NAVIGA IL SITO

Banca Carige, ecco il piano del rilancio

I commissari straordinari di Banca Carige, Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e Pietro Modiano, hanno diffuso in queste ore il piano di rilancio, per il periodo 2019-2023, dell’istituto ligure

di Mauro Introzzi 27 feb 2019 ore 12:35

banca-carige-logoI commissari straordinari di Banca Carige, Fabio Innocenzi, Raffaele Lener e Pietro Modiano, hanno diffuso in queste ore il piano di rilancio dell’istituto ligure. Il documento, e le linee strategiche in esso contenute, è atteso da tempo dai mercati. Il titolo della banca è ormai sospeso da settimane: le autorità a tutela dei mercati azionari italiani hanno deciso di congelarlo dalle contrattazioni da inizio 2019.

 

In questo approfondimento:

 

CARIGE, IL PIANO AL 2023

Il piano di Banca Carige copre il periodo compreso tra il 2019 e il 2023. La filosofia che l’ha ispirato è dettata a una riduzione strutturale del profilo di rischio della banca. Secondo quanto si legge nella nota della stessa banca “rivede integralmente il modello di business di Carige al fine di assicurarne la sostenibilità in ottica stand alone e consente la generazione di una soddisfacente remunerazione del capitale”. Ma l’ipotesi di continuare ad operare senza un’integrazione non è l’unica contemplata, tanto che il comunicato di Carige definisce il piano “la base cui sommare i benefici addizionali che potenziali partner e investitori, sia industriali che finanziari, potranno ottenere da una business combination con la banca in funzione delle proprie caratteristiche”.

 

CARIGE, ALCUNE STIME AL 2023

L'implementazione del piano prevede, negli anni interessati, ricavi in crescita media annua del 5,5%, una riduzione dei costi pari al 5% medio annuo e un costo del rischio marginale, pari a 50 punti base.

Il ROE (Return On Equity), ossia il rendimento del capitale, è atteso al 7% nel 2023.

 

PIANO CARIGE, LE 3 FASI

Il piano 2023 di Carige si articola in 3 fasi:

  • una di derisking, ossia di pulizia dell’attivo, che occuperà tutto il 2019,
  • una finalizzata al raggiungimento del pareggio di bilancio, che occuperà il periodo compreso tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020,
  • una orientata a ottenere una profittabilità sostenibile, che occuperà gli anni tra il 2020 e il 2023.

 

CARIGE, IL RAFFORZAMENTO DEL CAPITALE E LA PULIZIA DELL'ATTIVO

Carige prevece che entro il primo semestre del 2019 si realizzi il rafforzamento della struttura patrimoniale mediante l’iniezione di nuovo capitale per 630 milioni di euro. Una cifra che rivede al rialzo le precedenti indicazioni pari a 400 milioni di euro. Grazie a queste risorse potrà essere finanziato lo smaltimento dello stock di credito deteriorato fino a minimizzarne l’incidenza ad un livello da best practice di sistema (e pari al 6-7% circa del portafoglio crediti lordo rispetto al 22% attuale) e l’integrale rimborso dell'obbligazione subordinata T2 emessa a fine novembre 2018. I crediti da cedere, posizioni classificate in sofferenze e inadempienze probabili, sono circa 2,1 miliardi.

Tali iniziative permetteranno a Carige di raggiungere un CET1 "stabilmente superiore al 14%".

 

CARIGE, PAREGGIO DI BILANCIO AL 2020

L'istituto, grazie al rafforzamento di bilancio, punta a raggiungere il cosiddetto breakeven (ossia il pareggio di bilancio) già nel 2020. La nota scrive che "tale importante risultato sarà possibile grazie alla normalizzazione del costo del rischio di credito e al venir meno degli effetti straordinari negativi che hanno appesantito le passate gestioni, nonché dalla realizzazione di risparmi di costo già contrattualizzati". Il costo del rischio è previsto in contrazione di 50 - 60 punti base all'anno.

 

CARIGE, LA RICERCA DELL'EFFICIENZA

Secondo quanto indica la banca, negli anni di piano "il modello di business verrà radicalmente trasformato mediante massicci investimenti in tecnologia e competenze che farà della Banca un player all’avanguardia nei servizi finanziari, caratterizzato da un nuovo modo di fare più agile che elimini sprechi e complessità e sfrutti le dimensioni medio-piccole per garantire velocità ed efficienza nel servizio al cliente". Tale impostazione, secondo i vertici della banca consentirà l’abbattimento del cost/income ratio (ossia del rapporto tra costi e entrate) di un terzo: dall’attuale 94% al 60% circa nel 2023.

 

CARIGE, I DATI 2018

I vertici di Banca Carige hanno anche fornito alcune indicazioni sui risultati relativi all’esercizio 2018, chiuso con una perdita netta di 272,8 milioni di euro. il management ha precisato che il risultato finale è stato condizionato dal costo del rischio di credito (pari a 205 punti base) che ha scontato il recepimento della verifica effettuata sul portafoglio impieghi e la cessione di posizioni deteriorate che hanno determinato la contabilizzazione di una voce straordinaria di 321,4 milioni tra rettifiche di valore su crediti verso clientela e perdite da cessione.

Il margine operativo lordo (differenza tra proventi e oneri operativi “core)  è stato positivo per 30,9 milioni di euro (40,6 milioni al netto dell’effetto dei nuovi principi contabili), nonostante un frazionale calo dei ricavi.

A fine 2018 il CET1 phased-in era pari al 10,68%, superiore al limite regolamentare richiesto da BCE del 9,625%. Banca Carige ha precisato che con il definitivo completamento – nei primi mesi del 2019 – delle operazioni di derisking condotte nel quarto trimestre, il CET1 pro-forma di dicembre 2018 si attesta al 10,89%.

Tutte le ultime su: banca carige
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.