsa Italiana. Gli esperti della banca svizzera segnalano la propria preferenza per il listino italiano. Riflettori accesi sui bancari

di Edoardo Fagnani 6 ago 2012 ore 15:41
Piazza Affari e le principali borse europee iniziano la settimana con gli indici in frazionale progresso, dopo i forti rialzi messi a segno nella seduta di venerdì. Indicazione positiva dal Credit Suisse sulla Borsa Italiana. Gli esperti della banca svizzera segnalano la propria preferenza per il listino italiano sulla base delle valutazioni delle aziende, ritenute a buon mercato.
Il FTSEMib recupera l'1,07%, mentre il FTSE Italia All Share è in progresso dello 0,99%. Variazioni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (+0,48%) e il FTSE Italia Star (-0,03%). 

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Riflettori accesi sui bancari.
Monte dei Paschi di Siena recupera lo 0,45% a 0,1798 euro. L’agenzia S&P ha tagliato un livello il rating sulla solidità patrimoniale a lungo e a breve termine dell’istituto toscano, portandolo da “BBB/A-2” a “BBB-/A-3”, in conseguenza dell’aumento del rischio dell’economia italiana. Il giudizio conferma l’istituto tra gli emittenti non speculativi. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono “Negative”.
La stessa agenzia ha confermato i rating di Unicredit (-1,86% a 2,738 euro), di IntesaSanpaolo (+2,94% a 1,087 euro) e di Mediobanca (+1,98% a 2,786 euro). Non sono fatti attendere i giudizi degli analisti su Unicredit, dopo la diffusione dei risultati semestrali. Nomura e RBC hanno tagliato il prezzo obiettivo sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, portandolo rispettivamente a 3,1 euro (dai precedenti 3,25 euro) e a 3,3 euro (precedente 3,8 euro). Banca Akros si è allineata ai colleghi e ha sforbiciato da 3,3 euro a 3,1 euro il target price su Unicredit. Gli esperti delle tre banche d’affari hanno confermato la visione neutrale sul titolo. Indicazione simile da NatIxis e da Cheuvreux, che hanno ridotto a 2,98 euro e a 3 per azione la valutazione. Il rating resta “Neutrale” per NatIxis e “Underperform” (farà peggio del mercatO) per Cheuvreux. Sulla stessa lunghezza d’onda UBS e Deutsche Bank, che hanno sforbiciato a 4,3 euro il prezzo obiettivo su Unicredit. Tuttavia, gli analisti delle due banche d’affari hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Indicazione simile da Intermonte, che ha tagliato da 3,6 euro a 3,4 euro il target price su Unicredit, anche se hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Bocciatura completa da Equita sim e da Exane, che hanno ridotto a 3,4 euro il prezzo obiettivo sulla banca. Gli analisti di Equita sim hanno peggiorato il giudizio, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere), mentre quelli di Exane lo hanno portato da “Outperform” a “Neutrale”.
Anche su IntesaSanpaolo sono arrivate le nuove indicazioni degli analisti. Natixis ha tagliato da 1,46 euro a 1,38 euro il prezzo obiettivo sull’istituto guidato da Enrico Cucchiani, anche se ha ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Stessa indicazione da Exane, che ha ridotto da 1,5 euro a 1,4 euro il target price sulla banca, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 0212/2014. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Gli analisti di Intermonte, invece, hanno ritoccato al rialzo la stima sull’utile per azione di IntesaSanpaolo per l’esercizio in corso, mentre ha ridotto quella per il prossimo anno. Gli esperti hanno confermato il target price di 1,35 euro e il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Al contrario, S&P non risparmia UBI Banca (+0,69% a 2,35 euro). L’agenzia ha tagliato un livello il rating sulla solidità patrimoniale a lungo termine dell’istituto, portandolo da “BBB+” a “BBB”. Sempre S&P ha tagliato di due livelli il rating sulla solidità patrimoniale a lungo e a breve termine della Popolare dell’Emilia Romagna (+0,33% a 3,664 euro), portandolo da “BBB/A-2” a “BB+/B”, in conseguenza dell’aumento del rischio dell’economia italiana.
La scure di S&P si è abbattuta anche sulla Popolare di Milano (+2,45% a 0,3673 euro) e su Banca Carige (+0,76% a 0,595 euro). L’agenzia ha tagliato un livello il rating sulla solidità patrimoniale a lungo e a breve termine delle due banche, portandolo da “BBB-/A-3” a “BB+/B”.

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