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Parmalat: un anno di shopping. Speso il "tesoretto" di Bondi (CorrierEconomia - Il Corriere della Sera)

di Mauro Introzzi 9 feb 2015 ore 07:03 Le news sul tuo Smartphone

parmalat4L'inserto economico del Corriere della Sera tira le somme allo shopping di Parmalat in questi mesi. Il gruppo di Collecchio, finita quasi quattro anni fa sotto le insegne del gruppo Lactalis, si appresta a chiudere il 2014 con ricavi e margini in crescita di almeno il 5% rispetto al +2,4% di un anno fa, chiuso con 5,35 miliardi. Ma l’anno chiave sarà il 2016 quando la multinazionale arriverà ad almeno 6,5 miliardi di ricavi. Si tratta di numeri che di fatto sono già in tasca perché quello sarà l’esercizio in cui Parmalat consoliderà al 100% le acquisizioni realizzate negli ultimi dodici mesi. Un anno trascorso con l’acceleratore pigiato che porterà 1,4 miliardi di ricavi aggiuntivi tra Australia, Messico, Italia e soprattutto Brasile. E’ stata una campagna di shopping fuori dall’ordinario per Collecchio che ha puntato risorse complessive di 840 milioni, tutte autofinanziate, grazie a una cassa netta che a fine 2014 ammontava a circa un miliardo, quanto restava del noto «tesoretto» di 1,4 miliardi ottenuti dall’allora commissario Enrico Bondi attraverso una strategia aggressiva e oculata di accordi stragiudiziali con le banche corresponsabili del crac di Calisto Tanzi. Le acquisizioni impostate l’anno scorso saranno regolate in larga parte tra la fine del primo semestre (570 milioni) e l’inizio del secondo. Dopodiché, con l’esborso totale di 840 milioni, la Parmalat, si ritroverà con disponibilità liquide nette assottigliate e pari a circa 200 milioni.

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